Bè ora che siamo davvero prossimi all'estate, stagione del massimo trionfo del sole..., l'astro che con la sua luce ed il suo calore ci dà la vita, come possiamo non omaggiarlo? In verità, anche in relazione al fatto che vivremo certo di più all'aperto e dunque sotto il cielo dell'estate... iniziamo col una trilogia come dire... astrale... Certo, dopo le piogge che ci hanno accompagnato da Ottobre a metà maggio senza tregua..., l'abbiamo atteso con ansia... eppure son certo che più avanti ci lamenteremo e sogneremo un pò di frescura... e qualcuno farà anche la danza della pioggia... eh eh... ma intanto... però... godiamocelo... Alcune delle poesie... prescelte..., come molte di quelle che ci parlano di corpi celesti, parleranno anche d'amore... mentre l'ultima... di Baudelaire è a mio parere un vero e proprio inno al sole... AVRO' NOTIZIE DI TE SE PENETRO NEL SOLE Terenzio Formenti avrò notizie di te se penetro nel sole nel magma dei vulcani coglierò il tuo colore ti cercherò nel fondo degli abissi nel mormorio del vento ti ascolterò adagiati sulla luna ci parleremo ci culleremo nell'occhio del ciclone perché nel mondo dei miei sogni io ho incontrato te SEI COSI' BELLA Juan Ramon Jimenez Sei così bella tu, come il morbido prato dietro l'arcobaleno nel meriggio silenzioso d'acqua e sole, come l'increspamento della primavera di fronte al sole dell'aurora come l'avena fine del serraglio di fronte al sole del tramonto dell'estate come i tuoi occhi verdi col mio sorriso rosso come il mio cuore profondo col tuo amore vivo MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO Eugenio Montale Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d’orto, ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, frusci di serpi. Nelle crepe del suolo o su la veccia spiar le file di rosse formiche ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano a sommo di minuscole biche. Osservare tra frondi il palpitare lontano di scaglie di mare m entre si levano tremuli scricchi di cicale dai calvi picchi. E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia com’è tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
IL SOLE Charles Baudelaire Lungo il vecchio sobborgo, ove le persiane pendono dalle catapecchie rifugio di segrete lussurie, quando il sole crudele batte a raggi raddoppiati sulla città e i campi, sui tetti e le messi, io mi esercito tutto solo alla mia fantastica scherma, annusando dovunque gli imprevisti della rima, inciampando nelle parole come nel selciato, urtando qualche volta in versi a lungo sognati. Questo padre fecondo, nemico di clorosi, sveglia nei campi i vermi e le rose, fa svaporare gli affanni verso il cielo, immagazzina miele nei cervelli e negli alveari. È lui a ringiovanire coloro che vanno con le grucce e a renderli allegri, dolci come fanciulli, lui a ordinare alle messi di crescere e maturare entro il cuore immortale che vuol sempre fiorire. Quando, simile a un poeta, scende nelle città, nobilita le cose più vili e s'introduce da re senza rumore, senza paggi, entro tutti gli ospedali e tutti i palazzi. FELICE DOMENICA DI... SOLE... DALL'ORSO... SOLARE... SE AMI LEGGERE O SCRIVERE POESIE... VIENI ANCHE TU NEL GRUPPO DI FACEBOOK... T.K. |