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poesieatema: IL VINO IN... POESIA E... NON SOLO...
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Respuesta  Mensaje 1 de 9 en el tema 
De: liberidivolare  (Mensaje original) Enviado: 03/10/2009 21:02

 
 
IL VINO IN POESIA E... NON SOLO... 
 
Care amiche ed amici stavolta ci accostiamo ad un tema che s'intona perfettamente con questo mese... mese della della vendemmia... 
 
 
 
 
Come si sa la moderna medicina dà una grande positiva importanza al vino... (ovviamente sempre bevuto con moderazione) ma esso è stato amato, essendone stati intuiti gli effetti salutaried anche i rischi, fin dagli albori dell'umanità. 
 
 
Simpaticissimo e sintetico questo brindisi veneziano
del XIV SECOLO che appare davvero un geniale inno al vino...  
Chi ben beve ben dorme, chi ben dorme mal no pensa,
chi mal no pensa mal no fa.
Chi mal no fa in Paradiso va.
Ora ben bevè che el Paradiso avarè...
 
 

Fin dagli inizi della storia conosciuta dunque sono state scritte poesie e prose in lode del vino...

Le poesie prescelte seguiranno un immaginario percorso nel tempo partendo da Omero,  proseguendo con Catullo e Cecco Angiolieri... terminando con Borges.
 
 
 
 


IL VINO
Omero (IX-VIIIsec.a.C.)
 
Il vino mi spinge
il vino folle
che fa cantare anche l'uomo più saggio
e lo fa ridere mollemente
e lo costringe a danzare
e tira fuori la parola
che sta meglio non detta
 
Vm_4
Velasquez - Taverna
 
VERSAMI VINO
Catullo (84 a.C./55 a.C.)
 
Versami vino via via più puro
ragazzo del Falerno...
...E voi sparite
dove volete, lontano da qui
pesti del vino, acque.
Tra gli astemi
esiliatevi...
 
 
 
 RIME LXV
Cecco Angiolieri(1260/1312 circa)
 
Tutto quest'anno ch'è, mi son frustato
di tutti i vizi che solìa avere;
non m'è rimasto se non quel di bere,
del qual me n'abbi Iddio per escusato,
ché la mattina, quando son levato,
el corpo pien di sal mi par avere;
adunque, di': chi si porìa tenere
di non bagnarsi la lingua e 'l palato?
E non vorrìa se non greco e vernaccia,
ché mi fa maggior noia il vin latino,
che la mia donna, quand'ella mi caccia.
Deh ben abbi chi prima pose 'l vino,
che tutto 'l dì mi fa star in bonaccia;
i' non ne fo però un mal latino.
 
Cezanne - Il bevitore
 
CANZONE AL VINO
William Butler Yeats
(1865 - 1939)
 
Il vino raggiunge la bocca
E l'amore raggiunge gli occhi,
Questa è la sola verità che ci è dato conoscere
Prima di invecchiare e morire.
Sollevo il bicchiere alle labbra,
Ti guardo e sospiro. 
 
Van Gogh
 
ALLA MALINCONIA
Hermann Hesse (1877/1962)

Fuggendo da te mi sono dato ad amici e vino,
perché dei tuoi occhi oscuri avevo paura,
e nelle braccia dell’amore ed ascoltando il liuto
ti dimenticai, io tuo figlio infedele.
Tu però in silenzio mi seguivi,
ed eri nel vino che disperato bevevo,
ed eri nel calore delle mie notti d’amore,
ed eri anche nello scherno, che t’esprimevo.
Ora mi rinfreschi le mie membra sfinite
ed accolto hai nel tuo grembo il mio capo,
ora che dai miei viaggi son tornato:
tutto il mio vagare dunque era un cammino verso di te.
 
