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Respuesta  Mensaje 1 de 10 en el tema 
De: Marika  (Mensaje original) Enviado: 01/02/2013 18:36
FEBBRAIO
 
 
Febbraio è il secondo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano ed è l'unico che conta di 28 giorni (29 negli anni bisestili). Viene dopo gennaio e prima di marzo ed è il terzo ed ultimo mese dell'inverno nell'emisfero boreale, dell'estate nell'emisfero australe.
 
Astrologicamente febbraio incomincia con il sole nell'Acquario e termina con il sole nei Pesci, mentre astronomicamente incomincia con il Capricorno e termina con l'Acquario.
Il nome del mese deriva dal latino februare, che significa "purificare" o "un rimedio agli errori" dato che nel calendario romano febbraio era il periodo dei rituali di purificazione, tenuti in onore del dio etrusco Februus e della Dea romana Febris, i quali avevano il loro clou il giorno 14. Tale ricorrenza pagana sembrerebbe poi essere confluita nel culto cristiano tributato in onore a Santa Febronia, poi soppiantata da San Valentino e trasferita al 25 giugno.
Assieme a gennaio è stato l'ultimo mese aggiunto al calendario, poiché i romani consideravano l'inverno un periodo senza mesi.
 Secondo i miti, fu Numa Pompilio, nel 700 a.C., a inserirli entrambi per potere adattare al calendario l'anno solare: il febbraio originale conteneva 29 giorni (30 in un bisestile)
. Augusto avrebbe rimosso in seguito un giorno di febbraio per aggiungerlo al mese in suo nome, agosto, (rinominato da Sestilio), in modo che il mese dedicato a Giulio Cesare, luglio, non fosse più lungo.
Questo fatto, provato da poche fonti non certissime, è contestato da molti storici che reputano più probabile un febbraio da sempre di 28 giorni.
 
Nominalmente febbraio era l'ultimo mese dell'anno romano, che iniziava a marzo. Poiché i calcoli calendariali antichi erano imprecisi, alcune volte i sacerdoti romani inserirono un mese di inframezzo, Mercedonius, dopo febbraio, per riallineare le stagioni.
 
 
 


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Respuesta  Mensaje 2 de 10 en el tema 
De: Marika Enviado: 01/02/2013 18:40
LUNARIO - Ogni giorno le fasi della luna, ricerca di onomastici, nomi e santi, proverbi, ricorrenze e festività nel mondo, etimologia di parole desuete, ditelo con i fiori, recensioni e curiosità
Venerdì, 01 Febbraio 2013

Cerca sul lunario
Nomi e Santi Proverbi Ditelo con i fiori

Eventi
1905: Emilio Segre, Fisico
altri...
1851: muore all'età di 53 anni Mary Wollstonecraft Shelley, scrittrice
altri...
1959: la popolazione maschile svizzera vota contro il diritto di voto alle donne
altri...
ROMA: Calendae - Il primo giorno di ogni mese era consacrato alla dea Giunone. Corrispondente alla dea greca Era, considerata la dea che presiedeva alla fedeltà coniugale. La celebrazione della Calendae derivava dall'antica celebrazione del giorno della luna nuova
altri...

Santi
S. Brigida di Kildare
S. Verdiana, S. Orso d'Aosta, S. Brigida di Fiesole, S. Chiaro


Onomastica
Orso
E' uno dei nomi che arriva direttamente da quello dell'animale che lo porta (come Lupo o Leone).
Molto diffuso nella Roma antica, è divenuto sempre più raro nel tempo fino ad essere oggi quasi scomparso.
Onomastico: 1 Febbraio


Proverbi
Chi non gioca a Natale
chi non balla a Carnevale
chi non beve a San Martino
è un amico malandrino


Aforismi
Non è sorprendente che le donne si concentrino sul loro aspetto invece che sul contenuto delle loro menti, dato che nelle loro menti è stato posto ben poco con cui incominciare.
[Mary Wollstonecraft Shelley]


Fiori

Il significato di Geranio limoncino è...

- Capriccio




Diziogiorno
Febbraio
Il nome Febbraio deriva dal latino Februärium, e anticamente era il mese della purificazione: infatti februus significa "purificante".
Consacrato a Nettuno, il dio del mare e delle maree.



