Donatella è una mamma ed insegnante di 37 anni, quando, di ritorno dalla scuola elementare «Alfonso Gatto» dove aveva preso i bambini, si è vista circondata da una decina di Poliziotti.
Erano lì per ordine del Tribunale per i minori, il loro compito? prendere quei piccoli, sottrarli alla madre per poi rinchiuderli in una “comunità minorile”. I bambini piangono, urlano, tremano e si disperano. Il più grande grida alla mamma: «mamma, mamma, mammaaaaa, vogliono ucciderci?»
- Un agente allontana la madre minacciandola di arrestarla se continua ad opporre resistenza, tutta la scena viene ripresa con un telefonino.
Racconta Donatella: «è stato un sequestro. Sono scesi in quattro da un’auto, dicendo che dovevano prendere i bambini e che dovevo consegnarglieli. Non riuscivo a parlare con il mio avvocato, che era in udienza. Ero nel panico, mi hanno sequestrato le chiavi dell’auto, successivamente mi hanno urlato che, se non facevo come mi dicevano, sarei andata in galera, poi mi hanno tolto il telefonino con cui stavo registrando.»
La ragione viene spiegata con un acronimo di tre lettere: Pas. Sta per Parental Alienation Syndromé e significa che i due bambini sarebbero stati plagiati dalla madre e messi contro il padre. Da qui la necessità, si sostiene, che siano portati in un luogo dove poter ritrovare serenità ed equilibrio, lontano dai genitori.
«ricordo che, Il Pas non ha alcuna validità scientifica, ha stabilito la Cassazione a marzo – dice Donatella – Tutto è stato deciso, invece, dopo le denunce contro il padre su abusi di tipo sessuale e violenze. Denunce confermate dai bambini il 5 novembre scorso al giudice per i minori, in una deposizione che naturalmente è tutta video filmata».
Mi rivolgo al Questore di Salerno “Dott. Antonio De Lesu”.
Gentile Questore, nemmeno i PEGGIORI CRIMINALI o LATITANTI, sono stati prelevati utilizzando i metodi adottati dai suoi Agenti, i quali hanno letteralmente sequestrato e terrorizzato i due minori.
Posso comprendere e capire che le autorità competenti DEBBANO ESEGUIRE UN ORDINE, ma ci sono modi e modi nel farlo.Potevate chiamare e contestare l’ordine di servizio, chiedendo al magistrato di SOSPENDERE ogni operazione, dato che il luogo interessato non era IDONEO ad eseguire un’azione del genere, dato che vi trovavate davanti ad una scuola minorile.
In Italia sono più 32 mila i bambini che vengono chiusi nelle comunità o dati in affido a un’ altra famiglia.
Spesso per cause non del tutto giustificate.
Così si moltiplicano le critiche contro assistenti sociali, psicologi e magistrati, i quali effettuano perizie troppo frettolose.
“Ogni giorno ne portano via almeno 80, li chiudono in un centro protetto per due anni in media, ed allo Stato costano 200 euro al giorno”
Oggi la mia comprensione va a queste famiglie distrutte, il mio disprezzo a quelle persone che l’hanno attivamente causata.
Forse andrebbero rivisti i criteri con i quali vengono prese simili devastanti decisioni, e verificare se ci siano in coloro che le stabiliscono motivazioni diverse da quelle caritatevoli e misericordiose.
Invito i cittadini ad informarsi perché, attraverso le tasse che paghiamo stiamo mantenendo un business che negli effetti scardina il pilastro su cui si fonda la società, la famiglia appunto, e a rendersi conto che il problema ormai sta coinvolgendo gli interessi personali di pochi e i danni irreparabili di molti.