 
OTTOBRE(I STROFA) 
  Vincenzo Cardarelli
(1887/1959)

Un tempo, era d'estate,
era a quel fuoco, a quegli ardori,
che si destava la mia fantasia.
Inclino adesso all'autunno
dal colore che inebria,
amo la stanca stagione
che ha già vendemmiato.
Niente più mi somiglia,
nulla più mi consola,
di quest'aria che odora
di mosto e di vino,
di questo vecchio sole ottobrino
che splende sulla vigne saccheggiate. 
 
 
  
Renoir - La colazione dei canottieri
 
SONETTO DEL VINO
Jorge Luis Borges
(1899/1986)
 
In quale regno o secolo e sotto quale tacita
Congiunzione di astri, in che giorno segreto
Non segnato dal marmo, nacque la fortunata
E singolare idea di inventare l’allegria?
Con autunni dorati fu inventata. Ed il vino
Fluisce rosso lungo mille generazioni
Come il fiume del tempo e nell’arduo cammino
Ci fa dono di musica, di fuoco e di leoni.
Nella notte del giubilo e nell’infausto giorno
Esalta l’allegria o attenua la paura,
e questo ditirambo nuovo che oggi gli canto
lo intonarono un giorno l’arabo e il persiano.
Vino, insegnami come vedere la mia storia
Quasi fosse già fatta cenere di memoria.
 
            
 
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CIAO DA TONY KOSPAN 



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Respuesta  Mensaje 2 de 9 en el tema 
De: antoniotrek Enviado: 04/10/2009 04:38
gli antichi andavano bene con il vino ,non dovevano temere l'etilometro !

Respuesta  Mensaje 3 de 9 en el tema 
De: linorossi Enviado: 04/10/2009 09:27
Ciao Tony, mirabile servizio, grande raccolta e fine in argomento, complimenti meritati, sei favoloso, cin cin....io amoil cabernet....non disdegno una buona vernaccia....a presto

