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De: Ver@ (Mensagem original) |
Enviado: 01/09/2012 18:53 |
Il rapporto mamma-bebè nel primo anno di vita determina la capacità di amare in età adulta
Sta tutto in quel primo anno di vita, nel rapporto che si crea tra mamma e bebè, il germe del futuro approccio emotivo e sentimentale di un individuo. E’ proprio durante quei mesi cruciali, che vanno dal primo giorno dopo il parto fino ai 18 mesi circa di età, mesi di cui non possediamo nessun ricordo cosciente, ma fondamentali, che noi esseri umani costruiamo le basi della nostra capacità futura di sviluppare fiducia e amore verso il prossimo. Se riceviamo la giusta dose di coccole, gesti di affetto e di rassicurazione, siamo praticamente già a metà dell’opera, e quel bambino così amato, diventerà a sua volta un adulto in grado di amare, di dare e di ricevere fiducia. |
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Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto: a essere contento senza motivo, a essere sempre occupato con qualche cosa, e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.
Paulo Coelho, da “Monte Cinque”
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Ricordo una frase molto bella che dice: “il solo modo per imparare ad amare, è amare”. Ricordo anche di averla vista attribuita almeno a due o tre autori differenti, ma questo non cambia la sua profonda verità: amare è un modo di vivere, ossia un modo di pensare, agire, comportarsi, emozionarsi. Amare è assolutamente qualcosa di concreto, qualcosa che si impara e come tutte le capacità umane lo si impara davvero solo facendola. Impariamo ad amare amando, per cui ha senso insegnare ad amare? è possibile?
Io sono dell’opinione che dobbiamo imparare ad amare ogni giorno, che non potremo mai dire di aver imparato, ma dovremo restare sempre allievi. Altresì sono convinto che possiamo insegnare ad amare, ma non così come si intende l’insegnamento, non come se fossimo a scuola. Il miglior modo per insegnare ad amare, come per impararlo, è amare.
Se scegliamo di vivere con amore insegniamo ad amare attraverso il nostro esempio, attraverso la convinzione con cui agiamo, attraverso gesti e pensieri, con i nostri comportamenti, attraverso le nostre scelte. Non ci sono momenti migliori in cui mostrare come amare perché è proprio nei piccoli gesti, nelle quotidianità che diamo davvero il giusto esempio. Non si insegna ad amare con un mega evento per ricordare un anniversario, né attraverso grandi dimostrazioni (che spesso sono più a vantaggio di chi le organizza, perché così può dimostrare quanto ama), ma con i piccoli gesti, con la comprensione giornaliera, con il perdono continuo, con la pazienza nel momento di tensione, con l’ascolto vero, con la scelta di anteporre una persona ad un contratto.
Ho visto genitori che compravano a bambini di dieci anni un Pony da tenere nel loro maneggio personale, che costruivano per un compleanno una piscina, e che si premuravano di sottolineare che i valori veri, per loro, sono altri che non il denaro. Dobbiamo ricordarci come educare un figlio e comprendere che non conta se facciamo la predica sul perdono, conta se noi siamo capaci di perdonare; non ha valore una sgridata per una mancanza di rispetto, dobbiamo rispettare per primi. Ecco perché insegnare ad amare richiede prima di tutto che impariamo a farlo concretamente.
Insegnare ad amare è possibile solo amando le persone, tutte, e possiamo diventare ottimi insegnanti se crediamo nell’amore e ne facciamo per davvero, non solo a parole o sotto i riflettori, il nostro unico modo di vivere.
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De: Nando1 |
Enviado: 05/09/2012 05:50 |
L’amore non è una cosa che si può
insegnare, ma è la cosa più importante
da imparare”.
(Papa Giovanni Paolo II)
Mi sono chiesto, tante volte, come si fa ad insegnare ad amare, come si può suscitare negli altri questo sentimento. C’è una frase di Papa Giovanni Paolo II che afferma: “L’amore non si può insegnare, ma è la cosa più importante da imparare”. L’amore non si può “insegnare”, forse, perché non è un semplice sapere che può essere oggetto di insegnamento, come lo può essere qualsiasi altro sapere. Allora, ho immaginato come potrebbe essere un “insegnante” del genere, cosa dovrebbe dire ai propri alunni per spiegare cos’è l’amore e, soprattutto, per suscitare in loro questo sentimento. Devo dire il vero: la mia immaginazione si è spinta fino ad un limite, oltre il quale non è riuscita ad andare.
Fintanto che si tratta di spiegare in cosa potrebbe consistere l’amore, è possibile fare un’elencazione di esempi, ma quando ho osato pensare sul come suscitare questo sentimento, la sensazione di impotenza è stata totale. E’ vero, allora: l’amore NON SI PUO’ INSEGNARE. Non ci sono manuali che possano trasmetterlo nel cuore di chi ci ascolta. Non è una disciplina come le altre. Allora mi sono detta: “Se che è così difficile insegnare ad amare, come si può fare ad imparare ad amare, visto che è la cosa più importante da imparare nella vita?” Anche qui la mia mente ha visto davanti a sé un limite, oltre il quale non si è potuta spingere. E’ vero, ho pensato, mi sono esercitata in tante discipline, ho imparato cose nuove, ho sperimentato tecniche di apprendimento, escogitato sintesi e mappe per meglio imparare le lingue, la matematica, l’italiano ma, mappe e sintesi per imparare come si ama, proprio non sono riuscita a elaborarne nessuna. Allora ho pensato: “L’amore non si può né insegnare, né imparare, se non VIVENDOLO DENTRO DI SE’.” Non c’è altra soluzione, né altra possibilità. Se lo si vive dentro di sé, lo si INSEGNA agli altri con il nostro stesso vivere e saranno i nostri gesti, le nostre parole, il nostro pensiero, il nostro stesso“respiro” a spiegare, implicitamente, cosa è l’amore, senza alcun bisogno di teorizzazioni, di illustrazioni, di lezioni teoriche su di esso. Se lo si vive dentro di sé, dall’altro lato, vuol dire che lo si è già appreso, lo abbiamo già “IMPARATO” e, avendolo già imparato, ecco che possiamo anche, implicitamente, insegnarlo. Non c’è altra soluzione, né altra possibilità. L’amore è l’unica disciplina umana che, per il suo insegnamento, non richiede “titoli di abilitazione”, né non richiede titoli di studio. L’amore è l’unica disciplina umana che, per essere appresa, non richiede la frequenza di alcuna scuola, né pubblica, né privata. Ne consegue, allora, che alcune cose richiedono in se stesse la VERITA’ e l’amore è una di queste. L’amore è vero di per sé quando esiste, mentre, se non è vero, non è amore e non esiste neppure. L’amore ci prescinde, perché non si può fingere, né si può negare. L’amore sta nell’evidenza, anzi, l’amore è EVIDENZA. L’amore si vede quando c’è, né si può nascondere, così come non si può spacciare per amore ciò che non lo è. L’amore non ammette finzioni, né trucchi, né artifici. L’amore è VERITA’. L’amore è nei gesti, è nella concretezza, anzi, l’amore è VITA VISSUTA. L’Amore è “VIA, VERITA’ E VITA”.
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