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Da: Futuro2012 (Messaggio originale) |
Inviato: 25/03/2013 08:55 |


LUNEDI' SANTO

PREGHIERA PER IL LUNEDI' SANTO
Signore, in questo periodo di preparazione alla Pasqua impariamo a esserTi riconoscente per la vita che ci hai donato sacrificandoTi sulla croce. A volte crediamo di essere soli e deboli nell’affrontare le difficoltà, dimenticandoci di quanto Tu sia stato forte nell’affrontare la Tua Passione e di quanto Tu ci sia sempre vicino. Preghiamo affinché, come Maria,
che ti cosparse i piedi di nardo, possiamo ogni giorno, con piccoli gesti, onorarTi, lodarTi e dimostrarTi che Tu sei sempre al centro della nostra vita


BUON LUNEDI' SANTO
UN BACIO
FUTURO
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Messaggio 2 di 4 di questo argomento |
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La Settimana Santa è la settimana nella quale il Cristianesimo celebra gli eventi di fede correlati agli ultimi giorni di Gesù, comprendenti in particolare la sua passione, morte e resurrezione.
In tutto il mondo, i cattolici chiamano Settimana Santa il periodo, da Domenica delle Palme al Sabato Santo, che precede la Pasqua, cioè la domenica in cui si ricorda la Resurrezione dai morti di Gesù Cristo. La Pasqua è la massima solennità della fede cristiana e ogni anno si celebra la prima domenica di luna nuova di Primavera (tra fine marzo e aprile).
I riti religiosi della settimana santa, sono celebrati con solennità in tutte le chiese del mondo cristiano.
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Messaggio 3 di 4 di questo argomento |
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Ieri abbiamo ricordato l’ingresso trionfale di Cristo a Gerusalemme: una folla di discepoli e di altre persone lo acclama come Messia e Re d’Israele. Alla fine della giornata, stanco, è tornato a Betania, un villaggio nei pressi della capitale, dove era solito prendere alloggio quando veniva a Gerusalemme.
Lì una famiglia amica ha sempre pronto il posto per Lui e per i suoi.
Lazzaro, che Gesù aveva risuscitato dai morti, è il capo famiglia; con lui abitano le sorelle Marta e Maria, che aspettano piene di entusiasmo l’arrivo del Maestro, contente di potergli offrire i propri servigi.
Negli ultimi giorni della sua vita sulla terra, Gesù rimane lunghe ore a Gerusalemme, dedito a una predicazione intensissima.
La sera riprende le forze in casa dei suoi amici.
E a Betania avviene un episodio narrato dal Vangelo della Messa di oggi:
Sei giorni prima della Pasqua – racconta S. Giovanni -, Gesù andò a Betania. E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento.
Salta subito agli occhi la generosità di questa donna. Desidera manifestare la sua gratitudine al Maestro per aver restituito la vita al fratello e per tanti altri beni ricevuti, e non bada a spese. Giuda, presente alla cena, calcola esattamente il prezzo del profumo; ma invece di lodare la delicatezza di Maria, si abbandona alla mormorazione: Perché quest’olio profumato non si è venduto per trecento danari per poi darli ai poveri? In realtà, fa notare S. Giovanni, dei poveri non gl’importava; gl’interessava maneggiare il denaro della borsa e rubarne il contenuto.
La valutazione di Gesù è ben diversa, scrive Giovanni Paolo II. Senza nulla togliere al dovere della carità verso gli indigenti, ai quali i discepoli si dovranno sempre dedicare – “i poveri li avete sempre con voi” -, Egli guarda all’evento imminente della sua morte e della sua sepoltura, e apprezza l’unzione che gli è stata praticata quale anticipazione di quell’onore di cui il suo corpo continuerà ad essere degno anche dopo la morte, indissolubilmente legato com’è al mistero della sua persona (Ecclesia de Eucharistia, 47).
Perché sia vera virtù, la carità dev’essere ordinata. E il primo posto è occupato da Dio: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti. Perciò sbagliano quelli che, con la scusa di lenire le necessità materiali degli uomini, di disinteressano delle necessità della Chiesa e dei ministri sacri. Scrive san Josemaría Escrivá: Quella donna che in casa di Simone il lebbroso, a Betania, unge il capo del Maestro con un ricco profumo, ci ricorda il dovere d’essere splendidi nel culto di Dio.
- Tutto il lusso, la maestà e la bellezza mi sembrano ben poco.
- E, contro coloro che biasimano la ricchezza dei vasi sacri, dei paramenti e delle pale d’altare, si innalza la lode di Gesù: “opus enim bonum operata est in me” – ha compiuto un’opera buona verso di me.
