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General: della violenza e dei maifestanti
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De: skikko (Mensaje original) |
Enviado: 14/12/2010 20:05 |
Scelba e Kossiga avevano formato dei gruppi di poliziotti specializzati nell'infiltrare le manifestazioni pacifke al fine di renderle violente e di omolagare tutti i manifestanti come "violenti" e ripovevoli agli okki dell'opinione pubblica moderata e timorata di dio
a roma....boh...fate voi
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De: Tebro |
Enviado: 14/12/2010 20:16 |
A chi giova?
ecco, volevo domandarmi e domandare.
A chi giova quello che è successo oggi a Roma?
Ma ancor di più volevo domandare: possibile mai che, con tutti i servizi segreti o non segreti, con tutta la tecnologia a disposizione come: intercettazioni telefoniche e ambientali, chi di dovere si fa trovare così impreparato?
No, non è possibile! quindi se pensiamo a chi giova,
la risposta è semplicissima. |
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De: skikko (Mensaje original) |
Enviado: 14/12/2010 21:05 |
Scelba e Kossiga avevano formato dei gruppi di poliziotti specializzati nell'infiltrare le manifestazioni pacifke al fine di renderle violente e di omolagare tutti i manifestanti come "violenti" e ripovevoli agli okki dell'opinione pubblica moderata e timorata di dio
a roma....boh...fate voi
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Confermo, anche noi in Valsusa ne avevamo verificato questo fatto, durante le manifestazioni pacifiche - nate come pacifiche. |
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De: skikko |
Enviado: 14/12/2010 21:56 |
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De: skikko |
Enviado: 14/12/2010 21:57 |
notate qualke somilgianza tra il manifesrtante violento col badile ed il poliziotto maskerato con sfollagente e manette? |
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De: botia |
Enviado: 15/12/2010 05:12 |
e se lo sfollagente e le manette fossero del finanziere che stanno menando..............eh?! eh?! eh?! |
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pure il guanto gli ha fregato?..... |
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De: Tebro |
Enviado: 15/12/2010 08:18 |
botia, (e la sua difesa per l'indifendibile)
è davvero un caso, quasi pietoso.
viva er trota! e lunga vita ar padre der trota.
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De: ORANGE1 |
Enviado: 15/12/2010 08:23 |
Chi crede ai miracoli, ci crede anche senza vederli.
Chi non crede, non ci crede manco se li vede!
Come a dire: ai tempi di S. Giuseppe baffone e del Beato Lawrentji, tutti gli oppositori alla fede confessavano spontaneamente e pubblicamente le loro malefatte.
(Eppure sono già passati 42 anni!!)
(penoso)
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Il seme, per germogliare, deve sempre cadere su terreno fertile.
Negli anni che furono anch'io mi trovai coinvolto, per l'esattezza ad Acca Larentia, oltre una settimana dopo i sanguinosi fatti del 7 gennaio 1978, e durante una manifestazione dichiaratamente pacifica, in un tafferuglio che non capirò mai chi provocò: il silenzio tombale, terrorizzante, che accompagnava la Celere che avanzava lenta verso di noi, fu rotto all'improvviso da due colpi di pistola di grosso calibro, dopodiché si scatenò l'inferno.
Ricordo che mi mossi per soccorrere una vecchietta che col bastone cercava di allontanare un lacrimogeno, ma udii distintamente lo scampanellio di un proiettile che rimbalzava contro una ringhiera molto vicino a me e decisi all'istante di lasciar perdere per il momento le azioni umanitarie. Quel colpo proveniva dalla polizia, senza dubbio.
Un inferno, davvero: e non c'erano vie di scampo, in quanto via Acca Larenzia è la traversa di una viuzza e dall'altra parte c'erano i celerini. Ci furono infatti moltissimi arresti; poi, al processo per direttissima, tutti fuori, meglio così. Io e un mio amico ce la cavammo con somma fortuna; del resto portarono in questura anche la mia allora morosa, incinta, con un'altra nostra amica in identico stato. Per fortuna non le picchiarono.
Ma la sera dopo ero dove ero e chiesi a uno dei facinorosi che cosa cazzo c'entrava scatenare quel casino protetti da una massa di persone comuni che, ignare, avevano costituito uno scudo. Mi sentii rispondere che se a qualcuno non sta bene può restarsene a casa. Avrei vouto prendere quel cretinetto per il collo e dargli sonori sculaccioni. Dopo tre anni e rotti, del resto, prese più di qualche sculaccione: in circostanze mai del tutto chiarite, durante un conflitto a fuoco con la polizia dopo oltre due anni di latitanza, finì all'obitorio. Era Alessandro Alibrandi.
Il seme, per germogliare, deve cadere su un terreno fertile. |
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De: botia |
Enviado: 15/12/2010 21:46 |
e se lo sfollagente e le manette fossero del finanziere che stanno menando..............eh?! eh?! eh?!
