|
De: Futuro2012 (Mensaje original) |
Enviado: 29/03/2013 05:27 |
Il Venerdì Santo è il venerdì che precede la Pasqua cristiana.
In questo giorno i cristiani commemorano la passione e la crocifissione di Gesù Cristo. Questa ricorrenza viene osservata con speciali pratiche e riti dai fedeli di molte confessioni cristiane.
Per la Chiesa cattolica, il Venerdì Santo è il giorno della morte di Gesù Cristo, secondo giorno del Triduo Pasquale, che segue il giovedì santo. Come nel Mercoledì delle Ceneri, i fedeli dai 14 anni di età sono invitati all'astinenza dalla carne (sono ammessi uova e latticini), e quelli dai 18 ai 60 anni al digiuno ecclesiastico, che consiste nel consumare un solo pasto (pranzo o cena) durante la giornata (è ammessa, oltre a questo, una piccola refezione).
Cristo morto di autore ignoto del 1850, si porta in processione il Venerdì Santo a Catenanuova (EN)
Il digiuno si compie in segno di penitenza per i peccati di tutti gli uomini, che Gesù è venuto ad espiare nella Passione, ed assume inoltre il significato mistico di attesa dello Sposo, secondo le parole di Gesù (Matteo 9,15); lo Sposo della Chiesa, cioè Cristo, viene tolto dal mondo a causa del peccato degli uomini, ma i cristiani sono invitati a preparare con il digiuno l'evento del suo ritorno e della liberazione dalla morte; questo evento si attua nel memoriale della sua resurrezione, la domenica di Pasqua.
Non si celebra l'Eucaristia: infatti durante la celebrazione liturgica pomeridiana del Venerdì santo si distribuisce l'eucaristia consacrata il giorno precedente, il Giovedì Santo (Celebrazione In Coena Domini), in cui si ricorda l'ultima cena del Signore con i discepoli e il tradimento di Giuda. La liturgia inizia nel silenzio, come si era chiusa quella del giorno precedente e come si apre quella della veglia di pasqua nella notte del sabato santo, quasi a sottolineare come il triduo pasquale sia un'unica celebrazione per i Cristiani.
La liturgia è incentrata sulla narrazione delle ultime ore della vita terrena di Gesù secondo il Vangelo di Giovanni e sull'adorazione della croce, molto importante, in questo giorno. La croce non è un semplice strumento di tortura, ma è segno dell'amore che Dio nutre verso gli uomini. Con la croce Dio riporta la vita vera nel mondo, con la croce Dio insegna all'uomo ad amare. I cristiani in questo giorno sono invitati ad adorare la croce di Cristo e a non vivere rassegnati dinanzi alle proprie croci di ogni giorno, perché solo morendo si risuscita a vita eterna.
In questo giorno si celebra in modo "solenne" anche la Via Crucis.
|
|
|
Primer
Anterior
2 a 3 de 3
Siguiente
Último
|
|
De: Ver@ |
Enviado: 29/03/2013 08:17 |
Una pagina sul Venerdì Santo
Gesù Cristo dovrebbe essere stato
crocifisso venerdì 7 aprile dell'anno 30, all'età di 37 anni. Questo secondo i
calcoli degli storici moderni, più precisi di quelli del monaco Dionigi il
Piccolo (Dionysius Exiguus) che, nel VI secolo, stabiliva la nascita di Cristo
nell'anno 753 "ab Urbe condita", cioè cinque anni dopo. D'altronde gli
Evangelisti ci dicono che Egli sia morto nel venerdì di Parasceve, cioè di
preparazione della Pasqua giudea, il 14 del mese di Nissan del calendario
ebraico. Sovrapposti i due elementi coincidono, appunto, con venerdì 7 aprile dell'anno 30 dell'era cristiana.
![](http://www.tanogabo.it/religione/images/varie2/Cristo_morto_Annibale%20Carracci.jpg)
Oggi è una
giornata triste, nel significato che diamo noi cristiani, ma la speranza del
trionfo è già in noi, perchè la Resurrezione è l'atto finale di un sacrificio
esclusivo... Vi auguro una giornata serena e che sia di riflessione per un
mondo che sta andando volontariamente, alla rovina totale...
Gaetano, Venerdì
Santo 2007
Il Venerdì Santo è, come ci rammenta Gaetano, un giorno di
tristezza per i cristiani. Mi viene alla mente
un'obiezione che ci viene rivolta da chi cattolico non è: "Adorate un Dio che
rappresentate, morto, su una croce".