Respuesta  Mensaje 4 de 9 en el tema 
De: mothersixten Enviado: 05/10/2009 06:15
Proprio come una gestante la pianta dell'uva dopo il riposo invernale, sin da febbraio la linfa comincia a scorrere lentamente nei ceppi di vite e lungo i tralci. Se si pensa che alcune delle varietà di uva destinate alla produzione di importanti vini rossi da invecchiamento si colgono a ottobre, abbiamo un periodo di nove mesi: esattamente la durata della gestazione umana. La linfa è il seme, quello che dà origine alla prima cellula destinata a diventare un essere umano compiuto. Nella vite, la linfa dà origine ai primi timidi germogli, in marzo, ancora esposti al rischio delle gelate primaverili. Poi le gemme diventano infiorescenze, le cellule nel ventre della madre si moltiplicano. I fiori si trasformano in bacche, mentre le cellule umane si cominciano a differenziare. Vino veritas Avidamente alzi quel bicchiere e uno dopo l'altro non vorresti mai finire. Solitamente forte, carismatico, accattivante barcolli, vacilli lo sguardo sembra demente. Poi parli e parli e t'accanisci nel tentativo di motivare quel che neppur tu sai spiegare. La vita, il lavoro, l'amore ogni cosa se va storta ti spinge a bere ma non dimenticare tienilo sempre presente che per chi ti guarda e comprende sei uno spettacolo deprimente. E se il vino fa emergere quel che siamo veramente sei tu questo, l'uomo che ho di fronte? Anonimo ULTIMO BRINDISI Bevo a una casa distrutta, alla mia vita sciagurata, a solitudini vissute in due e bevo anche a te: all'inganno di labbra che tradirono, al morto gelo dei tuoi occhi, ad un mondo crudele e rozzo, ad un Dio che non ci ha salvato. ANNA ACHMATOVA, pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko (Russia, 1889 - 1966) Tutto quest'anno ch'è, mi son frustato di tutti i vizi che solìa avere; non m'è rimasto se non quel di bere, del qual me n'abbi Iddio per escusato, ché la mattina, quando son levato, el corpo pien di sal mi par avere; adunque, di': chi si porìa tenere di non bagnarsi la lingua e 'l palato? E non vorrìa se non greco e vernaccia, ché mi fa maggior noia il vin latino, che la mia donna, quand'ella mi caccia. Deh ben abbi chi prima pose 'l vino, che tutto 'l dì mi fa star in bonaccia; i' non ne fo però un mal latino. Cecco Angiolieri IL VINO DEGLI STRACCIVENDOLI, da "I fiori del male" Spesso, al chiarore rossastro d'un lampione di cui il vento sbatte la fiamma e tormenta il vetro, nel cuore d'un vecchio sobborgo, labirinto fangoso dove l'umanità brulica in fermenti tempestosi, vedi uno straccivendolo procedere, dondolando la testa, incespicando e urtandosi ai muri come un poeta, e, senza tener in alcun conto gli spioni, suoi sudditi, dare tutto il suo cuore a gloriosi progetti. Pronunzia giuramenti, detta leggi sublimi, umilia i malvagi, solleva le vittime e s'inebria degli splendori della propria virtù sotto il cielo sospeso come un baldacchino. Sì, angustiati da pene famigliari, rotti dalla fatica e affranti dagli anni, sderenati, piegati sotto una massa di rifiuti che vomita confusamente l'enorme Parigi, riemergono, odorosi di bótte, seguiti da compagni incanutiti nelle battaglie, i baffi pendenti come vecchie bandiere. Gli stendardi, i fiori e gli archi trionfali sorgono dinanzi a loro per solenne magia! E nella splendente e assordante orgia delle trombe, del sole, delle grida e dei tamburi riportano la gloria a un popolo ebbro d'amore! È così che, sfolgorante Pàttolo, il vino fa fluire l'oro in mezzo alla vana Umanità; attraverso la gola dell'uomo canta le sue prodezze e regna per mezzo dei doni come fanno i veri re. A spegnere il rancore e cullare l'indolenza di tanti vecchi che muoiono, maledetti, in silenzio, Dio, preso dal rimorso, creò il sonno; l'Uomo ha aggiunto il Vino, figlio sacro del Sole! CHARLES BAUDELAIRE (Parigi, 1821 - 1867) SONETTO AL VINO In quale regno o secolo e sotto quale tacita congiunzione di astri, in che giorno segreto non segnato dal marmo, nacque la fortunata e singolare idea di inventare l’allegria? Con autunni dorati fu inventata. Ed il vino fluisce rosso lungo mille generazioni come il fiume del tempo e nell’arduo cammino ci fa dono di musica, di fuoco e di leoni. Nella notte del giubilo e nell’infausto giorno esalta l’allegria o attenua la paura, e questo ditirambo nuovo che oggi gli canto lo intonarono un giorno l’arabo e il persiano. Vino, insegnami come vedere la mia storia quasi fosse già fatta cenere di memoria. JORGE LUIS BORGES (Buenos Aires, 1899 - 1986) FRAMMENTI Impastato è il mio pane nella lancia; nella lancia è il mio vino della Tracia; alla lancia io mi appoggio quando bevo Con la grande coppa vieni spesso tra i banchi della nave veloce, e togli i tappi agli orci panciuti; fino alla feccia spilla il vino rosso: noi, in questa guardia, non potremo essere sobri. Sul banco della nave sta la mia focaccia impastata; sul banco della nave sta il vino d'Ismaro; disteso sul banco io bevo. ARCHILOCO (Grecia, VII sec. a.C.) IL BRINDISI Volano i giorni rapidi dal caro viver mio: e giunta in sul pendio precipita l'età. Le belle oimè! che al fingere han lingua così presta, sol mi ripeton questa ingrata verità. Con quelle occhiate mutole, con quel contegno avaro, mi dicono assai chiaro: noi non siam più per te. E fuggono e folleggiano tra gioventù vivace; e rendonvi loquace l'occhio, la mano e il pié. Che far? Degg'io di lagrime bagnar per questo il ciglio? Ah no; miglior consiglio è di godere ancor. Se già di mirti teneri colsi mia parte in Gnido lasciamo che a quel lido vada con altri Amor. Volgan le spalle candide volgano a me le belle: ogni piacere con elle non se ne parte alfin. A Bacco, all'Amicizia sacro i venturi giorni. Cadano i mirti e s'orni d'ellera il misto crin. Che fai su questa cetera, corda, che amor sonasti? Male al tenor contrasti del novo mio piacer. Or di cantar dilettami tra' miei giocondi amici, auguri a lor felici versando dal bicchier. Fugge la instabil Venere con la stagion de' fiori: ma tu Lieo ristori quando il dicembre uscì. Amor con l'età fervida convien che si dilegue; ma l'amistà ne segue fino a l'estremo dì. Le belle, ch'or s'involano schife da noi lontano, verranci allor pian piano lor brindisi ad offrir. E noi compagni amabili che far con esse allora? Seco un bicchiere ancora bevere; e poi morir. Parini IR VINO 'NDER VECCHIO TESTAMENTO Per primo fu Noè a ppiantà la vigna e per primo fu lù che vendemmiò ner tino lù stiacciò la prima pigna e per primo ar seguro si sborniò. Dell'acqua lu' ffu sempre 'n gran nemìo e 'Padreterno ni disse: "Fa 'na barca! fra 'popo' pioverà, te lo dio io" e lu' così si costruitte l'arca. Sarebbe stata 'na bella fregatura se quel sant'omo fusse ito a ffondo ma per fortuna dice la Scrittura: "Sarvandosi Noè, si sarvò 'r mondo". Da lu' ricominciò 'r genere umano e tutti noi veniam' da 'uer grand'omo che per primo a ffa' 'rvino misse mano e che ffu anco per questo galantuomo. Cesare Viviani A ME PIACE BIANCO E FRIZZANTINO VIVA IL VINO ANNAMARIA

