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arte: FUTURISMO - CENTENARIO - IV PARTE - L''ARCHITETTURA
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De: liberidivolare  (Mensaje original) Enviado: 08/03/2009 20:54

L'ARCHITETTURA FUTURISTA

Nel campo dell’architettura il futurismo trovò come massimo interprete Antonio Sant’Elia , autorie di progetti visionari e monumentali volti alla costruzione di una “città nuova”: tali elaborati e avveniristici disegni, che in molti casi precorrevano alcuni esiti dell’architettura del dopoguerra, non furono tuttavia mai realizzati, anche a causa della morte precoce di Sant’Elia.

Un altro elemento di spicco dell'architettura futurista fu Mario Chiattone che, dopo la morte dell'amico sant'Elia, si rititrò in Svizzera... nel Canton Ticino dove però tornò ad opere più... classiche...

Antonio Sant'Elia (Como - 1888/1916)

Antonio Sant'Elia nasce il 30 aprile 1888 a Como da Luigi Sant'Elia e Cristina Panzillo.Si diploma a Como, e nel 1906 completò la scuola di Arti e Mestieri "G. Castellini"  per trasferirsi in seguito a Milano dove frequenta fino al 1909 l'Accademia di Belle Arti di Brera. Nell'ambiente di Brera conoscerà Carlo Carrà, Leonardo Dudreville, Mario Chiattone. Trova un primo impiego presso gli addetti al completamento del Canale Villoresi a Milano. L'anno successivo ottiene un incarico presso l'ufficio tecnico comunale di Milano.

Antonio Sant'Elia - Casa comunicante con ascensori e ponte esterno

Nel 1913 insegna disegno architettonico a Bologna e, contemporaneamente, apre, con l'amico Chiattone, uno studio di architettura a Milano. Si avvicina al movimento Futurista a cui aderisce nel 1914 grazie, probabilmente, agli inviti di Umberto Boccioni e Carlo Carrà, conosciuti nell'ambiente culturale milanese.

Sant'Elia - Stazione per treni ed aerei

Tra il 1912 ed il 1914, influenzato dalle città industriali degli Stati Uniti e dagli architetti viennesi Otto Wagner e Josef Maria Olbrich, cominciò una serie di disegni per una "Città Nuova" che non era altro che la visione futuristica di Milano. Molti di questi disegni furono esposti alla prima e unica mostra del gruppo delle Nuove Tendenze, di cui era membro, nel maggio/Giugno 1914 presso la galleria della Famiglia Artistica.

Sant'Elia - Palazzo con  ascensore esterno

Sempre del 1914 è il Manifesto dell'architettura futurista, una rielaborazione in chiave architettonica del Manifesto di Marinetti, di due anni precedente, scritto sostanzialmente da Sant'Elia riprendendo quasi interamente il testo "Messaggio" pubblicato in precedenza nel catalogo della mostra Nuove Tendenze. In esso l'autore affermò che:

 « il valore decorativo dell'architettura Futurista dipende solamente dall'uso e dalla sistemazione originale di materiali grezzi o scoperti o violentemente colorati. »  

Sant'Elia - Stazione centrale

Come descritto in questo manifesto, i suoi disegni rappresentano raggruppamenti azzardati e la disposizione su larga scala di piani e masse che creano un espressionismo industriale ed eroico. La sua visione era riguardo una città del futuro estremamente industrializzata e meccanizzata, che non considerava una massa di edifici individuali ma una enorme conurbazione urbana, multi-livello, interconnessa ed integrata disegnata attorno alla "vita" della città. I suoi disegni estremamente influenti rappresentarono grattacieli monolitici ed enormi con terrazzi, ponti e passerelle aeree che hanno incarnato l'eccitamento puro e semplice dell'architettura moderna e della tecnologia.

Sebbene guardasse con simpatia al socialismo, all'alba della Prima guerra mondiale si schierò su posizioni interventiste, coerentemente con le idee del movimento Futurista, insieme, tra gli altri, a Marinetti e Boccioni.

Sant'Elia -  Diga e centrale elettrica

Nel 1915 si arruolò così volontario nel Regio Esercito Italiano, ottenendo i gradi da sotto-tenente, e venendo poi assegnato al 225° Reggimento Fanteria "Arezzo". Col suo reparto combattè sul fronte delle alpi vicentine e, nel luglio del 1916, durante un attacco sul Monte Zebio, si guadagnò la sua prima Medaglia d'Argento al valor militare. Pochi mesi dopo, il 10 ottobre, Sant'Elia si trovava schierato col suo reparto sul Monte Hermada, nella zona di Monfalcone. Lanciatosi col suo plotone all'assalto di una trincea nemica, morì colpito in fronte da una fucilata. Alla sua memoria venne concessa una seconda Medaglia d'Argento al valor militare.

Da un suo disegno a colori ed acquarello è nato il sacrario di Como, il Monumento ai caduti. Il sacrario, costituito da un monolito in granito d'Alzo dal peso di 40 tonnellate rivestito di diorite d'Anzola, è posto all'interno di una torre alta 33 metri; fu realizzato da Enrico Prampolini e Giuseppe Terragni.

Sant'Elia - Monumento ai Caduti Como

Sulla facciata a lago è scolpita una sua frase: "Stanotte si dorme a Trieste o in paradiso con gli eroi". 10 ottobre 1916 - Antonio Sant'Elia


 

Mario Chiattone (Bergamo - 1891/1957)

Altro elemento di spicco dell'architettura futurista fu Mario Chiattone amico e collaboratore del Sant'Elia. Mario Chiattone fu tra i primi aderenti al gruppo Nuove Tendenze, movimento artistico milanese riconosciuto dalla critica quale precursore del futurismo architettonico.  Anche i disegni realizzati da Mario Chiattone negli anni Dieci e si confrontano con la produzione di Antonio Sant'Elia e la poetica futurista

Chiattone - Cattedrale

Chiattone - Appartamenti

DA VARI SITI WEB - RIELABORAZIONE TONY KOSPAN



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