Curiosi
NOMI:
3M, il famoso logo dell'azienda che produce supporti magnetici sta per Minnesota Mining and Manufacturing (Company) (compagnia del Minnesota di estrazione e manifattura)


Tempo
ACQUA
1 Febbraio 1953 - per l'inperversare di una violenta tempesta durante la notte il livello del Mare del Nord aumenta di oltre 5 metri. Tutti I Paesi toccati dal Mare del Nord subiscono gravissimi danni, 2.500 saranno le vittime stimate, di cui 1.835 nella sola Olanda che da allora ha rafforzato le sue misure di sicurezza conro il pericolo delle inondazioni


NEVE

1 Febbraio 1956 una violenta tempesta di neve colpisce l'Europa. Nevicherà per tutto il mese. 1.000 saranno le vittime accertate



INCIDENTI
1957
Il volo 823 della Northeast Airlines, un DC-6 della Douglas , si achianta al suolo durante una tempesta di neve e poco dopo il decolo dall'aeroporto La Guardia di New York. 101 sono le vittime


2003
La navetta -Space Shuttle - Columbia si disintegra nel cielo del Texas durante le fasi di rientro sulla terra.

L'equipaggio era formato da:
Rick D. Husband (americano, 46 anni), Comandante;
William C. McCool (americano, 42 anni) pilota;
dal tenente colonnello Michael P. Anderson (44 anni);
dal colonnello Ilan Ramon (israeliano 49 anni);
dall'ingegner Kalpana Chawla (indiana, 42 anni)
dal capitano David M. Brown (americano, 47 anni)
dal capitano Laurel Blair Salton Clark (americana, 42 anni).

Tre degli astronauti erano nati nel 1961, l'anno in cui ufficialmente il primo cosmonauta raggiunse lo spazio



Respuesta  Mensaje 3 de 10 en el tema 
De: Mariellina Enviado: 01/02/2013 19:38
Il mese di Febbraio
Continua il calendario figurato e, come promesso, ecco il mese di Febbraio, con coriandoli e stelle filanti..si avvicina il carnevale!
 

Respuesta  Mensaje 4 de 10 en el tema 
De: Acquario Enviado: 02/02/2013 04:23
CARNEVALE
 
 
Il carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cattolica. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante del carnevale è l'uso del mascheramento.
Benché presente nella tradizione cattolica, i caratteri della celebrazione del Carnevale hanno origini in festività ben più antiche, come per esempio le dionisiache greche (le antesterie) o i saturnali romani. Durante le feste dionisiache e i saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza. Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare.
Nel mondo antico il Navigium Isidis, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale. In Babilonia poco dopo l'equinozio primaverile veniva riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Durante queste cerimonie si svolgeva una processione nella quale erano allegoricamente rappresentate le forze del caos che contrastavano la ri-creazione dell'universo, cioè il mito della morte e risurrezione di Marduk, il salvatore. Nel corteo c'era anche una nave a ruote su cui il dio Luna e il dio Sole percorrevano la grande via della festa - simbolo della parte superiore dello Zodiaco- verso il santuario di Babilonia, simbolo della terra. Questo periodo, che si sarebbe concluso con il rinnovamento del cosmo, veniva vissuto con una libertà sfrenata e un capovolgimento dell'ordine sociale e morale.
 
Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell’anno e nell’attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". Più oltre Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte (il caos primordiale non è riattualizzato?) e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive che " l'orgia è anch'essa una regressione nell' oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo - la comunità è l'immagine del mondo - e alla restaurazione dell'illud tempus primordiale ("quel tempo", il Grande Tempo mitico e a - storico delle origini; N.d.R.), che è evidentemente il momento mitico del principio (caos) e della fine (diluvio universale o ekpyrosis, apocalisse). Il significato cosmologico dell'orgia carnascialesca di fine d'anno è confermato dal fatto che al Caos segue sempre una nuova creazione del Cosmo".
 
Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l’uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi (anche Arlecchino ha una chiara origine infera). Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere " soprannaturale " rappresentato. Queste forze soprannaturali creano un nuovo regno della fecondità della Terra e giungono a fraternizzare allegramente tra i viventi. “Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi (Giappone, mondo germanico, ecc.), sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. In questo intervallo paradossale fra due tempi (= fra due Cosmi), diventa possibile la comunicazione tra vivi e morti, cioè fra forme realizzate e il preformale, il larvale.” Alla fine il tempo e l'ordine del cosmo, sconvolti nella tradizione carnevalesca, vengono ricostituiti (nuova Creazione) con un rituale di carattere purificatorio  comprendente un "processo", una "condanna", la lettura di un "testamento" e un "funerale" del carnevale  il quale spesso comporta il bruciamento del "Re carnevale" rappresentato da un fantoccio (altre volte l'immagine - simbolo del carnevale è annegata o decapitata). Tale cerimonia avviene in molte località italiane, europee ed extraeuropee (sulla morte rituale del carnevale si veda anche Il ramo d'oro di James George Frazer). “La ripetizione simbolica della cosmogonia, che segue all’annientamento simbolico del mondo vecchio, rigenera il tempo nella sua totalità”.
è interessante altresì notare che vari significati cosmologici del Carnevale erano presenti anche nel Samhain celtico.
Nel XV e XVI secolo, a Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è il Trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio da Lorenzo il Magnifico. Nella Roma del governo papalino si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente.
 
La parola carnevale deriva dal latino "carnem levare" ("eliminare la carne") poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Calignano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.
Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale".
 


Respuesta  Mensaje 5 de 10 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 02/02/2013 09:28
LA CANDELORA
 
 
 
Il 2 febbraio la Chiesa cattolica celebra la presentazione al Tempio di Gesù passo biblico |Lc 2,22-39, popolarmente chiamata festa della Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.

Respuesta  Mensaje 6 de 10 en el tema 
De: Nando1 Enviado: 02/02/2013 09:47

Festa non di precetto, la Candelora in passato era comunque sentita come una ricorrenza di rilievo, soprattutto nelle campagne, dove le chiese, nelle albe fredde del febbraio incipiente, cuore dell'inverno, nella neve o nella nebbia, ovvero con un sole ancora senza calore, vedevano radunarsi non una grande, ma una nutrita folla, per la messa d'una festa considerata della Vergine: la Purificazione.

Una festa divenuta quasi intima e rimasta antica, solennizzata da un particolare genere di persone attaccate alla ritualità, alla tradizione, alla terra. Per di più festa misteriosa, con ascendenze arcaiche e collegamenti a sfuggenti realtà naturali.
 
 Dopo la processione, col rito delle candele, la breve sosta sul sagrato e la via del ritorno a casa erano occupate dalle previsioni del tempo: quanto sarebbe durato ancora il freddo, essendo la Candelora un cardine per la meteorologia.
In realtà questa festa è complessa anche nei fatti che ricorda: la Purificazione della Vergine, – come era comunemente intesa – la presentazione di Gesù al Tempio, l'incontro di Cristo col Santo Vecchio Simeone, che lo benedice e profetizza:
 Ora lascia, o Signore, che il tuo servo se ne vada in pace,
 poiché i miei occhi hanno visto il Salvatore che hai mandato,
 che tu hai mostrato di fronte a tutti le genti;
 luce per illuminare le nazioni e gloria del tuo popolo, Israele.
 Ecco che questi è posto quale rovina e salvezza
di molti in Israele e come segno di contraddizione.
Quindi, rivolto alla Madonna:
 Anche l'anima tua sarà trapassata da una spada
Affinché siano svelati i pensieri di molti cuori.
 
L'Oriente, dove probabilmente la festa del 2 febbraio ha preso avvio, ha messo l'accento proprio su quest'ultimo fatto, tanto che nella chiesa orientale si chiama appunto Hypapanté, «incontro», sottolineando l'importanza del riconoscimento da parte di Simeone di Cristo come Salvatore del mondo. E così era anche in Occidente nei primi secoli nei quali fu celebrata la festa.
 
 L'altro fatto, invece, riguarda la Presentazione di Cristo al Tempio, atto rituale, anche questo di grande valore. Inizialmente, dopo il ritorno dall'Egitto, la legge mosaica prevedeva che tutti i primogeniti venissero considerati offerti a Dio e quindi adibiti al suo servizio. Quando le cure del culto furono affidate alla tribù di Levi, dopo l'offerta, per le mani del sacerdote, i primogeniti potevano essere riscattati col pagamento di cinque sicli d'argento.

