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poesieatema: IL MARE IN POESIA... IL TEMA... DI QUESTA DOMENICA...
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De: liberidivolare (Mensaje original) |
Enviado: 30/05/2009 13:13 |
IL MARE E LA POESIA L'estate è... per molti... per moltissimi... (non per tutti essendoci tanti che amano la montagna) il momento del trionfo del mare... visto come luogo di ristoro per il caldo... di libertà per il corpo... di gioco... di relax... di divertimento... Il mare... forse per la sua vastità... per la sua bellezza... per il suo eterno movimento... per il suo fascino romantico... per le sue innumerevoli valenze simboliche... per le emozioni che ci dona quando lo frequentiamo... è, da sempre, un tema amatissimo dai poeti ed infatti sono davvero numerosissime le poesie a lui dedicate... Quella che amo di più... però... e che considero un vero e proprio lirico e geniale inno al rapporto tra il mare e l'uomo libero... è quella di Baudelaire... L'UOMO ED IL MARE... l'ultima di questa serie... ma anche le altre... a mio parere sono notevoli... Come sempre mi piacerebbe leggere poesie sul mare che amate voi o che avete scritto voi... LA LIBRERIA DEL MARE Maria Grazia Nigi Tutte le mie parole portate via dal vento cadranno in mezzo al mare. Disperse in mezzo ai flutti, salite e ridiscese per nuotare. Le leggeranno i pesci letterati. Le piccole conchiglie innamorate. La Società Anonima dei pescicani. Per tramare, per rimanere a galla per mangiare, tentando con i denti di strappare... quelle parole care. Per leggere e imparare, è tutta trasparente aperta notte e giorno, la Libreria del Mare. SABBIA E SPUMA Kahlil Gibran Per sempre camminerò su questi lidi, Tra la sabbia e la spuma, L'alta marea cancellerà le mie orme, E il vento soffierà via la spuma. Ma il mare e la spiaggia dureranno. Per sempre. O FRENETICHE NOTTI Emily Dickinson O frenetiche notti! Se fossi accanto a te, Queste notti frenetiche sarebbero La nostra estasi! Futili i venti A un cuore in porto: Ha riposto la bussola, Ha riposto la carta. Vogare nell'Eden! Ah, il mare! Se potessi ancorarmi Stanotte in te! NON BADATE A ME Pablo Neruda Fra le cose che il mare getta Cerchiamo le più dissecate, zampe violette di gamberi, testine di pesci morti, soavi sillabe di legno, piccoli paesi di perla, cerchiamo ciò che il mare ha sfatto con inutile insistenza, ciò che ha rotto e squassato e abbandonato per noi. Ci sono petali inanellati, cotoni della tempesta, sterili gemme d’acqua e ossa gracili d’uccello che sembrano ancor volare. Si svuota il mare delle sue scorie, il vento gioca con gli oggetti, il sole ogni cosa abbraccia e il tempo vicino al mare conta e tocca quanto esiste. Io conosco tutte le alghe, gli occhi bianchi della rena, le piccole mercanzie delle maree dell’autunno e, come un gran pellicano, edifico umidi nidi, spugne che adorano il vento, e labbra d’ombra abissale, ma nulla è più lacerante dell’indizio di un naufragio: il dolce legno scomparso che fu morso dalle onde e sdegnato dalla morte. Bisogna cercare cose oscure In qualche parte della terra, in riva al silenzio azzurro o dov’è passato il treno di una furiosa tempesta: restano sogni sottili, monete di tempo e d’acqua, detriti, celeste cenere, e l’ebbrezza intrasferibile di prender parte ai travagli della solitudine e della rena.
L'UOMO E IL MARE Charles Baudelaire Uomo libero, tu amerai sempre il mare! Il mare ? il tuo specchio; contempli la tua anima Nello svolgersi infinito della sua onda, E il tuo spirito non ? un abisso meno amaro. Ti piace tuffarti nel seno della tua immagine; L'accarezzi con gli occhi e con le braccia e il tuo cuore Si distrae a volte dal suo battito Al rumore di questa distesa indomita e selvaggia. Siete entrambi tenebrosi e discreti: Uomo, nulla ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi, O mare, nulla conosce le tue intime ricchezze Tanto siete gelosi di conservare i vostri segreti! E tuttavia ecco che da innumerevoli secoli Vi combattete senza pietà né rimorsi, Talmente amate la carneficina e la morte, O eterni rivali, o fratelli implacabili! SE TI VA... RAGGIUNGICI NEL GRUPPO DI AMICI VIRTUALI... T.K. | | | | | | | |
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De: mothersixten |
Enviado: 30/05/2009 14:41 |
Il mare...simbolo di spazio
di immensita'
L'uomo ha un bel guardare ed abbracciare
lo spazio; la natura intera non
si compone per lui che di due o
tre punti sensibili, ai quali
tutta la sua anima converge.