Respuesta  Mensaje 5 de 9 en el tema 
De: smeraldina Enviado: 09/10/2009 16:03
A me invece piace il moscato di gallura! Ajò a bj! Un brindisi ciauuuu marilina

Respuesta  Mensaje 6 de 9 en el tema 
De: linorossi Enviado: 09/10/2009 20:43
qui è una sbronza di gusti di vini e di bevute, anche i versi sono versati come bicchierate hic hic che senza bere vino sbronzano..complimenti alla allegra congrega che partecipa, in alto i calici....brindiam

Respuesta  Mensaje 7 de 9 en el tema 
De: liberidivolare Enviado: 09/10/2009 22:07
Cin cin... Solo cerchiamo del buon vino... eh eh...

Respuesta  Mensaje 8 de 9 en el tema 
De: smeraldina Enviado: 11/10/2009 14:43
In Sardegna è tradizione che al momento della raccolta dell’uva, nei mesi di settembre ottobre, si invitino parenti ed amici alla propria vigna per quello che è considerata una vera e propria festa: la vendemmia. Mentre i vignaioli sono impegnati nella vigna a raccogliere l’uva con i loro cesti, la moglie del proprietario della vigna prepara il pranzo per tutti, che è costituito da: zuppa gallurese con ghisatu, carne alla brace, salsiccia, pane e formaggio, abbondantemente innaffiati da un generoso vino rosso dell’anno precedente, conservato nella cantina personale. Il vino è al centro dell’attenzione di tutti, perché esso costituisce il prodotto di tanta fatica e l’orgoglio di chi l’ha pigiato. “Ajò a bj!” è l’invito che ti fa la gente gallurese ad unirti a loro per fare festa durante la vendemmia ma anche in tutte le occasioni in cui ci si ritrova nell’amicizia. Quindi cin! cin! a chentannos! Vi avverto però che il nostro vino vi impegnerà, sarà meglio che vi portiate un amico astemio. Un sorriso marilina

Respuesta  Mensaje 9 de 9 en el tema 
De: linorossi Enviado: 11/10/2009 18:03
a chent'annos di aderusu, ajò


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