Quindi Cristo, sottomesso alla legge mediante la Circoncisione, riscattato nella Presentazione, offre il suo sangue di giusto e di libero per l'umana redenzione.
 La purificazione nell'antica tradizione
La purificazione della madre avveniva nella stessa occasione. La visione antica delle cose vedeva la donna dopo il parto come impura. Sia nel mondo ebraico che in quello cristiano essa non poteva per 40 giorni accedere al tempio, toccare cose sacre, finché accolta ritualmente nel luogo sacro, essa non fosse purificata.
 
 L'adempienza alla legge prevedeva che la Madonna, come fece, si recasse al tempio recando un paio di tortore o di colombe: l'offerta dei poveri.
 
Anche perché la Candelora cade 40 giorni dopo il Natale, non meraviglia che quest'ultimo sia stato l'aspetto più considerato della ricorrenza, nel nome e nel significato, facendo una festa della Vergine di un giorno in cui Gesù è al centro della celebrazione.
 
D'altra parte il popolo viveva nella nuova veste cristiana antichi riti dimenticati o cancellati del paganesimo, riti di fecondità e di propiziazione, che andavano d'accordo col concetto di purificazione. Concetto che però, come dice il liturgista Rigetti, soprattutto col passare del tempo, si trovava sempre più in contrasto con la visione cristiana, rimanendo strettamente legato a una visione pagana ed ebraica. Per questo, insieme al rito legato alla purificazione vera e propria, nel nuovo Messale, nel 1965 l'intitolazione De purificatione S. Mariae è stata abolita e si chiama ora Presentazione del Signore.
 
Sia pure giusto nella sostanza, tutto questo rivela una certa frettolosità e un'eccessiva sicurezza nel tagliare quelli che sembrano rami secchi del passato. Le tradizioni contengono spesso condensati millenari di sapienza che vanno oltre la nostra cultura, fatta spesso sui manuali. La Purificazione della Vergine, ad esempio, insieme al rito della benedizione della puerpera, metteva in evidenza ritualmente un momento delicato della vita della donna: il parto, che per il sangue versato, il dolore, lo sforzo costituisce un trauma fisico e psichico grave, con il periodo successivo, altrettanto delicato, in cui si procede al superamento e al riassorbimento di tale trauma, cosa che non sempre va a buon fine, tanto che sono sempre più frequenti esaurimenti e depressioni da parto, con conseguenze talvolta tragiche. Se certe forme risultano superate, è meglio forse sostituirle che cancellarle completamente.
Il ciclo liturgico ripercorre nell'anno tutta la vicenda della Salvezza insieme a quella umana, cosmica e naturale: currens per anni circulum. Nel rito e nel mito sono sempre presenti i piani diversi della natura e dello spirito e quindi accanto allo splendore trascendente del Natale si era posta questa icona a ricordarne anche la sua dimensione naturale, perché fu vero parto.
 
 Vicende storiche

La solennità si trova celebrata a Gerusalemme nel IV secolo. La testimonianza di una pellegrina Egeria ci dice che veniva celebrata il quarantesimo giorno dopo l'Epifania, ma quando la data del Natale fu universale, cadde più precisamente quaranta giorni dopo questo giorno, il 2 febbraio. La diffusione di questa festa trovò universale sanzione con Giustiniano che nell'anno 542, al fine di scongiurare una pestilenza, ne prescrisse la celebrazione nell'Impero dichiarandone festivo il giorno.
 
Verso la metà del secolo VII la festa si affermò in Occidente, con Papa Sergio I. Roma le dette il nome di San Simeone, ponendo l'accento sull'incontro di Gesù col profeta, la sua nuova epifania nel mondo; ma l'accento si spostò sempre più sulla Vergine, tanto che venne chiamata Purificatio Sanctae Mariae.
Allo stesso modo, progressivamente, la festa assume un carattere penitenziale e questo avviene per il condizionamento dell'ambiente in viene a radicarsi.
 
 Gli antichi sedimenti pagani

 Non si deve pensare che con l'Editto di Costantino il paganesimo e la sua religione siano scomparsi miracolosamente. Certe realtà, che vengono ad essere forme di pensiero, di vita, modi di essere, richiedono parecchi secoli per mutare o scomparire e le religioni sopravvivono in certe manifestazioni anche millenni dopo la loro fine.

