E' giusto domandarci tra noi che amiamo la poesia... Chi è il poeta? Che cos’è la poesia? Perchè la poesia? Un'amica, in facebook, mi ha inviato di recente questi versi che ci raccontano cosa sia... la poesia... Perchè la poesia ha questo compito sublime: di prendere tutto il dolore che ci spumeggia e ci rimbalza nell'anima e di placarlo, di trasfigurarlo nella suprema calma dell'arte, così come sfociano i fiumi nella celeste vastità del mare. Antonia Pozzi Però a mio parere, se certo è ben vera questa sua capacità catartica..., tuttavia la poesia è anche tanto ma tanto altro di più... non essendoci sentimenti, pensieri o emozioni umane - gioiosi o tristi, fantastici o razionali - dolci o aspri... etc etc...- che non siano stati trattati da essa... anche se L'amore... nè è il signore incontrastato... ![](http://www.italiafestival.it/images/News/3/1054.jpg) Inoltre la poesia ci offre anche una chiave per aprire alla nostra comprensione la serratura complicata di noi stessi. Leggere una poesia al momento giusto, quando si è molto felici o quando si è veramente tristi può essere il modo migliore per "parlare" con noi stessi e con gli altri... così come è in grado in pochi suggestivi versi di spiegarci concetti profondissimi che in prosa abbisognerebbero di interi tomi... Parlare però di poesia... davvero a fondo... ci porterebbe lontani dalla brevità che desideriamo per non tediare il lettore... Tuttavia se lo desiderate potremo approfondire i tanti altri aspetti di quest'immenso "fantastico" poetico mondo iniziando ad esempio da quelli storici... Le poesie stavolta parleranno di... poesia... e lasciamo quindi la parola ai poeti... L'ultima, del mitico Neruda, ci parla del suo incontro con la poesia... inseparabile compagna della sua vita... MADONNA POESIA Alexnovo Madonna Poesia... che nell'amarti il cuor mi porti via... è a te che penso quando non c'è luce sul mio viso a te che volgo la mia speranza quando non nasce un sorriso. Madonna poesia ... riposa tra i tuoi veli delicati cullata dal cuore dei poeti! Non sparger fragranze se non tra quei cuori capaci di rubare ogni tuo profumo per donarlo poi tra desideri ed illusioni nel magico chiarore della Luna.... Amica dei cuori solitari in cerca di un sincero sorriso! ![](http://www.asbafo.net/gif_ani/frecce/frecce056.gif) LA POESIA CHE NON HO SCRITTO Raymond Carver Ecco la poesia che volevo scrivere prima, ma non l'ho scritta perché ti ho sentita muoverti. Stavo ripensando a quella prima mattina a Zrigo. Quando ci siamo svegliati prima dell'alba. Per un attimo disorientati. Ma poi siamo usciti sul balcone che dominava il fiume e la città vecchia. E siamo rimasti lì senza parlare. Nudi. A osservare il cielo schiarirsi. Cosi' felici ed emozionati. Come se fossimo stati messi lì proprio in quel momento. ED ORA VI DICO ADDIO Aldo Palazzeschi E ora vi dico addio, perchè la mia carriera è finita, evviva! Muoiono i poeti, ma non muore la poesia infinita come la vita LE PIU' BELLE POESIE Alda Merini Le più belle poesie si scrivono sopra le pietre coi ginocchi piagati e le menti aguzzate dal mistero. Le più belle poesie si scrivono davanti a un altare vuoto, accerchiati da agenti della divina follia. Cosi, pazzo criminale qual sei tu detti versi all'umanità, i versi della riscossa e le bibliche profezie e sei fratello a Giona. Ma nella Terra Promessa dove germinano i pomi d'oro e l'albero della conoscenza Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto. Ma tu si, maledici ora per ora il tuo canto perché sei sceso nel limbo, dove aspiri l' assenzio di una sopravvivenza negata. ![](http://www.asbafo.net/gif_ani/frecce/frecce056.gif) ![](http://web.tiscali.it/angolodidario/sprazzidipoesia/immagini/Saffo.jpg) VENNE LA POESIA Pablo Neruda E fu a quell'età... Venne la poesia a cercarmi. Non so, non so da dove uscì, da quale inverno o fiume. Non so come ne' quando, no, non eran voci, non erano parole, ne' silenzio, ma da una strada mi chiamava, dai rami della notte, all'improvviso tra gli altri, tra fuochi violenti o mentre rincasavo solo, era lì senza volto e mi toccava. Io non sapevo che cosa dire, la mia bocca non sapeva chiamare per nome, i miei occhi erano ciechi, e qualcosa pulsava nella mia anima, febbre o ali perdute, e mi formai da solo, decifrando quella bruciatura, e scrissi il primo verso vago, vago, senza corpo, pura sciocchezza, pura saggezza di colui che nulla sa, e vidi all'improvviso il cielo sgranato e aperto, pianeti, piantagioni palpitanti, l'ombra trafitta, crivellata da frecce, fuoco e fiori, la notte travolgente, l'universo. E io, minimo essere, ebbro del grande vuoto costellato, a somiglianza, a immagine del mistero, mi sentii parte pura dell'abisso, ruotai insieme alle stelle, il mio cuore si distese nel vento FELICE... POETICA... DOMENICA A TUTTI... DA TONY KOSPAN SE AMI LEGGERE O SCRIVERE POESIE... RAGGIUNGICI NEL NOSTRO GRUPPO DI FACEBOOK... |