Scrittore e poeta
Nacque in una villa di campagna detta "il Caos", che prende nome da un bosco nelle vicinanze di Agrigento. Frequentò regolarmente gli studi. Si appassionò al teatro e ai pupi siciliani e cominciò a scrivere alcune tragedie che rappresentò con l'aiuto della famiglia. Nell'autunno del 1891 si trasferì a Roma, ove conobbe Luigi Capuana, iniziatore del verismo in Italia, che lo incoraggiò a scrivere il suo primo romanzo, "Marta Ayala". Nel 1903, dopo la nascita del primo figlio Stefano, la moglie si ammalò di una grave forma paranoica e Pirandello dovette dare lezioni private e chiedere un compenso ai giornali per i quali scriveva. Insegnò lettere all'Istituto superiore femminile del Magistero di Roma. Il primo successo a livello letterario che riguarda Pirandello fu costituito dal famosissimo "Il fu Mattia Pascal", che fu pubblicato nel 1904. Fu successivamente tradotto in tedesco e in francese. Intanto, Pirandello intraprese una lunga gestazione di "Uno, nessuno, centomila", centrato sul tema dello sdoppiamento della personalità. Le successive opere furono "Pensaci, Giacomino!", del 1916, "La giara", del 1917, "Sei personaggi in cerca d'autore", del 1921, la cui prima al Teatro Valle di Roma subì ampio dissenso. Nel 1922 ottenne, invece, un eccezionale successo con "Enrico IV", il quale fu interpretato da Ruggero Ruggeri. Intanto, "Sei personaggi in cerca d'autore" andò in scena a Londra e ottenne un successo mai raggiunto. Nel 1924 Pirandello aderì al partito fascista mentre, l'anno successivo, assunse la direzione artistica del Teatro d'Arte della città di Roma. Nel 1932 tenne un acceso discorso all'Accademia d'Italia su Giovanni Verga che si rivelò parecchio severo nei confronti di Gabriele D'Annunzio e giudicato male dalla critica. Morì per una polmonite nell'inverno del 1936.