A Roma la festa si trovò a cadere nel periodo della celebrazione di altre feste pagane, di natura agricola, come erano in genere le feste di una civiltà di questo genere, qual'era quella romana. Il Venerabile Beda riferisce che Papa Sergio I, istituendo la più antica processione penitenziale romana, intese contrapporre un rito cristiano e popolare alle fiaccolate notturne che facevano i pagani nella solennità dei Lupercali. Questa festa di purificazione e di fecondità dedicata al dio Fauno, protettore dei greggi, era celebrata a Roma il 15 di febbraio e lo fu ufficialmente fino al V secolo. Prevedeva una processione notturna a lume di fiaccole e per il suo carattere propiziatorio della fecondità dava luogo a sfrenatezze e a eccessi, ai quali avrebbe dovuto riparare la processione che partiva dalla chiesetta di Sant'Adriano al Foro e arrivava a Santa Maria Maggiore.
 
è possibile che invece il termine di riferimento sia stata l'altra festa pagana: l'Amburbale. Comunque sia stato troppi elementi rivelano la contaminazione tra i due riti. La Chiesa era disposta a lasciare che qualcosa del passato s'insinuasse nel nuovo rito, consacrandolo nella sua visione trascendente; al tempo stesso la gente, soprattutto quella semplice, proseguiva nella nuova religione una parte del vecchio spirito del culto, che in questo caso era quello naturale legato alla fecondità.
 
 La processione e le candele

In questo senso s'inserisce nella festa la processione notturna, caratteristica sia dei Lupercali che dell'Amburbale e quindi l'uso delle candele.
Non è da pensare che si tratti di forme trapiantate da un culto all'altro, ma di una tensione spirituale e psicologica che fa ritrovare sotto nuove forme riti perennemente richiamati dalla realtà naturale: dal ciclo astronomico e da quello naturale, che la religione pone in sintonia con quello dello spirito.
Le tradizioni popolari ancora esistenti, in questo periodo (dall'Epifania fino e ben oltre il Carnevale) pullulano di cortei, giochi, riti durante i quali si accendono i fuochi notturni. è il sentimento collettivo che spinge a identificarsi nel ciclo cosmico, al pari del sole che, debole fiaccola, cerca la sua via nelle brume invernali, al seme che trova la strada nelle tenebre delle zolle, alla Parola che feconda il cuore dell'uomo per esplodere turgida nella vegetazione e resurrezione della Pasqua. In questa prospettiva anche la vicenda umana di Cristo trova nella Presentazione al Tempio il momento del suo radicamento nel mondo, il Salvatore che si mostra per la prima volta alle genti, come il sole che aumenta la sua luce nel cielo, il seme che cresce nella terra, e si pone proprio come luce: Lumen ad revelationem gentium.
L'altro elemento caratteristico della festa è la benedizione delle candele, per cui è detta anche festa della Candelora, introdotta dal clero franco germanico nei secoli IX - X. La liturgia ne prevede altre due solenni in occasione delle Ceneri e della Domenica delle Palme. I simboli impliciti nella figura che porta nel buio una luce sono infiniti e ancor più si potenziano se si avrà l'accortezza di tenere sempre presenti i diversi piani dell'essere che abbiamo indicato.
Il fuoco è segno di forza interna, quindi fecondità e di purificazione: così era sentito e attivato nei riti pagani. Nel cristianesimo si è ancor più purificato nella Luce, identificandosi nello spirito e nella Parola di salvezza
.
 Usi e storielle
Si vuole che per la Candelora l'orso si affacci alla sua tana e, se vede che vi sono le ombre (prodotte dal sole perché è bel tempo) torna nella spelonca a dormire in quanto sa che l'inverno non è ancora finito. Dice il proverbio: Di Candelora / l'orso esce fuora: / per un momento / e se vede l'ombra torna dentro.
Si vuole inoltre che tutte le galline valide in questo giorno ritornino a fare le uova, anche quelle più svogliate: Per la Candelora torna l'uovo nel covo della gallina. In gennaio e febbraio le galline ricominciano a fare le uova nell'intento di preparare le nuove covate con le uova che si schiudono verso primavera.
Si crede che le candele benedette in questo giorno abbiano il potere, se accese davanti alla finestra, d'allontanare le tempeste, le grandinate, le forze malefiche, ma solo se sono state ricevute dalla stessa persona, in chiesa e dal sacerdote.
Si dice che il giorno della Candelora gli uccelli cominciano a fare il loro nido.
 Per dire che tutte le previsioni sono fallaci e che ognuno misura le cose secondo il proprio metro, esiste una storiella.
Si racconta che all'inizio dei tempi avvenne questo dialogo in campagna e da allora l'inverno arriva quando vuole e se ne va quando ha fatto.
 Disse il villano alla Candelora:
 – Acqua o neve venga giù,
che l'inverno non c'è più.
Disse allora il bove: – Che nevichi o che piova, l'inverno se ne va quando l'erba è sulla proda.
 Disse il vecchio infreddolito:
– L'inverno non se ne va prima di San Vito.
 Disse la vecchia col caldano: – L'inverno starà
finché la foglia di fico come un palmo sarà.
 Si voltò l'asino e disse: – Non viene il caldo
finché tra le stoppie non spunta il cardo.
 Rispose la strega: – è cosa sicura
 che l'inverno arriva quando arriva
e dura fin che dura
.
 Modi di dire proverbiali

