Il fine di tutto il cammino della vita spirituale è giungere all’intimità profonda con Gesù e condividere con lui le gioie e i dolori che Egli prova.
Gesù ha bisogno di consolatori, ma ne trova pochi.
Consolare Gesù è il modo più raffinato di amarLo.
Alla fine di tutto che cosa conta veramente?
Non sono le grandi opere che posso fare, gli atti di eroismo che posso realizzare per tanti poveri bisognosi, ma consolare Gesù.
E’ Lui il centro di tutta la vita della Chiesa.
Quando amo Gesù e lo consolo, sono già in tutte le parti del mondo, sono già al letto dei morenti, nelle carceri, nei lebbrosari, a consolare i moribondi, ad alleviare le sofferenze del purgatorio.
Perché se è vero che dove c’è uno che soffre, là c’è Gesù, è anche altrettanto vero che consolare Gesù è già sconfiggere la tristezza del mondo. Vocazione questa molto difficile da capire e da vivere : occorre aver raggiunto un alto grado di santità.
- Sant’Antoine Maria Claret -