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Respuesta  Mensaje 1 de 26 en el tema 
De: Peterpan®  (Mensaje original) Enviado: 22/12/2010 21:37
...Cosa dire?
Da un 7% di un paio d'anni fa a un 15% dell'anno scorso le madri single sono passate al 20%. Almeno, questo è quanto risulta in Lombardia. Non sono madri abbandonate dal partner, sono madri che non dichiarano chi sia il padre del neonato.
Ne parlava stasera il TG2. Una signora (donna, quindi), medico, commentava che è un problema, perché il neonato cresce e comincia a fare domande. Ma quando scatta, recita il servizio, quello che anch'io chiamo da sempre l'orologio biologico, l'importante è procreare, non le ferma nessuno.
Mi sembra giusto: il cosiddetto istinto materno (che tale poi non è, è un frutto delle convenzioni sociali) è soddisfatto; se poi il figlio cresce senza un padre non sono affari della mammina. E' un atto d'amore questo? A me sembra soltanto una delle varie manifestazioni possibili di egoismo.
Del resto, anche l'età di queste volontarie ragazze madri è abbastanza elevata, come a dire 'ora o mai più', sembra il film Attrazione fatale.
Bisogna riconoscere che, dato ciò che oggi è e rappresenta l'uomo italiano, per certi aspetti se ne può anche fare a meno; o almeno questo è ciò che pensano, presumo, queste signore. Dimenticando, discorso vecchio, che l'uomo coglione è reso così in linea di massima dalla mamma, donna anche lei. Ma se la donna italiana pensa di poter fare a meno dell'uomo non si stupisca se, poi, avviene quanto non ritengo certo il massimo ma purtuttavia un fenomeno sociale sempre più rilevante: il fatto che l'uomo italiano sempre più spesso si accompagna con donne straniere.
Qui il discorso potrebbe suonare sgradito per la donna italiana, ma vedo in giro italiche nevrotiche, insoddisfatte, carrieriste seppure al contempo desiderose di famiglia - e infatti eccole che ti scodellano un figlio ad ogni costo; ben che vada, se pure accettano una storia, ansiose di far pagare al nuovo malcapitato tutto ciò che hanno subito, o che pensano di aver subito, dal cretino che avevano sposato. O eccole uscire con uno di qualche anno più giovane, pensando (illudendosi) di essere loro, adesso, a tenere le redini in mano. Penoso, ma contente loro... Il fatto però è che non sembrano contente neanche così, trascurabile particolare.
Insomma: che l'uomo italiano sia un coglione ci può anche stare e anzi ci sta, per mille motivi; ma la donna italiana cosa offre in cambio? La capacità di procreare? Ma che brava, mica è da tutte...


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Respuesta  Mensaje 2 de 26 en el tema 
De: la boema Enviado: 23/12/2010 00:07
In linea di massima sono d'accordo con ciò che hai scritto, o Peter.
Anzi...una cosa simile avevo scritto tempo fa, e mi hanno fatta a brandelli,
ancora dentro un forum di MSN. Chissà se a te faranno complimenti...sei uomo,
sei italiano, e non per ultimo, sei il fondatore del gruppo.
Sono proprio curiosa, sai?
 
Rispondo alla questione della decisione di alcune donne, di privare i figli del papà, a priori. Secondo me, è una cosa allucinante...ma cosa hanno in testa? Segatura?
Vero che alcuni padri possono rivelarsi delle grandissime teste di ca..o, ed i miei figli ne sanno qualcosa...ma gli vogliono bene, nonostante tutto: non credo, che sarebbero stati più felici senza averlo mai conosciuto.
E' vero, che la mia vita sarebbe stata mille volte più semplice senza di lui, crescendo i figli da sola, dall'inizio. Ma queste sono cose che prima non si possono sapere, e se a me era andata male, con la scelta del partner con cui procreare, a molte altre madri invece è andata benissimo.
D'altronde, dal co-genitore si può sempre divorziare, se la cosa proprio non va, ma non è pensabile non volerci nemmeno provare.
La vita mi ha ricompensata abbondantemente, con un'altro uomo che mi rende molto felice, ed i miei figli un padre ce l'hanno, ora che sono grandi si era finalmente deciso ad entrare nel ruolo.
La vita può riservare tante sorprese, e non tutte sono piacevoli...ma sarebbe folle, rinunciarci a priori.
 
p.s.
 
Oggi abbiamo fatto i dolci, con mia figlia, come ti dicevo stamattina. Io ogni anno mi raccomando, di non dividere le cose preparate da me con loro padre, e lei promette...ma è una piccola commedia, perchè io so già che saranno preparati piattini con i dolci ed altre specialità della mia cucina, e portati da quel mio pessimo ex marito per il pranzo di Natale...e che ci devo fare? Lui, è sempre il loro padre...
 
