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De: Lelina (Mensaje original) |
Enviado: 30/12/2012 19:28 |
"Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e sopportazione passiva. Bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi."
Rita Levi Montalcini
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De: Lelina |
Enviado: 30/12/2012 19:30 |
Il 2012 ci porta via una talentuosa scienziata e una donna di grande prestigio. Peccato...
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De: Lelina |
Enviado: 30/12/2012 19:32 |
Queste sono le vere Donne....!!! Addio Rita L.M.
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De: Lelina |
Enviado: 30/12/2012 20:12 |
E' morta Rita Levi Montalcini. Premio Nobel e senatore a vita, aveva 103 anni
Si è spenta nella sua abitazione di Roma. Nel 1986 vinse il Nobel per la medicina grazie alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa. Napolitano commosso esprime il cordoglio del Paese.
Le esequie il 2 gennaio a Torino in forma privata
ROMA - è morta la senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Il premio Nobel per la medicina si è spenta nella sua abitazione a Roma in via di Villa Massimo, a due passi da Villa Torlonia. Aveva 103 anni ed era nata a Torino. La scienziata era con alcune persone care che, di fronte al peggioramento delle sue condizioni di salute, hanno subito chiamato un'ambulanza per portarla alla vicina casa di cura Villa Margherita. Ma il quadro clinico è andato rapidamente peggiorando. Quando il personale del 118 è arrivato sul posto, non ha potuto fare altro che costatarne il decesso. Il presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano ha appreso della scomparsa di Rita Levi Montalcini direttamente dalla nipote Piera alla quale ha espresso commossa partecipazione e il cordoglio del Paese. ''Si è spenta, con Rita Levi Montalcini, una luminosa figura della storia della scienza. Il riconoscimento internazionale che ha premiato un'intera vita dedicata alla ricerca, ha costituito alto titolo di orgoglio per l'Italia, che garantirà l'ulteriore sviluppo della Fondazione scientifica da lei creata e fino all'ultimo curata con passione'', sono state le parole del presidente della Repubblica affidate a una nota diffusa dall'ufficio stampa del Quirinale. ''La sua ascesa a ruoli elevatissimi - ha aggiunto - ne ha fatto un simbolo e punto di riferimento per la causa dell'avanzamento sociale e civile delle donne, che l'ha vista personalmenteimpegnata anche fuori d'Italia. La fermezza e dignità con cui di fronte alle persecuzioni razziali del fascismo scelse la difficile strada dell'esilio ha rappresentato un esempio straordinario nel movimento per la libertà e la rinascita della democrazia in Italia. La serietà e dedizione con cui infine ha assolto alla funzione di senatore a vita l'ha resa ancor più vicina, nel rispetto e nell'affetto, alle istituzioni e agli italiani. Mi associo con commozione e gratitudine al cordoglio dei famigliari e del Paese''. Rita Levi Montalcini nel 1986 vinse il Premio Nobel per la medicina grazie alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa. è stata, inoltre, la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 2001 fu nominata senatrice a vita, dall'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che la scelse per i suoi meriti sociali e scientifici.
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De: Lelina |
Enviado: 30/12/2012 20:19 |
Rita Levi Montalcini
Biografia
Nel 1938, in quanto ebrea sefardita, fu costretta dalle leggi razziali delregime fascista ad emigrare in Belgio con Levi, dove continuò le sue ricerche in un laboratorio casalingo. Sino all’invasione tedesca del Belgio è ospite dell’istituto di neurologia dell’Università di Bruxelles. Siamo nella primavera del 1940. La Levi Montalcini torna a Torino ed allestisce un laboratorio di fortuna a casa in una collina vicino ad Asti, dove con il suo maestro Giuseppe Levi inizia a fare ricerca sullo sviluppo del sistema nervoso negli embrioni di pollo.
I suoi primi studi (degli anni 1938-1944) sono dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati.
Nel 1947 accettò l’invito a proseguire le sue ricerche al Dipartimento diZoologia della Washington University (nello stato statunitense delMissouri), dove rimase fino al 1977.
Nel 1951-1952 scoprì il fattore di crescita nervoso noto come NGF (Nerve Growth Factor), che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Per circa trent’anni proseguì le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d’azione, per le quali nel 1986 è stata insignita del Premio Nobel per la medicina insieme al biochimico statunitense Stanley Cohen. Nella motivazione del Premio si legge: «La scoperta del NGF all’inizio degli anni cinquanta è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell’organismo».
Dal 1961 al 1969 ha diretto il Centro di Ricerche di Neurobiologia delConsiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) in collaborazione con l’Istituto di Biologia della Washington University, e dal 1969 al 1979 il Laboratorio di Biologia cellulare. Dopo essersi ritirata da questo incarico “per raggiunti limiti d’età” continua le sue ricerche come ricercatore e guest professor dal 1979 al 1989, e dal 1989 al 1995 lavora presso l’Istituto diNeurobiologia del CNR con la qualifica di superesperto. Le sue indagini si concentrano sullo spettro di azione del NGF, utilizzando tecniche sempre più sofisticate. Studi recenti hanno infatti dimostrato che esso ha un’attività ben più ampia di quanto si pensasse: non si limita ai neuroni sensori e simpatici, ma si estende anche alle cellule del sistema nervoso centrale, del sistema immunitario ematopoietico e alle cellule coinvolte nelle funzioni neuroendocrine.
