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General: settimana santa
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Respuesta  Mensaje 1 de 10 en el tema 
De: rom*  (Mensaje original) Enviado: 25/03/2013 09:16
 
Chi ha paura della morte

Figlio di una ragazza madre, era nato in un oscuro villaggio.
Crebbe in un altro villaggio, dove lavorò come falegname fino a trent'anni.
Poi, per tre anni, girò la sua terra predicando.
Non scrisse mai un libro.
Non ottenne mai una carica pubblica.
Non ebbe mai né una famiglia né una casa.
Non frequentò l'università.
Non si allontanò più di trecento chilometri da dov'era nato.
Non fece nessuna di quelle cose che di solito si associano al successo.
Non aveva altre credenziali che se stesso.
Aveva solo trentatrè anni quando l'opinione pubblica gli si rivoltò contro. I suoi amici fuggirono. 
Fu venduto  ai suoi nemici e subì un processo che era una farsa.
Fu inchiodato ad una croce, in mezzo a due ladri.
Mentre stava morendo, i suoi carnefici si giocarono a dadi le sue vesti, che era l'unica proprietà che avesse in terra.
Quando morì venne deposto in un sepolcro messo a disposizione da un amico mosso a pietà.
Due giorni dopo, quel sepolcro era vuoto.
Sono trascorsi venti secoli e oggi  egli è la figura centrale della storia dell'umanità.
Neppure gli eserciti che hanno marciato, le flotte che sono salpate, i parlamentari che si sono riuniti,
i re che hanno regnato, i pensatori e gli scienziati messi tutti assieme, hanno cambiato la vita dell'uomo
sulla terra quanto quest'unica vita solitaria.
Una vita solitaria caratterizzata da un evento che nessuno ha mai compiuto.
Quest'uomo solitario è morto e risorto.
Quest'uomo solitario ha sconfitto la morte.
Per mezzo di lui la morte non ha più l'ultima parola sulla vita dell'uomo.
La morte è stata sconfitta!

Il Gufo racconta

                              

 


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Respuesta  Mensaje 2 de 10 en el tema 
De: Ver@ Enviado: 25/03/2013 11:49

Cos'è la Settimana Santa?

La Settimana Santa è la settimana nella quale i Cristiani celebrano gli eventi di fede correlati agli ultimi giorni di Gesù, comprendenti in particolare la sua passione, morte e resurrezione.
Comprende il periodo, da Domenica delle Palme al Sabato Santo, che precede la Pasqua, cioè la domenica in cui si ricorda la Resurrezione dai morti di Gesù Cristo. La Pasqua è la massima solennità della fede cristiana e ogni anno si celebra la prima domenica di luna nuova di Primavera (tra fine Marzo e Aprile). I riti religiosi della settimana santa, sono celebrati con solennità in tutte le chiese del mondo cristiano.



Culmine della nostra vita e di tutta la storia umana

Nella tragedia della Passione culminano la nostra vita e tutta la storia umana. La Settimana Santa non può ridursi a una mera commemorazione: è la meditazione del mistero di Gesù Cristo che continua nelle nostre anime. 

Il cristiano è chiamato ad essere alter Christus, ipse Christus. Noi tutti, con il Battesimo, siamo stati costituiti sacerdoti della nostra stessa esistenza per offrire vittime spirituali, ben accette a Dio per mezzo di Gesù Cristo per compiere ciascuna delle nostre azioni in spirito di obbedienza alla volontà di Dio, perpetuando così la Missione dell'Uomo-Dio.

Questa realtà, per contrasto, ci fa pensare alle nostre miserie, ai nostri errori personali. Ma questa considerazione non ci deve scoraggiare, né indurre all'atteggiamento scettico di chi ha rinunciato ai grandi ideali. Il Signore ci vuole per se e, così come siamo, vuole renderci partecipi della sua vita, e ci chiede di lottare per essere santi. La santità: quante volte pronunciamo questa parola come se fosse priva di senso! Molti la considerano addirittura come un traguardo irraggiungibile, un luogo comune della letteratura ascetica, non un fine concreto, una realtà viva. Non la pensavano così i primi cristiani, che usavano il nome di "santo" per chiamarsi fra loro, molto spesso e con la massima naturalezza: Vi salutano tutti i santi; salutate tutti i santi in Cristo Gesù (Fil, 4, 21). 

