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arte: LORENZO LOTTO - IL FASCINO DI UNO STILE UNICO NEL SUO TEMPO
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De: liberidivolare (Mensaje original) |
Enviado: 19/11/2009 16:49 |
LORENZO LOTTO IL GENIO INQUIETO a cura di Tony Kospan Uno dei pittori più affascinanti e complessi del Rinascimento italiano e dallo stile unico. Per la sua estrema sensibilità e inquietudine caratteriale, nonché per la vita errabonda, è stato anche definito "romantico". Autoritratto di Lorenzo Lotto (1540) BREVE BIOGRAFIA Lorenzo Lotto nacque intorno al 1480 a Venezia, da una famiglia legata al ceto mercantile. Nel periodo che va dal 1498 al 1503, Lotto ebbe probabilmente modo di meditare sulla pittura di Giovanni Bellini, Alvise Vivarini e Antonello da Messina, i più autorevoli artisti attivi a Venezia. Esordì in provincia nelle Marche e a Treviso, dove la sua presenza è ampiamente documentata tra il 1503 e il 1506. In questi anni è ipotizzato un contatto con Dürer che si trovava a Venezia nel 1505. Del 1503 è la bellissima "Madonna con il Bambino, San Pietro Martire e un donatore", attualmente al Museo di Capodimonte a Napoli. La sua presenza in provincia è documentata da due splendide pale, una nella chiesa parrocchiale di Santa Cristina a Treviso, l'altra nel battistero di Asolo. Dopo un soggiorno a Roma nel 1509 dove dovette lavorare per papa Giulio II collaborando alla decorazione degli appartamenti vaticani, dal 1513 Lotto si trasferì a Bergamo, chiamato da Alessandro Martinego Colleoni per il quale eseguì la pala nella chiesa di San Bartolomeo. Qui Lotto iniziò una brillante attività, dominando la scena artistica fino a tutto il 1525, ricevendo numerose commissioni da chiese e privati, e cimentandosi per la prima volta nell'affresco. I luoghi in cui ha operato In quel momento Lotto elaborò un linguaggio del tutto personale, indirizzandosi verso un naturalismo narrativo individuabile in opere come: la "Madonna e Santi" nella chiesa di Santo Spirito, le "Nozze Mistiche di Santa Caterina" all'Accademia Carrara e le "Storie di Santa Barbara" nella cappella Suardi a Trescore. Rientrato a Venezia nel 1525 cercò di affermarsi anche in patria, senza però riuscirci a causa della presenza di Tiziano che dominava il panorama artistico locale. Nel 1533 trasferì la sua attività da Venezia nell'area di Recanati e Jesi. Qui dipinge la cappella de li Signori del Palazzo dei Priori. Nel 1539 firma e data la Pala del Rosario per la chiesa di S. Domenico a Cingoli. Nel 1550 organizza ad Ancona una lotteria di 16 dei suoi quadri e dei trenta cartoni colorati delle tarsie di Bergamo. Nel 1552 a Loreto viene nominato pittore della Santa Casa. Nel 1554 entrò nella Santa Casa come oblato e dove si spense probabilmente intorno al 1556 all'età di 77 anni (dal web). L'annunciazione - 1527 LORENZO LOTTO VISTO DA ARGAN Quale migliore inizio di analisi dell'opera di questo autore se non questa del grande critico d'arte Giulio Carlo Argan? Venere e Cupido « una persona che si incontra e con cui si parla e ci si intende. All'opposto di quelli di Tiziano, i ritratti del Lotto sono i primi ritratti psicologici: e non sono, naturalmente, ritratti di imperatori e di papi, ma di gente della piccola nobiltà o della buona borghesia, o di artisti, letterati, ecclesiastici. La grande scoperta, che fa la modernità del Lotto, è appunto quella del ritratto come dialogo, scambio di confidenza e di simpatia, tra un sé e un altro: per questo i ritratti lotteschi sono testimonianze autentiche e attendibili, anche se la descrizione fisionomica non è più minuziosa e precisa che nei ritratti di Tiziano. Non lo è perché all'artista non interessa fissare il personaggio come obbiettivamente è, ma come è nel momento e nell'atto in cui si qualifica, si rivolge a un altro, si prepara a uno schietto rapporto umano. Non dice: ammirami, io sono il re, il papa, il doge, sono al centro del mondo; ma dice: così sono fatto dentro, questi sono i motivi della mia malinconia o della mia fede, o della mia simpatia verso gli altri.Nel ritratto-dialogo, l'attitudine del pittore è quella di un confessore, dell'interlocutore che pone le domande, interpreta le risposte [...] e la bellezza che fa irradiare, come una luce interna, dalle sue figure, non è un bello naturale né, a rigore, un bello spirituale o morale, ma semplicemente un bello interiore tradito, più che rivelato, da uno sguardo, da un sorriso, dalla pallida trasparenza del volto o dallo stanco posare d'una mano. » Giovane con libro LORENZO LOTTO LA SUA FIGURA E LA SUA ARTE Lorenzo Lotto vive nel periodo Rinascimentale, età in cui si assiste ad un grandissimo rinnovamento artistico e culturale e che ha nell'Italia la sede del suo massimo sviluppo e fulgore. Una delle principali carattersitiche del Lotto però è l'assoluta insofferenza delle regole delle 2 grandi correnti pittoriche della sua epoca (la fiorentina-romana e quella veneziana) che nascono all'ombra dei capolavori di Tiziano, Raffaello e Michelangelo e la ricerca di affermazione di una propria indipendenza artisitica. Marito e moglie Questa sua irrequietezza certamente danneggiò la sua vita artistica se pensiamo che pur essendo il primo pittore veneto (dal 1509 al 1511 circa) a lavorare nei Palazzi Vaticani ne fu estromesso proprio per questo e per non aver accettato i formalismi degli ambienti papalini. La sua personalità presentava aspetti assimilabili ad una sensibilità romantica ante litteram nonché al cliché dell'artista "genio incompreso", ribelle, turbolento, introverso. L'architetto - 1535 Tuttavia la sua pittura segue linee chiare, coerenti, libere, meditate, sposate con religiosità e spiritualità sincere insieme ad una sensibilità quasi moderna. Egli è sé stesso nella vita e nell'arte. Marsilio Cassotti e la moglie Faustina - 1523 Certo è che, sempre per questa sua assoluta diversità per secoli è stato considerato un "pittore provincale" (il Vasari non usò altre espressioni se non che era pittore devoto e pio) e solo molto recentemente è stato "riscoperto" grazie ad una spettacolare mostra alla National Gallery di Washington nel 1998. Informazioni ed immagini dal web coordinate, rielaborate ed impaginate da Tony Kospan Continua con l'analisi approfondita di un dipinto emblematico del modo di sentire e dipingere da parte del Lotto ed anche con il racconto dell'input datomi da un amico virtuale che per amore del Lotto ha scelto il nik Lorenzo... e... non solo... TONY KOSPAN |
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De: linorossi |
Enviado: 19/11/2009 19:23 |
Divino Tony, mai potevi farmi un regalo così grande, così ben esposto ed esaustivo, ti ringrazio immensamente....io alcuni Lotto li ho qui, basta che vada nel bergamasco e a Bergamo, le chiese di Bergamo sono quasi tutte di Lorenzo Lotto ed un altro minore Previtali.
nella Venere e Cupido, un egregia opera ermetica fatta apposta per non farsi prendere dalla censura ecclesiastica, si nota Venere che ha una corona di Alloro "Laurentum" mentre il Cupido fa la sua pipì irreverente e gioioso, la verità è che pipì dice Lotto, in termini ermetici la pipì del bambino era simbolo regale argento, perchè pura come l'acqua.......poi gli altri segni messi come decoro, la cornucopia, lo spagom i petali sul pube di Venere, la campanella sotto la corona di allora il diadema dorato, il tronco d'albero e tanti altri particolari, Lotto sfugge alla scuola ufficiale del Tiziano, Lotto sapeva della bibbia protestante ma non poteva riverlarlo pena la sua vita, con l'Inquisizione, Lotto è il più potente redattore del suo tempo, osserviamo i vestiti i tappeti di cui era un profondo conoscitore, possedeva libri arabi e conosceva la cabbala ebraice e i libri esoterici, la tavola smeraldina e molto altro....tutto questo con la semplicità della sua persona...è per questo che è il mio pittore preferito, tanto da avere una email in suo onore, lorenzolotto, ciao a presto per la seconda puntata |
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De: alghemia |
Enviado: 19/11/2009 20:21 |
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De: liberidivolare |
Enviado: 19/11/2009 23:31 |
La descrizione di una sua opera che vedremo nel seguito, Lino, indicherà appunto un modo quasi "protestante" e severo...di vedere un santo.
La sua è una religiosità pura e senza compromessi anche se poi negli ultimi anni vissse in pratica nel Santuario di Loreto.
Ciaoooooooo |
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De: linorossi |
Enviado: 20/11/2009 23:02 |
ciao ma lo fece per ordine pratico, ossia chi li commisionò i lavori furono loro, caduto come era in povertà, ha dato tutto in questi lavori, la repubblica di Venezia non era un passeggiata al di fuori di essa, la sua cultura era avanti come lo era Democrito a pensare all'atomo nei tempi in cui è vissuto....e questo la dice lunga, Lorenzo Lotto è da studiare molto di più di quel che vediamo e fu scoperto soltanto nel 1959....il che fa veramente capire di quanto arte è sepolta di quanto arte non conosciamo, dovuto alle guerre alle rapine e a quanto non sospettiamo sia avvenuto, grande Tony sempre un grazie per te, magnifica essenza |
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De: mothersixten |
Enviado: 22/11/2009 16:38 |
Tutto molto interessante.....
Sai non conoscevo bene questo artista.
Grazie Tony
Ciao |
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De: linorossi |
Enviado: 22/11/2009 19:45 |
cIao Annamaria ne avevo parlato diverso tempo proprio qui,e Tony ha orecchie e c cuore molto profondo è riuscito a cogliere e mi ha fatto felice. i suoi lavori sono sparsi tra Treviso, Bergmao e dintorni nelle Marche, qualche suo lavoro è alla galleria Borghese, e forse anche al museo nazionale a Roma.... |
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