Quante persone si comportano come Giuda! Vedono il bene che fanno gli altri, però non vogliono riconoscerlo: si impegnano a scoprire intenzioni distorte, a criticare, a mormorare, a esprimere giudizi temerari. Riducono la carità a ciò che è solamente materiale (dare qualche moneta a un povero, forse per tranquillizzarsi la coscienza) e dimenticano che – scrive ancora san Josemaría Escrivá – la carità cristiana non si limita a soccorrere chi si trova nel bisogno di beni economici; è rivolta, prima di tutto, a rispettare e a comprendere ogni individuo in quanto tale, nella sua intrinseca dignità di uomo e di figlio del Creatore.
La Vergine Maria si diede completamente al Signore e si è sempre presa cura degli uomini. Oggi le chiediamo di intercedere per noi, affinché, nella nostra vita, l’amore di Dio e l’amore del prossimo si uniscano in una cosa sola, come le due facce di una stessa medaglia.
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Messaggio 4 di 4 di questo argomento |
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Da: Ver@ |
Inviato: 25/03/2013 14:49 |
Papa Francesco apre la Settimana Santa: «Non siate mai tristi, la Croce di Gesù è la gioia dei cristiani»
«Non siate mai uomini, donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma dall’aver incontrato una Persona». Papa Francesco apre la settimana santa all’insegna della gioia della presenza di Cristo, perché la Croce di Gesù, ha detto durante l’omelia per la domenica delle Palme in San Pietro, «è la gioia dei cristiani». Al termine della celebrazione, ricordando l’importanza dei giovani nella Chiesa e della loro testimonianza di fede, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza della prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà in Brasile dal 23 al 18 luglio.
LE TENTAZIONI DEL DIAVOLO. «La nostra – ha detto ancora il Pontefice durante l’omelia della Messa – non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma dall’aver incontrato una Persona: Gesù, dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti!». è in questi momenti, avverte il Papa, che il diavolo fa la sua comparsa «mascherato da angelo tante volte e insidiosamente ci dice la sua parola. Non ascoltatelo! Seguiamo Gesù! Noi accompagniamo, seguiamo Gesù, ma soprattutto sappiamo che Lui ci accompagna e ci carica sulle spalle: qui sta la nostra gioia, la speranza che dobbiamo portare in questo mondo. E per favore, non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù».
LA GIOIA DELLA CROCE. «Gesù – ha spiegato ancora il pontefice – prende su di sé il male, la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro peccato, e lo lava, lo lava con il suo sangue, con la misericordia, con l’amore di Dio. Guardiamoci intorno: quante ferite il male infligge all’umanità! Guerre, violenze, conflitti economici che colpiscono chi è più debole, sete di denaro, di potere, corruzione, divisioni, crimini contro la vita umana e contro il creato! E i nostri peccati personali: le mancanze di amore e di rispetto verso Dio, verso il prossimo e verso l’intera creazione. Gesù sulla croce sente tutto il peso del male e con la forza dell’amore di Dio lo vince, lo sconfigge nella sua risurrezione». Parlando del denaro e del potere, ha interrotto il discorso e guardando l’assemblea ha sorriso dicendo: «Poi nessuno può portarlo con sé. Mia nonna diceva: il sudario non ha tasche».
LA NOSTRA INADEGUATEZZA NON CONTA. «Cari amici – ha proseguito – noi tutti possiamo vincere il male che c’è in noi e nel mondo: con Cristo, con il Bene! Ci sentiamo deboli, inadeguati, incapaci? Ma Dio non cerca mezzi potenti: è con la croce che ha vinto il male! Non dobbiamo credere al Maligno che ci dice: non puoi fare nulla contro la violenza, la corruzione, l’ingiustizia, contro i tuoi peccati! Non dobbiamo mai abituarci al male!… E non dobbiamo avere paura del sacrificio. Pensate a una mamma o a un papà: quanti sacrifici! Ma perché lo fanno? Per amore! E come li affrontano? Con gioia perché sono per le persone a cui vogliono bene. La croce di Cristo abbracciata con amore non porta alla tristezza, ma alla gioia!».
Prima della conclusione della Messa Francesco ha invitato i fedeli alla preghiera dell’Angelus e ha affidato a Maria l’itinerario dei giovani verso la Gmg di Rio de Janeiro.
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