Di fronte al Calvario
Ora, di fronte al Calvario, quando Gesù è morto e non si è ancora manifestata la gloria del suo trionfo, è il momento di esaminare i nostri desideri di vita cristiana, di santità; è il momento buono per riconoscere le nostre debolezze, e reagire con un atto di fede, confidando nel potere di Dio e facendo il proposito di vivificare con l'amore le cose della nostra giornata. L'esperienza del peccato ci deve condurre al dolore, a una decisione più matura, più profonda, di fedeltà, di vera identificazione con Cristo, di perseveranza ad ogni costo nella missione sacerdotale che Egli ha affidato a tutti i suoi discepoli senza eccezione, e che ci stimola a essere sale e luce del mondo.
E’ Gesù che passa, 96 

Simbolo della Redenzione, simbolo della pace
Non dobbiamo dimenticarlo: in tutte le attività umane, ci devono essere uomini e donne con la Croce di Cristo nelle loro vite e nelle loro opere, innalzata, visibile, riparatrice; simbolo della pace, della gioia; simbolo della Redenzione, dell'unità del genere umano, dell'amore che Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo, la Trinità Beatissima, ha avuto e continua ad avere per l'umanità.
Solco, 985 

Meditare sulla morte di Cristo
Il meditare sulla morte di Cristo diventa allora un invito ad affrontare con assoluta sincerità i nostri impegni quotidiani, un invito a prendere sul serio la fede che professiamo. Per cui la Settimana Santa non può essere soltanto una parentesi sacra nel contesto di una vita guidata da interessi umani: è invece un'occasione per introdurci con maggiore profondità nel mistero dell'Amore di Dio e poterlo poi mostrare agli uomini con la parola e con l'esempio. (…)
La vita, l'anima stessa, ecco ciò che ci chiede il Signore. Se siamo fatui, se ci preoccupiamo solamente della nostra personale comodità, se facciamo di noi stessi il centro dell'esistenza degli altri e del mondo, non abbiamo il diritto di chiamarci cristiani, discepoli di Cristo. Ci vuole una donazione che si dimostri con la verità dei fatti, non soltanto a parole. L'amore di Dio ci invita a prendere con decisione la croce, sentendo anche su di noi il peso dell'umanità tutta e realizzando, nelle circostanze proprie della condizione e del lavoro di ciascuno, i propositi chiari e amorosi della volontà del Padre. Infatti, nel passo che stiamo commentando, Gesù dice ancora: Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo (Lc, 14, 27)
Accettiamo senza timore la volontà di Dio, decidiamoci senza esitazione a edificare la nostra vita secondo gli insegnamenti e le esigenze della fede. Andremo sicuramente incontro a difficoltà, sofferenze, dolori; ma se veramente possediamo la fede non ci considereremo mai degli infelici: anche tra le pene e le calunnie saremo felici, di una felicità che ci spingerà ad amare gli altri per renderli partecipi della nostra gioia soprannaturale.
E’ Gesù che passa, 97 

Respuesta  Mensaje 3 de 10 en el tema 
De: rom* Enviado: 26/03/2013 10:58
Io vorrei donare una cosa
al Signore,
ma non so che cosa.
Andrò in giro per le strade
e mi fermerò soprattutto
coi bambini
a giocare in periferia,
e poi lascerò un fiore
ad ogni finestra dei poveri
e saluterò chiunque incontrerò
per via.
E poi suonerò con le mie mani
le campane sulla torre.
Andrò nel bosco questa notte
e abbraccerò gli alberi
e starò in ascolto dell'usignolo,
quell'usignolo che canta
sempre solo
da mezzanotte all'alba.
E poi andrò a lavarmi nel fiume
e all'alba passerò sulle porte
di tutti i miei fratelli
e dirò a ogni casa: - Pace.!

 

(David Maria Turoldo)


 

 


Respuesta  Mensaje 4 de 10 en el tema 
De: rom* Enviado: 26/03/2013 17:11

Aprirsi all’ amore significa aprirsi alla vita.

 

Spesso si desidera amare perché bisognosi di affetto, altre volte per vincere la nostra desolante solitudine;

ma l’ amore va anche costruito, senza pensare solo a se stessi.