Togliete dalla vita il cuore
che vi ama: che cosa vi resta?
Ugualmente avviene della natura.
Cancellate il luogo e la casa
che i vostri pensieri cercano
e che i vostri ricordi popolano,
non scorgereste più che un vuoto
immenso in cui lo sguardo s'immerge
senza trovar né fondo né riposo.
Come si può stupire, dopo ciò,
che le scene più sublimi della
creazione siano contemplate con
occhi ben diversi dai viaggiatori?
Gli è che ciascuno porta con sé il
suo punto di vista. Una nube
sull'anima vela e scolora più
di una nube sull'orizzonte.
Lo spettacolo è nello spettatore.
Io lo provai.
Alphonse de Lamartine
Oceano
Ondeggia, Oceano nella tua cupa
e azzurra immensità
A migliaia le navi ti percorrono invano;
L’uomo traccia sulla terra i confini,
apportatori di sventure,
Ma il suo potere ha termine sulle coste,
Sulla distesa marina
I naufragi sono tutti opera tua,
E’ l’uomo da te vinto,
Simile ad una goccia di pioggia,
S’inabissa con un gorgoglio lamentoso,
Senza tomba, senza bara,
senza rintocco funebre, ignoto.
Sui tuoi lidi sorsero imperi,
contesi da tutti a te solo indifferenti
Che cosa resta di Assiria, Grecia, Roma,
Cartagine?
Bagnavi le loro terre quando erano libere
e potenti.
Poi vennero parecchi tiranni stranieri,
La loro rovina ridusse i regni in deserti;
Non così avvenne, per te, immortale e
mutevole solo nel gioco selvaggio delle onde;
Il tempo non lascia traccia
sulla tua fronte azzurra.
Come ti ha visto l’alba della Creazione,
così continui a essere mosso dal vento.
E io ti ho amato, Oceano,
e la gioia dei miei svaghi giovanili,
era di farmi trasportare dalle onde
come la tua schiuma;
fin da ragazzo mi sbizzarrivo con i tuoi flutti,
una vera delizia per me.
E se il mare freddo faceva paura agli altri,
a me dava gioia,
Perchè ero come un figlio suo,
E mi fidavo delle sue onde, lontane e vicine,
E giuravo sul suo nome, come ora.
George Byron, 1812
LA MUSICA
Spesso é un mare, la musica, che mi prende ogni senso!
A un bianco astro fedele,
sotto un tetto di brume o nell’etere immenso,
io disciolgo le vele. Gonfi come una tela i polmoni di vento,
varco su creste d’onde,
e col petto in avanti sui vortici m’avvento
che il buio mi nasconde. D’un veliero in travaglio la passione mi vibra
in ogni intima fibra;
danzo col vento amico o col pazzo ciclone
sull’infinito gorgo.
Altre volte bonaccia, grande specchio ove scorgo
la mia disperazione!
Charles Baudelaire
Il mare
Lieve la brezza, bianca la spuma volava,
Mentre la scia ci seguiva:
Per primi noi irrompevamo
In quel mare silenzioso.
Cadde la brezza e caddero le vele;
Fu triste quanto più non si può dire;
Parlavamo solo per levare
Il silenzio dal mare.
Tutto in un torrido cielo di rame
Un sole di sangue a mezzogiorno
Si ergeva a picco sull’albero maestro
Non più grande della luna.
Giorno dopo giorno, giorno dopo giorno,
Restammo senza un soffio di vento, un movimento;
Fermi, come nave dipinta
In un oceano dipinto.
Samuel Taylor Coleridge, 1798
Annamaria |
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De: liberidivolare |
Enviado: 31/05/2009 22:42 |
Belle le poesie scelte da te Annamaria...
Ciaoooooooooo
Orso Tony |
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