Roma - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha deposto una corona al Vittoriano, in Piazza Venezia, a Roma, in occasione della giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate.
Con Napolitano anche i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini e il presidente del Consiglio Enrico Letta, con il ministro della Difesa, Mario Mauro. All’Altare della Patria anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro.
Nel cielo della Capitale le Frecce Tricolori, la pattuglia degli assi dell’Aeronautica Militare, ha compiuto il suo tradizionale passaggio. I velivoli hanno lasciato una grande scia con i colori della bandiera nazionale: un’esibizione che è stata applaudita dalle centinaia di persone che a margine di piazza Venezia stanno seguendo la cerimonia.
Il messaggio del Presidente della Repubblica:
«Nella ricorrenza del 4 novembre, celebriamo l’Unità Nazionale e il 95° anniversario della fine del primo conflitto mondiale, testimoniando la vicinanza del Paese alle Forze Armate, garanti di libertà e presidio delle istituzioni democratiche».
«Questa mattina - ha aggiunto il Capo dello Stato - rendendo omaggio al sacello del Milite Ignoto, rivolgerò il mio commosso pensiero ai caduti di tutte le guerre e a coloro che hanno perso la vita, in Patria e all’estero, per la sicurezza del Paese e della comunità internazionale e per la salvaguardia della pace.
In un mondo sempre più complesso e interdipendente, in cui i rischi dell’instabilità e della disgregazione sociale e le minacce transnazionali del terrorismo e della criminalità organizzata premono ormai da vicino sull’Italia e sull’Europa, le Forze Armate svolgono un ruolo di crescente importanza per il futuro del paese. Per rendere le capacità richieste compatibili con le ridotte risorse finanziarie a disposizione, esse hanno intrapreso un radicale processo di riforma i cui meccanismi attuativi, all’esame del Parlamento, devono essere resi al più presto operanti».
«Ancor più intensamente - ha scritto il Presidente Napolitano - è necessario lavorare per l’integrazione militare europea. Al Consiglio di dicembre l’Italia ha l’opportunità di promuovere iniziative forti e concrete, in grado di attivare circuiti virtuosi, di razionalizzazione e risparmio di risorse. è possibile coinvolgere in tempi brevi in questa prospettiva un numero crescente di paesi membri».
«In questa giornata così significativa, rinnovo il riconoscente apprezzamento di tutti gli italiani e mio personale ai militari impegnati nei diversi teatri di crisi, dall’Afghanistan, al Medio Oriente, ai Balcani, e a quelli che operano sul territorio nazionale e sui nostri mari. Un plauso particolare - ha concluso il Capo dello Stato - meritano gli uomini e le donne che hanno partecipato alle operazioni di soccorso e al pietoso recupero delle salme delle vittime della terribile tragedia di Lampedusa. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l’Italia!».
«Queste sono cerimonie simboliche che hanno il senso di tenere unito il nostro Paese in un momento di difficoltà economica e sociale. Penso alle tante famiglie senza casa nel Paese e soprattutto nella Capitale» ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino.
«è importante - ha aggiunto - che le istituzioni siano presenti, unite soprattutto per risolvere i problemi e le difficoltà di chi si trova in un momento di grave fragilità sociale».