 

Bisogna amare, è vitale, ma è anche bello e necessario lasciarsi amare.

 

AMARE significa non manipolare né approfittare, non strumentalizzare né infastidire.

 

AMARE significa mettere al bando gli interessi personali ed il proprio egoismo, pur se educato o mascherato.

 

AMARE significa integrità, semplicità, spontaneità, mai adulazione.

 

AMARE significa vedere con gli occhi dell’ altro e sorridere con le sue labbra,

correre sulla spiaggia guardando lontano lo stesso orizzonte

e volare insieme sull’ aquilone alla ricerca dell’ isola che non c’è.

 

AMARE non significa, invece, ragione, logica e raziocinio, ma solamente Cuore, e tutto ciò che spontaneamente sgorga dal profondo della nostra personalità e della nostra anima.

 

AMARE implica responsabilità, autenticità e sincerità assolute, rivolte essenzialmente al bene dell’ altro.

 

AMARE richiede più i fatti che le parole, più il dare che l’ avere, e non sopporta trappole, bugie ed ipocrisie.

 

CHI AMA lotta per la nostra stessa causa, non pensa di non avere bisogno di alcuno.

 

CHI AMA sa dare ma anche ricevere, ha bisogno di aiuto e dà aiuto.

 

CHI AMA dice ciò che pensa, ma accetta anche le critiche, le osservazioni e i pareri discordi dai nostri.

 

CHI NON AMA si complimenta, ma non esprime veramente il proprio pensiero.

 

COLORO che si amano veramente si vedono l’un l’ altro per ciò che davvero sono, attraverso uno specchio di purezza: a volte si criticano anche reciprocamente, ma si continuano sempre ad amare e, tra di loro, non ci sono e non potranno mai esserci segreti.

 

AMARE, significa la piena e completa trasfusione di due corpi e di due anime in un’ unica, straordinaria entità, che si dona, sempre, senza chiedere né come né perché.

 

AMARE, infine, significa saper sorridere al mondo intero, sempre e in ogni ambiente, con il cuore pieno di sole, di gioia, di Dio, di quella gioia, autentica rete di amore, nella quale si possono pescare tante anime di fratelli e di sorelle.

 

AMARE è infine il modo migliore di dimostrare la nostra gratitudine alla gente e a Dio, accettando tutto con gioia, che può così dilatarsi e straripare in un cuore che brucia d’amore, sapendo che Dio ama colui che dà con gioia, perché dà di più.

 


Respuesta  Mensaje 5 de 10 en el tema 
De: rom* Enviado: 27/03/2013 16:36
Io oggi alzo lo sguardo verso te,
trafitto per i miei peccati. Per le sue piaghe io guarirò, Gesù ricordati di me,
 Gesù ricordati di me 
 
TU SEI VERAMENTE IL FIGLIO DI DIO VENUTO A SALVARMI.
TU SEI VERAMENTE L'AGNELLO DI DIO, OGNI PERDONO NELLA TUA CROCE.
 
 
Io oggi alzo lo sguardo verso te, mia doni Maria come madre.
Questo ti chiedo, nel regno dei cieli Gesù ricordati di me, 
Gesù ricordati di me
 
 
   

Respuesta  Mensaje 6 de 10 en el tema 
De: Serenella Enviado: 27/03/2013 17:15
image

Signore Gesù, aiutami!...
Fa scendere il Tuo Spirito
su di me e riempimi
con la Tua forza e con il Tuo coraggio.
Aiutami a vincere la mia paura davanti a situazioni
che mi mettono in imbarazzo,
al punto che continuo a scappare
e così facendo aumenta la mia insicurezza.
Signore, Ti prego,
donami la grazia
per superare la mia ombra
e tutti gli ostacoli.
Liberami
da questa assurda timidezza,
che in certi momenti mi paralizza,
mi lega e mi impedisce
a muovermi liberamente.
Ti prego Gesù, aiutami!...
Io credo e confido in Te!...