Per quanto si è detto si può capire come mai la Candelora sia divenuta uno dei giorni cardine per i pronostici meteorologici. Chiamato con diversi nomi dialettali (nella Romagna e in una vasta area intorno la Candelora è chiamata Candelora, Ceriola o Žariôla), questo giorno, alloggiato al centro del periodo freddo è guardato da tutti con la speranza che il gelo sia finito.
 
Per la santa Candelora
 se tempesta o se gragnola
 dell'inverno siamo fora;
 ma se è sole o solicello
 siamo solo a mezzo inverno.
è il proverbio universalmente noto. Per la Candelora se il tempo è cattivo l'inverno può dirsi finito, ma se fa bello è ancora a metà. In italiano il proverbio ha infinite varianti.
 
Sole micante
 Virgine purificante
 magis frigor quam ante
(oppure: nix erit maior quam ante).
Se il sole splende il giorno della Purificazione della Vergine il freddo sarà maggiore di quello che è passato (oppure: la neve sarà più di quella che è venuta)
.
Delle cere la giornata
 ti dimostra la vernata,
 se vedrai pioggia minuta
 la vernata fia compiuta,
 ma se vedi sole chiaro
 marzo fia come gennaro.
Il giorno della Candelora (cere perché di cera è la candela) ti mostra a che punto è l'inverno: se vedi piovere leggermente l'inverno è finito, ma se vedi che fa bel tempo marzo sarà freddo come gennaio.
 
Per la Candelora
 l'inverno fugge o si rincuora.
L'inverno o se ne va o riprende forza.
 Se per la Candelora il tempo è bello
 molto più vino avremo che vinello.
Se fa bel tempo per la Candelora ci sarà vino buono, piuttosto che vino di bassa gradazione.
 
 Per la Candelaia
 è un freddo che s'abbaia.
Pur ammirando chi vede già la primavera in questi giorni, non è da disprezzare neppure questo crudo realismo.
 La Candelora è il cuore dell'inverno.
La Candelora è il punto decisivo e centrale dell'inverno, il periodo che comanda lo smorzarsi del freddo oppure l'accanirsi della cattiva stagione e del gelo.
 
 Alla Candelora
 metà paglia e metà fieno.
Collocandosi a metà del periodo invernale la Candelora è il momento nel quale si misurano la provviste del periodo freddo: per le bestie della stalla devono essere rimaste la metà della paglia e la metà del fieno.
 
 Per la Candelora un'ora intera:
 mezza la mattina e mezza la sera.
Il 2 di febbraio le giornate sono allungate rispetto al solstizio d'inverno di circa un'ora: mezzora la mattina e altrettanto la sera.

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De: Nando1 Enviado: 02/02/2013 12:10

In febbraio arrivano i malanni da raffreddamento e le influenze...

I malanni di stagione: la bronchite.

