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arte: LA MUSICA - FUTURISMO - CENTENARIO - V PARTE
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De: liberidivolare (Mensaje original) |
Enviado: 17/03/2009 11:40 |
LA MUSICA FUTURISTA Dadaismo e futurismo furono le principali Avanguardie che si occuparono di un nuovo modo di intendere la musica. I dadaisti portarono avanti l'idea di una musica-rumore, con lo stesso stile con cui creavano oggetti semplicemente trovandoli e poesie ritagliando lettere e parole per poi ricomporle a caso. Dissacrare e rinnovare, stupire e provocare. Tuttavia fu la musica futurista quella che segnò maggiormente i tempi. Essa nasce per opera di artisti stanchi degli insegnamenti accademici dei conservatori. Francesco Pratella è il primo musicista che tenta di rinnovare radicalmente il linguaggio musicale tradizionale. Le teorie appaiono in due manifesti entrambi datati addirittura 1911: il "Manifesto dei musicisti futuristi" e "La musica futurista-Manifesto tecnico". "Disertate i conservatori, i licei e le accademie, e determinatene la chiusura; si vorrà certamente provvedere alle necessità dell'esperienza, col dare agli studi musicali un carattere di libertà assoluta". Un inno alla libertà del musicista e dell'artista. Nonostante i componimenti di Pratella rimangano legati ad un linguaggio musicale tradizionale, in particolare alla musica popolare, è in questo spirito che si ritrovano le radici di un pensiero ancora vivente. E infatti il carattere di rottura del suo pensiero sfociò all'epoca addirittura in risse tra il pubblico e i futuristi. Colui che però maggiormente rivoluzionò il linguaggio musicale fu il pittore Luigi Russolo, che nel 1913 pubblica "L'arte dei rumori", in cui, per la prima volta, compare l'idea che la musica non debba essere composta da suoni armonici, bensì dai rumori della quotidianità , mescolati assieme casualmente e disordinatamente, come in un'improvvisazione. Anziché le note, compaiono simulazioni di ululati, rombi, gorgoglii, ronzii, sibili. E se per fare tutto questo ora non serve altro che un software per il nostro PC, all'epoca la cosa era un po' più complessa. E infatti Russolo si ingegnò nell'inventare i primi strumenti capaci di intonare i rumori (intonarumori, 1913) e di distorcere e amplificare tali suoni (il rumorarmonio, 1922) L'intonarumori era composto di scatole voluminose nelle quali veniva prodotto il rumore girando una manovella: a seconda della velocità con cui si girava, si incrementava o diminuiva l'intensità del rumore. Il rumore a sua volta veniva intonato attraverso una leva che tendeva una membrana e amplificato da una tromba acustica simile a quella dei vecchi grammofoni. intonarumori Questa riproduzione dei rumori portò ad una loro classificazione: Russolo arrivo' a costruire una ventina di diversi intonarumori divisi in: gorgogliatori, crepitatori, urlatori, scoppiatori, ronzatori, stropicciatori, sibilatori, scrosciatori. crepitatore Anche la scrittura della musica venne modificata per meglio adattarsi al suo nuovo linguaggio: anziché punti che indicano note, righe continue, che rappresentano, nell'alzarsi e nell'abbassarsi, l'emissione del rumore. Il ruomorarmonio, costruito successivamente, permetteva invece, attraverso una tastiera e due pedali, di regolare intonazione, intensità e scelta del rumore. Russolo ed il rumorarmonio Le sue performance più famose:
Poema sinfonico "Inno alla vita", eseguito il 9 Marzo 1913 a Roma, musiche di Pratella "Risveglio di una città ", musiche di Russolo, 1914 "Balli plastici", marionette geometriche create da Depero che si animano seguendo il ritmo delle musiche di Casella, Malipiero e Lord Berners. "L'aviatore Dro", musica di Pratella, prodotta da una motocicletta e da una sirena che emettono assordanti rumori. "Si pranza sulla terrazza di Kursal" "Convegno di automobili ed aeroplani" Le sue performance provocarono forti reazioni nel pubblico, al punto che dopo il "Convegno di automobili ed aeroplani" fra gli spettatori e i futuristi scoppiarono violenti tafferugli, con contusi e feriti, sedati dall'intervento delle forze dell'ordine. Sia Pratella che Russolo suscitarono l'interesse di musicisti d'avanguardia come Stravinsky e Prokofiev. Marinetti stesso fu un instancabile propagandista e sostenitore della musica futurista, cui s'interessò per una sua trasmissione radiofonica nella quale propose di inserire suoni captati dal mondo circostante. Russolo continuerà ad aggiornare e a sviluppare la musica futurista, continuando la sua attività di inventore, anche se ben presto, esaurita la spinta iniziale, l'intonarumori perse di importanza, fino a diventare uno strumento di contorno inserito in un'orchestra tradizionale. Proprio per il carattere di rottura davvero estremo per l'epoca, la sua opera non avrà successori immediati (l'unico che proseguì in tali sperimentazioni fu Edgard Varèse). Ma nella seconda metà del Novecento le prime sperimentazioni musicali degli anni '60 lo riportano alla luce. La musica concreta di John Cage deve molto alla sperimentazione futurista e ai "rumori trovati" degli spettacoli radiofonici di Marinetti. E anche allo spirito dada, al punto da affermare: "Un modo per scrivere musica: studiare Duchamp". EREDITA' DELLA MUSICA FUTURISTA La musica industriale e il noise, che sembrano tanto legate all'odierna tecnologia, non sono figlie delle distorsioni e dei campionatori, ma di un modo di intendere la musica che era lo stesso dei grandi maestri del futurismo e del dadaismo. E non stupisce infatti che l'ascolto dei primi "intonarumori" di Russolo porti alla mente neoavanguardisti, a questo punto potremmo definirli così, come i Throbbing Gristle, il cui leader Genesis P. Orridge non manca di citare tra le sue influenze proprio i dadaisti come Tristan Tzara, o gli Einsturzende Neubauten, che infatti citano i fratelli Russolo nel video di Blume. da vari siti web - impaginazione t.k. FINE... |
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