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Coglione......ehm........clochard di un Tebbro
di chi erano allora le manette e il manganello???
posso capire uno Schicco che probabilmente di manifestazioni "rumorose" capisce na sega
ma tu caro il mio barbone hai la testa come un cesso e apri la bocca solo per cagare
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premesso che ai tempi di Scelba io partecipavo alle manifestazioni organizzate dalla Fiom, perchè ero operaia metalmeccanica (dai 16 ai 18 anni), ma anche perchè alle manifestazioni ci andavo con mio padre, che era commissario politico e segretario della sezione Pci di Porta Genova-Porta Ticinese Porta Romana, ka sede era allora nella scuola Cantore di Viale Papiniano
perciò conoscevo bene i meccanismi, le strategie e anche le tattiche che venivano preparate e messe in atto sall'altra
cioè sia da chi organizzava le manifestazioni, che da quelli delle forze dell'ordine (scelbini & Co.)
in tutte le mifestazioni c'era il servizio d'ordine del Pci che faceva il passaparola : "ATTENZIONE AGLI INFILTRATI E AI PROVOCATORI, NON FATEVI FREGARE"
si può dire che riuscivamo a fiutarli da lontano, tanto stavamo in guardia
difficile che una manifestazione per rivendicazioni sindacai finisse nel caos, di soli metalmeccanici ne arrivavano in Piazza Duomo almeno 200 mila, tutti organizzati fabbrica per fabbrica, con i loro sindacalisti della Commissione Interna (non c'erano ancora i comitati di base)
finivano in caos e violenza le manifestazioni politiche, anche se erano organizzate dai sindacati, perchè già in partenza, già in fabbrica, si sapeva che non sarebbero rimaste nel percorso autorizzato
lo sapevamo noi e lo saoevano anche i scelbini che saremmo andati al consolato americano anche se ufficialmente eravamo diretti a Piazza del Duomo
andavamo a protestare per l'uso del napalm in Indocina, per la guerra di Corea, per Trieste occupata, insomma ce l'avevamo sempre con gli americani
arrivavamo fino in Piazza del Duomo, determinati a sfondare gli sbarramenti, e mentre le jeep della Celere facevano caroselli sul sagrato, noi, in gruppi, ci sparpagliavamo per i vicoli e le vie del centro, sempre inseguiti dai scelbini con i manganelli, se ce li trovavamo di fronte li tenevamo impegnati con un piccolo gruppo, mentre gli altri si allontanavano correndo, nella direzione voluta
devo dire che la cosa era complicatissima, perchè i scelbini erano ovunque e pestavano tutti quelli che erano in strada, difatti i cittadini si infilavano nei negozi, che abbassavano le serrande
però erano solo manganellate, loro non sparavano, e noi non avevamo nè molotov, nè spranghe di ferro
non che i miei compagni e le mie compagne fossero innocui, erano tanti ed erano robusti
ma anche agili
ne ricordo una coppia: lui salta sul predellin di una jeep che sta facendo carosello, con una mano si attacca al volante e con l'altra strappa il casco allo scelbino, lei è sull'altro predellino, gli strappa il manganello e lo colpisce in testa con tutta la rabbia che ha, poi fulminei saltano giù e corrono dentro al Duomo, lo scelbino, intontito, ha perso il controllo, la jeep fa un testa coda e poi si ferma
ma non si fermano le altre, che si precipitano verso il Duomo e cercano di superare i gradini
caos totale, giornalisti stranieri che riprendono la scena, in un attimo i gradini si sono riempiti di gente, e io mi trovo accanto la manganellatrice che mi prende per il braccio "andiamo, ma non correre, fai finta di niente" ci allontaniamo verso Piazza Diaz, dove riusciamo a salire indisturbate su un tram
tutto liscio ?
niente affatto, lei era stata identificata e io fui chiamata dalla difesa per testimoniare (l'avvocato era del Pci)
testimoniai il falso, naturalmente
avevo solo 16 anni e il giudice volle accertarsi che li avessi compiuti, perchè ne dimostravo meno
non ne sono orgogliosa, avrei preferito essere io al posto della compagna, pur di non giurare il falso, ma non fu solo per questo che i comunisti smisero di piacermi
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Cosa volevate a proposito di Trieste occupata? |
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però frequentavo il Circolo della Ghisolfa, quello di Pinelli,nel 68, prima delle stragi
lo frequentavo per capire, c'era stato il maggio parigino, in Germania c'era già la Rhote Armee, c'era Conan Bendit che aveva promesso di fare una conferenza, c'erano anche giornalisti, imprenditori, intellettuali, cantanti, attori, ballerini, operai...
e c'erano gli studenti liceali, ragazzi e ragazze, dipingevano Anarkik su grandi fogli di carta da pacco e li appendevano alle pareti delle loro camere
ma è stato lì che ho sentito parlare di strategie tecnologiche per bloccare le metropoli
tecnologia, non bombe, malgrado Anarkik venisse raffigurato con la sua bomba in mano
chi ne parlava era nell'ombra, io lo ascoltavo come si ascolta un racconto di fantascienza
e probabilmente era uno scrittore, ce ne erano diversi lì dentro
quando Pinelli fu arrestato uno dei ragazzi in attesa di essere interrogati mi telefonò : "è sotto interrogatorio, Calabresi adesso è uscito"
mi richiamò poco dopo : "Pinelli è morto" e la mia reazione fu "lo hanno suicidato" senza nemmeno pensare che potevo avere il telefono sotto controllo
ci ho pensato dopo, ma ormai era fatta, comunque non ci furono conseguenze, e del resto mica potevano avere messo sotto controllo tutti i telefoni di quelli che occasionalmente erano capitati nel Circolo della Ghisolfa !!
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