Siamo ormai nel pieno della stagione di passaggio tra il calore e la luce dell'estate ed il freddo ed il buio dell'inverno Anche il ritorno all'ora reale e dunque all'evidente brevità del giorno... ci fa aumentare la sensazione che nonostante tutto il nostro potere tecnologico in fondo la natura con la sua forza ed i suoi cicli... domina sempre la nostra vita... Tutto questo dunque insieme alla commemorazione dei defunti di questi giorni...ci porta ad individuare stavolta il tema poetico di questa domenica, quasi naturalmente, nella riflessione sulla nostra condizione umana... e dunque sul SENSO DELLA VITA... "Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive." Fiodor Dostoevskij Come potrete immaginare il tema è vastissimo ed ho quindi selezionato solo quelle poesie... che mi hanno colpito di più. Come sempre mi farebbe piacere leggere quelle che piacciono a voi sia vostre che di altri autori. | | 
| I FIORI DELL'ARCOBALENO M. Teresa Biasion Martinelli Non vi porterò i crisantemi: i crisantemi parlano di morte. Poserò sulla terra che vi ricopre boccioli di rosa screziati da lampi di luce e gerbere gialle dissetate dai raggi del sole cui hanno rubato il calore. Orchidee di rosso velluto immergerò in nuvole di tulle come per il bouquet di una sposa. E verdi rami d'albero con le foglie lucidate dal vento intreccerò a margherite di campo dal cuore d'arancio dorato. Ed infine, metterò i melograni che racchiudono, nella scorza ambrata, i semi dell'eternità, da cui sbocceranno i fiori dell'arcobaleno. NON DISPREZZARE Stefano Benni Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza L’umile, il non visto, il fioco, il silenzioso Perché quando saranno passati amori e battaglie Nell’ultimo camminare, nella spoglia stanza Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara Ma braci, un sorso d’acqua, una parola sussurrata, una nota Il poco, il meno il non abbastanza
AL TERMINE DELLA STRADA Joseph Folliet Al termine della strada, non c'è la strada ma il traguardo. Al termine della scalata, non c'è la scalata ma la sommità. Al termine della notte, non c'è la notte ma l'aurora. Al termine dell'inverno, non c'è l'inverno ma la primavera. Al termine della disperazione, non c'è la disperazione ma la speranza. Al termine della morte, non c'è la morte ma la vita. Al termine dell'umanità, non c'è l'uomo ma l'Uomo-Dio. FINE DEL VIAGGIO Alexis Diaz Pimienta Se hai scoperto che tutti gli oracoli ingannano, che tutte le strade portano a te stesso, cosa farai delle tue prossime paure? Se hai scoperto che gli astri mentono — o forse si sbagliano — che farai delle tue maldicenze? Se hai scoperto che la vecchia gitana col fazzoletto rosso imbroglia da secoli i viaggiatori, cosa farai di tanti manoscritti, di tante fidanzate che aspettano fiori? Se hai scoperto che anche nella vita sei un semplice passeggero in transito, che farai, dove lo farai, e quando? IL SOGNO IMPOSSIBILE Josei Toda Sognare il sogno impossibile combattere il nemico invincibile sopportare il dolore insopportabile correre dove l'audace non osa andare. Correggere l'errore irreparabile amare al di là di tutto sforzandosi quando le braccia sono troppo stanche raggiungere la stella irraggiungibile. Questa è la mia ricerca. Combattere per il giusto senza domande né soste. Io so che se sarò fedele a questa ricerca il mio cuore sarà tranquillo e quando non ci sarò più io sarò felice se grazie a me il mondo sarà un pò migliore perché un altro uomo indegno e ferito si sforzerà ancora, con la sua ultima oncia di coraggio, di raggiungere la stella irraggiungibile. GRADINI Hermann Hesse Come ogni fior languisce e giovinezza cede a vecchiaia, anche la vita in tutti i gradi suoi fiorisce, insieme ad ogni senno e virtù, nè può durare eterna. Quando la vita chiama, il cuore sia pronto a partire ed a ricominciare, per offrirsi sereno e valoroso, ad altri, nuovi vincoli e legami. Ogni inizio contiene una magia che ci protegge e a vivere ci aiuta. Dobbiamo attraversare spazi e spazi senza fermare in alcun d'essi il piede, lo spirto universal non vuol legarci ma su di grado in grado sollevarci. Appena ci avvezziamo ad una sede rischiamo di infiacchire nell'ignavia; sol chi è disposto a muoversi e partire vince la consuetudine inceppante. Forse il momento stesso della morte ci farà andare incontro a spazi nuovi; della vita il richiamo non ha fine... Su, cuore mio, congedati e guarisci!    SE AMI LA POESIA VIENI ANCHE TU... NEL GRUPPO DI FACEBOOK Ciao da Tony Kospan |