A ben pensarci, se volessimo ragionare con la mentalità
pratica di oggi, non è il massimo simbolo che si potrebbe usare in una campagna
promozionale. La risposta non è facile senza cadere in una sorta di automatismo
retorico: "la croce di Cristo rappresenta il suo gesto d'amore per noi". Io ci
credo, sia ben chiaro, ma vorrei quasi poter rispondere senza trincerami dietro
frasi fatte e stereotipate.
Vorrei rispondere dicendo che, croce a parte, non esiste
parte che io conosca dei Vangeli in cui la parola del Signore non sia di amore,
pace, fratellanza. Non un Dio che esalta se stesso ma si sforza di dare agli
uomini una via. Poi siamo noi che scegliamo di percorrerla, deviarne
parzialmente o abbandonarla.
Chi ci considera troppo blandi nel nostro percorso
cristiano, nei nostri comportamenti, non ha torto; ma questo non dipende da Dio,
ma da noi, dalle nostre libere scelte. Ecco quindi che il Venerdì Santo, più
che come momento triste, dovrebbe essere preludio di speranza perchè
(resurrezione dei morti o meno, non entro in argomento) secondo me è la metafora
del "cadere e rialzarsi". E una delle cose più grandi della nostra vita (guai se
ci mancasse) è la consapevolezza che se si cade si può rialzarsi, "risorgere", e
di un Dio sempre pronto ad accoglierci. Lo so, un po' di retorica mi è
scappata...
Pegaso
Caro Pegaso, in appendice ai tuoi bei concetti, desidero
inoltrarti un passo inerente la storicità della Resurrezione di Cristo.
Ovviamente, non è farina del mio sacco ma della grande forza spirituale di Padre
Raniero Cantalamessa che scrive:
"Quello che si offre alla
considerazione dello storico e gli permette di parlare della risurrezione, sono
due fatti: primo, l'improvvisa e inspiegabile fede dei discepoli, una fede così
tenace da resistere perfino alla prova del martirio; secondo, la spiegazione che
di tale fede gli interessati, cioè i discepoli, ci hanno lasciato. Nel momento
decisivo, quando Gesù fu catturato e giustiziato, i discepoli non nutrivano
alcuna attesa di una risurrezione. Essi fuggirono e dettero per finito il caso
di Gesù. Dovette quindi intervenire qualcosa che in poco tempo non solo
provocò il cambiamento radicale del loro stato d'animo, ma li portò anche a
un'attività del tutto nuova e alla fondazione della Chiesa.
Questo
“qualcosa” è il nucleo storico della fede di Pasqua. La più antica
testimonianza della risurrezione è quella di Paolo ed essa dice così: “Vi ho
trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo
morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il
terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In
seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior
parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo,
e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un
aborto” (1 Cor 15, 3-8). La data in cui furono scritte queste parole è il 56, o
il 57 d.C.. Il nucleo centrale del testo, tuttavia, è costituito da un credo
anteriore che san Paolo dice di avere egli stesso ricevuto da altri. Tenendo
conto che Paolo apprese tali formule subito dopo la sua conversione, possiamo
farle risalire a circa il 35 d.C., cioè a cinque, sei anni dopo la morte di
Cristo. Testimonianza dunque di raro valore storico.
"
Gaetano
Preghiamo, riflettiamo sul
Redentore dall'ingresso trionfale in Gerusalemme fino all'abbandono sul Golgota,
apriamo gli occhi e il cuore sul grande dramma della nostra redenzione,
meditando sull'ineffabile mistero del suo amore redentivo. Solo se siamo
disposti ad accettare questo divino messaggio si muoverà la volontà e
l'intelligenza alla decisione finale di risorgere con Cristo
Gesù.
|
|
|
|
Papa Francesco, il suo primo venerdì Santo. Stasera la Via Crucis al Colosseo
Il Pontefice argentino si è steso sul pavimento della basilica di San Pietro, ad adorare la croce.
Questa sera, dalle 21,15, presiederà al rito in diretta mondovisione.
Autori delle meditazioni di quest’anno sono alcuni giovani libanesi, sotto la guida del patriarca maronita, il cardinale Béchara Boutros Raï
CITTA' DEL VATICANO - Ha cominciato in anticipo. Papa Francesco non ha aspettato le 17, come previsto, per la celebrazione della passione del Signore nella basilica di San Pietro, ha iniziato qualche minuto prima.
In segno di prostrazione il Pontefice argentino si è steso sul pavimento della basilica vaticana, ad adorare la croce.
|
|
|
|
|