Buon Mercoledì santo

Serenella 


Respuesta  Mensaje 7 de 10 en el tema 
De: rom* Enviado: 28/03/2013 09:54
 
   

Respuesta  Mensaje 8 de 10 en el tema 
De: rom* Enviado: 28/03/2013 09:55
Gesù si è consegnato volontariamente alla morte per corrispondere all’amore di Dio Padre, in perfetta unione con la sua volontà, per dimostrare il suo amore per noi. Sulla croce Gesù «mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,20). Ciascuno di noi può dire: 'Mi ha amato e ha consegnato se stesso per me'. Ciascuno può dire questo 'per me'”.
Poi si chiede: “Che cosa significa tutto questo per noi? Significa che questa è anche la mia, la tua, la nostra strada. Vivere la Settimana Santa seguendo Gesù non solo con la commozione del cuore, vivere la Settimana Santa seguendo Gesù vuol dire imparare ad uscire da noi stessi - come dicevo domenica scorsa - per andare incontro agli altri, per andare verso le periferie dell’esistenza, muoverci noi per primi verso i nostri fratelli e le nostre sorelle, soprattutto quelli più lontani, quelli che sono dimenticati, quelli che hanno più bisogno di comprensione, di consolazione, di aiuto. C’è tanto bisogno di portare la presenza viva di Gesù misericordioso e ricco di amore!”.
 
Papa Francesco
mercoled' 27 marzo 2013

Respuesta  Mensaje 9 de 10 en el tema 
De: Futuro2012 Enviado: 29/03/2013 05:11

Che sia un giorno di Pace e serenità...

Buon Giove di Santo, auguri ...





Respuesta  Mensaje 10 de 10 en el tema 
De: Futuro2012 Enviado: 29/03/2013 05:23
Crocifissione di Gesù, Giotto, Padova, Cappella degli Scrovegni.

Il Venerdì Santo è il venerdì che precede la Pasqua cristiana.
 
In questo giorno i cristiani commemorano la passione e la crocifissione di Gesù Cristo. Questa ricorrenza viene osservata con speciali pratiche e riti dai fedeli di molte confessioni cristiane.

Per la Chiesa cattolica, il Venerdì Santo è il giorno della morte di Gesù Cristo, secondo giorno del Triduo Pasquale, che segue il giovedì santo. Come nel Mercoledì delle Ceneri, i fedeli dai 14 anni di età sono invitati all'astinenza dalla carne (sono ammessi uova e latticini), e quelli dai 18 ai 60 anni al digiuno ecclesiastico, che consiste nel consumare un solo pasto (pranzo o cena) durante la giornata (è ammessa, oltre a questo, una piccola refezione).
 



Cristo morto di autore ignoto del 1850, si porta in processione il Venerdì Santo a Catenanuova (EN) 
Il digiuno si compie in segno di penitenza per i peccati di tutti gli uomini, che Gesù è venuto ad espiare nella Passione, ed assume inoltre il significato mistico di attesa dello Sposo, secondo le parole di Gesù (Matteo 9,15); lo Sposo della Chiesa, cioè Cristo, viene tolto dal mondo a causa del peccato degli uomini, ma i cristiani sono invitati a preparare con il digiuno l'evento del suo ritorno e della liberazione dalla morte; questo evento si attua nel memoriale della sua resurrezione, la domenica di Pasqua.
 
Non si celebra l'Eucaristia: infatti durante la celebrazione liturgica pomeridiana del Venerdì santo si distribuisce l'eucaristia consacrata il giorno precedente, il Giovedì Santo (Celebrazione In Coena Domini), in cui si ricorda l'ultima cena del Signore con i discepoli e il tradimento di Giuda. La liturgia inizia nel silenzio, come si era chiusa quella del giorno precedente e come si apre quella della veglia di pasqua nella notte del sabato santo, quasi a sottolineare come il triduo pasquale sia un'unica celebrazione per i Cristiani.
 
La liturgia è incentrata sulla narrazione delle ultime ore della vita terrena di Gesù secondo il Vangelo di Giovanni e sull'adorazione della croce, molto importante, in questo giorno. La croce non è un semplice strumento di tortura, ma è segno dell'amore che Dio nutre verso gli uomini. Con la croce Dio riporta la vita vera nel mondo, con la croce Dio insegna all'uomo ad amare. I cristiani in questo giorno sono invitati ad adorare la croce di Cristo e a non vivere rassegnati dinanzi alle proprie croci di ogni giorno, perché solo morendo si risuscita a vita eterna.
 
In questo giorno si celebra in modo "solenne" anche la Via Crucis.






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