 

Respuesta  Mensaje 3 de 26 en el tema 
De: Claretta Enviado: 23/12/2010 01:22
alla clinica Mangiagalli mia madre ha partorito 12 volte, la prima a 20 anni, l'ultima a 38
si parlava solo di età fertile allora, non di orologio biologico

io ho avuto la prima figlia a 18 anni, il secondo a 20 e la terza a 30, devo dire che mi è pesato
non potere averla prima, ma mio marito non aveva nessuna intenzione di imitare mio padre

dell'orologio biologico ho sentito parlare per la prima volta nel 75, il fidanzato di mia figlia
disse che dopo i 30 anni nella donna l'orologio "scatta" e io rimasi perplessa

quando ebbi a 30 anni la terza figlia, sulla mia cartella clinica stava scritto "partoriente anziana"
e fino agli anni 90 le gravdanzedopo i 30 anni erano considerate a rischio di menomazioni per
il bambino, da qui l'esame del liquido amniotico per tutte

vabbè, adesso i tempi sono cambiati e mia figlia è stata una primipara quarantenne, però non
è scattato a lei l'orologio biologico, è scattato a suo marito a 41 anni

a parte questo io credo che oggi la donna, non solo quella italiana, abbia ormai raggiunto la
piena consapevolezza che l'utero appartiene solo a lei, che può farne ciò che vuole, che l'uomo
può solo produrre sperma e che non è nemmeno necessaria la sua presenza : per concepire un
figlio basta una provetta

e da qui al decidere che il figlio debba appartenere solo alla donna il passo è breve

ma se per il figlio della mucca, destinato al macello, il padre può essere soltanto il produttore
di sperma (però il genitore compare su ciascun certificato di nascita delle sue migliaia di figli)
per il figlio della donna c'è tutto un futuro da affrontare con la consapevolezza di non essere
stato generato solo dalla donna che lo ha tenuto nell'utero e partorito

e perciò queste donne, che si "regalano" un figlio quando l'orologio biologico scatta, sono
preda di una egoistica illusione, non potranno mai dire al figlio "sei soltanto mio"

persino i figli del figlio porteranno in sè, per sempre, i geni di quell'uomo che lei ha creduto
di rendere inesistente

solo la clonazione umana potrà rendere inesistente il padre, a quel punto esisteranno unicamente
i nonni

ma porca miseria, vi pare giusto che la scienza debba compiacere l'umana imbecillità ??

Respuesta  Mensaje 4 de 26 en el tema 
De: Tebro Enviado: 23/12/2010 07:59

ah, si,  la donna è convinta che l'utero appartiene solo a chi lo possiede e quindi, solo a lei, e che dell'uomo, e soprattutto del suo sperma, ormai ne può fare finalmente a meno?  Insomma, per dirla papale papale, se ne frega?

bè, dopo ciò, dopo quello che sono cosrette a sentire queste mie povere orecchie, mi domando se esiste, e come può esistere un uomo che, non sia: profondamente, convintamente graniticamente:  misogino.

Infatti, ringraziando il cielo e chi lo governa, è matematico che tale uomo non esiste.

Si, certo, per convenienza, solo per bieca convenienza,taluni lo negano, ma non esiste.

Come non esiste il non capire, da parte di certe, che se l'uomo, appena, appena, volesse, (la scienza, e quindi la sua intelligenza, glielo consentono)  del nascituto saprebbe bene come fare per ottenerlo, più bello e più sano che pria, senza la presenza che non sia solo sua e del suo insostituibile sperma.

Così da fregandosene della gallinaccetta.

come la gallinacetta (inaudito) crede di potersene fregare del gallo cedrone. 

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Respuesta  Mensaje 5 de 26 en el tema 
De: Liberty Enviado: 23/12/2010 08:08
Dòna che la piang e cavall che süda hinn fals me Giuda !

Respuesta  Mensaje 6 de 26 en el tema 
De: fabricito Enviado: 23/12/2010 09:34
non è obbligatorio credere alla famiglia tradizionale, è probabile che alla base di certe scelte ci siano esperienze personali terribili, non solo egoismo:  realtà familiari infernali sono almeno tante quante le Famiglie del Mulino Bianco, per non parlare dello shock derivante dalla frequentazione di compagni inaffidabili che certe sfigate, peraltro, hanno il "dono" di scovare con il lanternino tra un numero indefinito di pretendenti
 
detto questo, una donna non benestante, che deve lavorare per vivere, e che decide di mettere al mondo un figlio e di tirarlo su da sola probabilmente sottovaluta le difficoltà dell'impresa:  conciliare lavoro, casa, famiglia soprattutto nei primi anni di vita del piccolo sarà un'impresa stressante, se non disperata (tipo quando sei sul lavoro, magari in riunione, e ti telefonano dall'asilo nido di andarti a prendere il pargolo perchè ha la febbre...)
 
se poi questa scelta la donna la fa intorno ai quarant'anni, quando le energie non sono più quelle di una ventenne, viene proprio da domandarsi chi glielo fa fare...