Influenza, raffreddore, otite, sinusite, mal di gola vengono di solito indicate come "malattie da raffreddamento": con questa definizione si tende ad enfatizzare il fattore "freddo", quasi fosse l'abbassamento della colonnina di mercurio ad avere un effetto diretto sulla nostra salute, riducendo le nostre difese. In realtà, il motivo della maggiore diffusione invernale di queste malattie è semplice: la stagione fredda ci porta a vivere a più stretto contatto con altre persone, in ambienti chiusi e a facilitare così la diffusione dei germi, che ne sono la vera causa. In inverno, inoltre, il riscaldamento eccessivo degli ambienti asciuga l'aria, rendendo più difficile per l'organismo mantenere l'umidità necessaria affinché le mucose svolgano il loro ruolo protettivo contro l'invasione dei microbi. Questo spiega perché d'inverno ci si ammala di più anche di bronchite, che è considerata una malattia "stagionale" anche se può colpire in qualsiasi periodo dell'anno.
Se si tiene presente ciò, si comprende bene anche l'importanza delle raccomandazioni che vengono diffuse all'inizio di ogni inverno dalle autorità sanitarie per la prevenzione di queste malattie: lavarsi spesso le mani, aprire le finestre per il ricambio dell'aria, evitare quando possibile di soggiornare in ambienti affollati e vaccinarsi contro l'influenza, soprattutto se si hanno fattori di rischio come ad esempio malattie dell'apparato respiratorio, cardiovascolare, diabete ecc.
Con il termine bronchite acuta si indica una infiammazione di breve durata dei bronchi, cioè dei "tubi" che portano l'aria che respiriamo all'interno dei polmoni, causata da una infezione. E' un problema abbastanza frequente: circa il 5% degli adulti ha almeno un episodio di bronchite ogni anno e circa il 20% di questi si rivolge al medico. Nella maggioranza dei casi l'infezione è dovuta a virus, compresi quelli dell'influenza e del comune raffreddore, mentre meno frequenti sono le bronchiti provocate da batteri.
I germi vengono diffusi nell'ambiente attraverso le minuscole goccioline emesse con la tosse o uno sternuto. All'interno di queste goccioline, ad esempio, i virus possono sopravvivere fino a 24 ore, depositandosi sulle superfici ambientali e risollevandosi continuamente per il movimento delle correnti d'aria. Il contagio può perciò avvenire direttamente, da individuo a individuo, respirando le goccioline al momento della loro emissione, o indirettamente, raccogliendo questi virus con le mani dalle superfici ambientali per poi portarli nelle vie aeree attraverso il contatto delle mani con naso e bocca.
Oltre alle infezioni, possibili cause di bronchite sono le allergie e l'inquinamento (sia ambientale domestico, sia atmosferico o professionale). Le persone che hanno maggior probabilità di ammalarsi sono i fumatori (vedi bronchite cronica).
Durante i primi giorni la bronchite acuta è indistinguibile da una banale infezione delle prime vie aeree: i sintomi iniziali sono quelli propri delle "malattie da raffreddamento" e possono comprendere mal di gola, febbre, dolori muscolari e tosse. La tosse è il sintomo principale della bronchite acuta ed è un meccanismo naturale attraverso il quale l'organismo cerca di espellere il muco viscoso che ostruisce lo spazio interno dei bronchi e che viene prodotto come conseguenza dell'infiammazione. Perciò si respira con difficoltà: all'inizio in situazioni di sforzo, poi anche a riposo. La bronchite acuta in genere guarisce spontaneamente; mentre febbre e altri sintomi vengono rapidamente controllati dai meccanismi di difesa dell'organismo, la riparazione dei danni causati dall'infiammazione bronchiale però è più lenta e la tosse può durare anche 10-20 giorni, a volte addirittura per diverse settimane, diventando motivo di seria preoccupazione. A causa della persistenza della tosse, circa il 20% dei pazienti si rivolge al medico entro un mese dall'inizio della bronchite temendo la presenza di una malattia più grave.

Cosa è necessario fare?

  • restare a riposo per alcuni giorni è un provvedimento utile ma troppo spesso trascurato, presi come si è dai mille impegni quotidiani.
  • bere abbondantemente, umidificare l'aria dell'ambiente, fare inalazioni di vapore o aerosol con soluzione salina per fluidificare le secrezioni bronchiali e poterle espellere più facilmente con la tosse.
  • i mucolitici, ossia i medicinali contenuti negli sciroppi per la tosse "grassa" (es. acetilcisteina), possono essere utilizzati, ma la loro efficacia è modesta;
  • in caso di febbre e dolori muscolari si possono utilizzare analgesici-antipiretici come l'aspirina, l'ibuprofene o il paracetamolo, disponibili tutti senza obbligo di ricetta medica.

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De: Nando1 Enviado: 02/02/2013 12:12

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De: Nando1 Enviado: 02/02/2013 12:13

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De: Nando1 Enviado: 02/02/2013 12:13





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