BRAZZAVILLE (CONGO) - Il gorilla è più simile all'uomo di quanto fino ad ora si pensasse. Per la prima volta infatti sono stati osservati e fotografati dei gorilla in libertà mentre usavano degli strumenti. Lo riferisce uno studio condotto da Thomas Breuer, della Wildlife conservation society, pubblicato sulla rivista Plos biology.
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Un gorilla femmina con il suo piccolo (Ap) |
LO STUDIO - La scoperta è importante perchè già si avevano prove dell'utilizzo di strumenti da parte di tutti gli altri grandi primati (scimpanzè, oranghi, eccetera). Solo i gorilla mancavano all'appello. «È una scoperta veramente stupefacente - commenta Breuer - ed è importante a più livelli, perchè studiare come le grandi scimmie usano gli utensili può anche svelare particolari importanti sullo sviluppo dell'uomo». La prima a essere osservata è stata una gorilla femmina, chiamata Leah, che prima di attraversare uno specchio d'acqua ha usato un bastone per misurarne la profondità. In seguito un'altra femmina, Efi, è stata vista muoversi nella foresta portando con sè un bastone che usava per motivi diversi: prima per reggersi in equilibrio con una mano mentre cercava cibo con l'altra e poi per attraversare un terreno fangoso.
COMPORTAMENTO IN LIBERTA' - Queste osservazioni sono importanti anche per un altro motivo: gli altri primati che usano strumenti lo fanno soprattutto per procacciarsi il cibo (per esempio rompere una noce con un sasso o infilare bastoncini nei formicai), mentre i gorilla lo fanno per altri scopi. È quindi interessante studiare come l'uso degli strumenti può essere influenzato dall'ambiente. I ricercatori sospettavano infatti l'uso degli utensili da parte dei gorilla perchè in passato questo comportamento era stato osservato negli zoo, ma era importante avere la prova che questo avvenisse anche in libertà, quindi lontano dall'influsso dell'uomo o di altri animali.
Le osservazioni sono state condotte a partire dal 1995 nella foresta di Mbeli Bai, all'interno del parco nazionale Nouabalè-Ndoki, nella repubblica del Congo. «Queste aree protette sono importanti non solo per la conservazione delle specie che contengono, - aggiunge Breuer - ma anche per confrontare lo sviluppo della nostra specie con i suoi parenti più prossimi». I gorilla infatti sono fra i primati più simili all'uomo, e il loro studio è in generale di grande interesse.
da vari siti web