In campo non scientifico, nel 2006 è stata autrice del testo di una canzone dei Jalisse che ha partecipato alle selezioni per il Festival di Sanremo 2007, pur non riuscendosi a qualificare.[1
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De: Lelina |
Enviado: 30/12/2012 22:09 |
cordoglio
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De: Lelina |
Enviado: 02/01/2013 15:37 |
TORINO -Sono migliaia i torinesi presenti al cimitero Monumentale per assistere alle esequie pubbliche di Rita Levi Montalcini. Alla cerimonia sono presenti anche i ministri Francesco Profumo ed Elsa Fornero, il governatore del Piemonte Roberto Cota, e Pietro Marcenaro, presidente della Commissione senatoriale per i diritti umani di cui la senatrice a vita scomparsa faceva parte. Dopo i brevi interventi di tre oratori, si è composto un corteo che ha accompagnato la salma al tempio crematorio.
La corona di rose rosse e margherite bianche del presidente della Repubblica accoglie, subito dopo l'ingresso al cimitero monumentale. Al fianco c«è la corona del Comune di Torino, una composizione di rose blu e gerbere gialle, i colori della Città. Un marmista, al 5° comparto del settore ebraico, sta intanto lavorando alla lapide: si legge 'professoressa Rita Levi Montalcini - premio Nobel 1986 - senatrice a vita». Le ceneri della scienziata, dopo la cremazione, saranno chiuse in un'urna e interrate accanto alle spoglie della gemella, la pittrice Paola.
Oggi i funerali in forma pubblica di Rita Levi Montalcini,Premio Nobel per la medicina, presso il Cimitero monumentale di Torino. La cerimonia al Tempio Crematorio alla presenza anche della Comunità Ebraica, della Città di Torino, rappresentata dal vicesindaco Tom Dealessandri. La cremazione è prevista domani mattina, poi l'urna sarà conservata nella tomba di famiglia.
«Il funerale - spiega Piera Levi Montalcini, consigliere comunale a Torino nel gruppo di maggioranza dei Moderati - è un momento di saluto e noi abbiamo voluto permettere a chiunque lo desideri di salutare la zia. In tanti le hanno voluto bene. è importante che venga ricordata e che vengano ricordati i suoi insegnamenti. Ma sarebbe bene anche cercare di applicare i suoi insegnamenti. Noi, in futuro, ci impegneremo per favorire tutto questo».
Rita Levi Montalcini riposa così, a Torino, la città che le diede i natali 103 anni fa. La salma del premio Nobel ieri è stata accolta da un'austera cerimonia privata, alla presenza di Piera Levi Montalcini, la nipote, i familiari più stretti e gli esponenti della comunità ebraica cittadina a cominciare dal presidente, Beppe Segre. Il rabbino Avraam De Wolf ha letto salmi di Davide e, come vuole la tradizione, ha pronunciato una breve orazione in memoria della senatrice a vita, mettendone in risalto le buone qualità e sottolineando la gravità della perdita.
La Comunità Ebraica di Roma ha avviato la procedura formale per intitolare l'Ospedale Israelitico di Roma a Rita Levi Montalcini. Lo annuncia il presidente della Cer, Riccardo Pacifici. «Dopo aver sentito il parere dei familiari del Premio Nobel per la Medicina, scomparso l'altro ieri all'età di 103 anni, e aver avuto l'approvazione del Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, e del Presidente dell'Ospedale Israelitico, Bruno Piperno, inizia l'iter che porterà da qui a pochi mesi a intitolare una delle migliori strutture della Sanità del Lazio a Rita Levi di Montalcini - spiega Pacifici in una nota -. Sarà per noi motivo di orgoglio poter onorare il nome di una donna che ha scritto un importante pezzo di Storia della Scienza, dedicandole l'unico ospedale israelitico di tutta Europa». L'Ospedale Israelitico, che ora ha sede alla Magliana, mentre la struttura originaria nel centro di Roma sull'Isola Tiberina ospita la sede amministrativa e uno dei poliambulatori, è tra le eccellenze del sistema sanitario laziale. Tra i suoi reparti specializzati spiccano quelli di Geriatria, Ortopedia, Oncologia e Cardiologia. La struttura è, inoltre, il primo Day Hospital medico/chirurgico del Centro Italia. Una prima Opera Pia Ebraica nasce a Roma nel 1600 con lo scopo di provvedere un minimo di assistenza sanitaria alla popolazione israelitica romana, privata, dalle norme sulla reclusione nel ghetto, dell'accesso agli ospedali di allora. L'Opera, nella sua forma di assistenza prevalentemente domiciliare, durerà fino al 1884, quando dopo la unificazione di Roma allo Stato Italiano, l'amministrazione comunale, considerata anche la vicinanza dell'Isola Tiberina al vecchio Ghetto, ed in seguito alla morte di un correligionario che, colto da malore, non venne accolto dagli ospedali pubblici, decise di dare in concessione alla Comunità Ebraica per un Ospedale, il vecchio Convento vicino alla Chiesa di San Bartolomeo. L'atto costitutivo ufficiale per Regio Decreto dell'Ospedale e del Ricovero per Anziani Poveri ed Invalidi (Ripi) è del 1911. L'Ospedale Israelitico, convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale, nel 1970 inaugura una nuova sede nei pressi del quartiere della Magliana, acquisendo una struttura edilizia adeguata ove ospitare un consistente numero di posti letto.
L'Università di Urbino ricorda Rita Levi Montalcini, alla quale il 31 maggio 1990, in una fase di difficoltà dell'allora Libera Università che Carlo Bo stava affrontando «con strenuo impegno», conferì la laurea ad honorem in Scienze biologiche. |
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De: Lelina |
Enviado: 02/01/2013 15:45 |
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De: Lelina |
Enviado: 02/01/2013 15:49 |
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