Le poesie che vi proponiamo oggi sono perfette per festeggiare il Natale e per rendere i piccoli protagonisti di questa festa. Nelle settimane che precedono il 25 dicembre potranno così esercitarsi ed imparare a memoria questi semplici versi da recitare durante il pranzo con i parenti.
Nella notte di Natale
Nella notte di Natale ogni stella mette le ali e
discende di lassù per vedere il bambino Gesù.
Angioletti fate piano per entrar nella capanna
c’è Gesù che fa la nanna.
“Ninna nanna bambino Gesù…”
A Babbo Natale
Un solo grande dono
ti chiedo per le feste
e se tu sarai buono
io non sarò una peste.
Vorrei che regalassi
a tutta la famiglia
un cesto di salute
per stare a meraviglia.
E se tra doni e pensieri
ti resta un pacchettino
lo accetto volentieri…
…lo sai, sono un bambino!
Anche quest’anno è già Natale
Anche quest’anno è già Natale
e insieme a te vorrei festeggiare
dandoti non solo un dono da scartare
e con il quale poi giocare.
Ma un sorriso da non dimenticare
e un abbraccio per farti ricordare.
Un’emozione che nel tuo cuore possa arrivare
e che non ti faccia mai scordare
perchè c’è gioia oggi che è Natale!
Chiudi gli occhi e prova a immaginare:
una grotta e una stalla
c’è una culla nella paglia
e un bambino piccino piccino
che si chiamo Gesù Bambino
e che rinasce per farci ricordare
che solo il bene deve contare!
L’albero dei poveri
di Gianni Rodari
La neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bambini è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un albereto.
Che strani fiori, che frutti buoni
Oggi sull’albero dei doni:
bambole d’oro, treni di latta,
orsi dal pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavalo che spicca il salto.
Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
Sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero dei poveri sui vetri è fiorito:
io lo cancello con un dito.
Il mago di Natale
di Gianni Rodari
Se io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock and roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.