Sandra Milo, pseudonimo di Salvatrice Elena Greco (Tunisi, 11 marzo 1933), è un'attrice e conduttrice televisiva italiana.Nata a Tunisi da padre siciliano, debuttò al cinema accanto ad Alberto Sordi in Lo scapolo (1955). Riconoscibile per le sue forme esuberanti e vistose e per la voce ingenua da bambina, divenne una maggiorata del grande schermo e prese parte a numerosi film "di genere". A 15 anni, nel 1948, sposa il marchese Cesare Rodighiero. La Milo rimane incinta, ma il bambino morirà alla nascita a causa di un parto prematuro[1]. I due si separano dopo 21 giorni dal matrimonio, ottenendo l'annullamento dalla Sacra Rota[2].
Il primo ruolo importante arrivò nel 1959 grazie al produttore Moris Ergas, che poi la sposò: si tratta de Il generale Della Rovere, per la regia di Roberto Rossellini, in cui interpretava il ruolo di una prostituta. Un ruolo analogo fu quello ricoperto in Adua e le compagne (1960) di Antonio Pietrangeli. Si aprì così per la Milo una felice stagione di film d'autore.
La sua carriera conobbe una brusca interruzione dopo la stroncatura al Festival di Venezia di Vanina Vanini (1961), tratto da un racconto di Stendhal e ancora una volta firmato da Roberto Rossellini. Il film, e soprattutto la recitazione della Milo, viene accolto con aspre critiche, oggi generalmente considerate eccessive, e Sandra fu soprannominata Canina Canini.
Cruciale fu l'incontro con Federico Fellini, che risollevò le sorti della sua carriera: nei due capolavori 8½ (1963) e Giulietta degli spiriti (1965), Sandrocchia (così veniva affettuosamente soprannominata dal maestro) è una femme fatale ironica e disinibita, che oltre a incarnare l'immaginario erotico del regista, viene spesso messa in contrasto con le mogli, donne dall'aspetto più dimesso e dalla mentalità più borghese. Per entrambi i film vinse il Nastro d'Argento come miglior attrice non protagonista.
È stata anche diretta, fra i tanti, da Luigi Zampa in Frenesia dell'estate (1963), da Dino Risi in L'ombrellone (1968), da Antonio Pietrangeli in La visita (1963), sicuramente la sua caratterizzazione più complessa e riuscita.
La sua burrascosa vita sentimentale, il matrimonio con Moris Ergas (da cui nacque Deborah, attualmente giornalista televisiva) e una successiva unione con Ottavio De Lollis (con la nascita di Ciro e poi di Azzurra), misero in secondo piano la sua attività cinematografica, che interruppe definitivamente in favore della famiglia. Solo nel 1982 tornò al cinema per alcune apparizioni (Grog e Cenerentola '80), ma intanto si delineava già la sua nuova carriera televisiva.
La partecipazione come ospite fissa a un ciclo di cinque puntate di Studio Uno nel 1965 e l'intervista concessa a Luigi Silori per Uomini e Libri nel 1962 esauriscono le sue esperienze RAI della sua "giovinezza artistica".
Dopo più di vent'anni, invece, spinta forse dall'amicizia con Bettino Craxi (le stessa raccontò di aver avuto una vera e propria relazione amorosa col politico), tornò alla conduzione televisiva su Rai 2 nel 1985 con Piccoli fans, una trasmissione pomeridiana per bambini (antesignana di programmi come Ti lascio una canzone ed Io canto), che a suo modo ha lasciato un segno nella storia della tv italiana: la conduzione esageratamente ingenua e bambinesca di Sandra (anche per la sua voce in falsetto) e una serie di situazioni grottesche la resero nuovamente famosa al pubblico italiano, tanto da riuscire ad eclissare la stagione di successi cinematografici degli anni sessanta.