L'ASSENZA
A volte milioni di piccoli momenti, di affettuosi gesti di presenza, si notano solo quando è troppo tardi, gridano forte come ricordo, e per udire quel grido bastano poche pochissime ore di assenza.
L’assenza è molto più sentita della presenza.
Essere presenti è come costruire iniseme qualcosa, mattone dopo mattone, sasso dopo sasso, impercettibili, piccoli gesti quotidiani che a lungo termine sono evidenti, ma mai mentre li vivi.
[...] L’assenza è come un gesto unico che quel muro costruito lo fa crollare. Tu sei li, e interte, inerme ti chiedi il motivo, ma non trovi spiegazioni. Avverti solo un crollo improvviso, un tuffo al cuore e poi …silenzio, il peggiore: quello dell’indifferenza.
Quindi, come sempre, la sera si mescolava all’essere sola. Al restare sola, perché la solitudine non mi appariva più una questione di presenze o di numeri. E nemmeno un problema di sedie vuote o di spazi da riempire. Nel silenzio della casa, ascoltavo i miei pensieri. Sola, le sillabe sono due, un plurale incompiuto, morente. Avvelenato dall’assenza.
Anton Vanligt