Respuesta  Mensaje 7 de 26 en el tema 
De: Peterpan® Enviado: 23/12/2010 10:07
Come 'chi glielo fa fare', o Phaber? Ma scherziamo? La sua migliore amica ha tre figli, sua sorella due... vogliamo essere da meno?
(della serie: tutto quello che avreste voluto sapere sul decantato 'istinto materno' e che non avete mai osato chiedere)
 
Seriamente (ci provo): la famiglia tradizionale raccolta a cena la sera con l'anziano nonno a capotavola, certo, è un'immagine che ormai fa sorridere. Ma così come è tramontata questa scena altrettanto viene rivalutato il ruolo del padre, da arrecatore di stipendio e conciatore della prole (quando torna papà vi fa vedere lui) ad attivo collaboratore nella crescita dei figli. Insomma, se mi sembra soltanto complementare sposarsi, in chiesa o in comune (ma anche questo ha un suo mercato: l'abito bianco, i regali eccetera), mi sembra importante (ma va'?) la presenza di entrambi i genitori.
Dici che figliare a 40 anni può essere una botta di incoscienza; ed è vero. Ma calcola i vantaggi della situazione, primo fra tutti il poter passare per eroina nonché martire: confessa, non ci avevi pensato.
Quanto a precedenti scelte 'sfortunate' metto quest'aggettivo tra virgolette perché in questo campo la sfortuna non esiste, discorso che in Phalla si è spesso affrontato: più o meno consciamente ci si sceglie sempre un partner degno di noi, o perlomeno degno di ciò che siamo nel momento in cui ce lo andiamo a scegliere. Perciò, inutile lamentarsi dopo. Anche se pure il lamento fa parte del copione nella tragedia 'Ohimé, come sono disgraziata!' Però e ri-però questi sono problemi della Gentile Signora che mai e poi mai dovrebbero tirare in ballo un terzo essere, cioè un bambino. Vaglielo un po' a dire, soprattutto quando, ripeto, la migliore amica, la sorella, la collega di lavoro hanno già figli: e tu cosa aspetti?

Respuesta  Mensaje 8 de 26 en el tema 
De: la boema Enviado: 23/12/2010 11:08
Come già detto nel mio post, in linea di massima concordo con le tue conclusioni, Peter.
E spero, che non ti riferisci a me, nell'ultima parte del tuo post, perchè MAI ho usato la parola "sfortuna", infatti credo alla sfortuna quanto alle coincidenze: zero!
 
Il fatto che dopo molti anni, il mio precedente marito si era rivelato un padre e marito quale non avrei mai scelto, dipendeva unicamente dalla mia inesperienza al momento che scelsi quel uomo, proprio per le caratteristiche che credevo positive, trovandolo meraviglioso...avevo solo 19 anni, cosa ne sapevo? Ed erano alcuni dei suoi da me un tempo ritenuti "pregi", che dopo una decina di anni si rivelarono per me insopportabili. Non voglio andare negli dettagli, per ovvie ragioni - ma scrivo questo, a conferma della tua tesi sulla sfortuna che non c'entra e non centrava un tubo.
E comunque, i miei figli non hanno mai sentito che mi sia pentita di quella scelta - perchè non è così. Infatti, senza di lui, non esisterebbero i miei ragazzi, che io ritengo due persone speciali e meravigliose (e ci mancherebbe se la pensassi diversamente!).
Diciamo, che la mia scelta fatta a soli 19 anni (ci sposammo nel 1972, solo due anni dopo), non era "sbagiata" - anche lui, mi aveva scelto per ragioni sbagliatissime, ma evidentemente doveva andare così, per mettere al mondo i due figli che sono il mio orgoglio e la gioia più grande, che nulla potrà mai superare. Mi sento fortunatissima, proprio per questo motivo.
 
Raccontando il mio pensiero, rispondendo alla tua domanda Peter, ho usato l'esperienza personale, come la mia abitudine...infatti detesto, quando la gente risponde alle questioni delle quali non sa e non capisce un cappero! ^____^
 
 

Respuesta  Mensaje 9 de 26 en el tema 
De: la boema Enviado: 23/12/2010 11:13
Claretta, io a 29 anni nel 1980, ero già una "primipara tardiva", e al secondo figlio con 31 anni, una "partoriente anziana"....che ti devo dire? Allora ne ridevo come matta!

Respuesta  Mensaje 10 de 26 en el tema 
De: Massimo Doriani Enviado: 23/12/2010 11:25
Oltre condividere al 100% quanto scritto dall'amico Peter, aggiungo che non c'è nulla di più pernicioso (per un maschio in particolare) dell'essere allevati da una madre nella fattispecie italiana, che rappresenta il peggio al mondo a livello di educazione familiare, anche in presenza di un padre distratto. Forse distratto ad arte....

Respuesta  Mensaje 11 de 26 en el tema 
De: Tebro Enviado: 23/12/2010 12:05
 
dell'essere allevati da una madre nella fattispecie italiana, che rappresenta il peggio al mondo a livello di educazione familiare,
 
prego specificare, visto che non si capisce, se tutte le madri rappresentano il peggio.
Perché se così intendi, se così fosse, sei passibile di un passaggio, gratis, fin dentro la Pietà co tanto de camicione co le brije.
 
ps
il condividere al 100% mi puzza tanto di sviolinata verso il despota.


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