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Respuesta  Mensaje 1 de 14 en el tema 
De: Liberty  (Mensaje original) Enviado: 27/12/2010 20:10
...Belpietro non sa più che pesci pigliare per vendere qualche numero di giornale (oops...giornalino) in più...


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Respuesta  Mensaje 2 de 14 en el tema 
De: Liberty Enviado: 27/12/2010 20:12
...tanto lui di falsi attentati ne sa molto...molto ma veramente molto!
 
E' uno specilista!

Respuesta  Mensaje 3 de 14 en el tema 
De: Peterpan® Enviado: 27/12/2010 21:42
Tutta la stampa italiana è asservita a qualche padrone, non lo dimentichiamo. Oppure dimmi qual è la testata indipendente.

Respuesta  Mensaje 4 de 14 en el tema 
De: Claretta Enviado: 28/12/2010 00:09

io non credo che Feltri si venda

qualsiasi editore lo abbia avuto sotto contratto sa che per
lui conta solo Vittorio Feltri

e per Vittorio Feltri contano solo le sue personali opinioni

Belpietro è vulnerabile perchè erca il consenso, Feltri è vendicativo
e del consenso se ne infischia, lui porta al successo i giornali e lui
li affonda

genero di Enzo Biagi lo ha rispettato non attaccandolo mai
direttamente, però non ha mai tenuto minimamente conto delle
opinioni di suo suocero

con l'Indipendente ha cavalcato Tangentopoli e quando l'onda è
passata lui se ne è andato lasciando che il giornale affondasse

ma adesso che quella testata è divenuta napoletana e  appartiene
a Bocchino è comprensibile che a Feltri girino le scatole

girerebbero anche a me (anzi mi girano proprio)

solo che io non faccio la giornalista e non sono nemmeno tanto
vendicativa, quindi Bocchino e il suo capo possono fregarsene
di quello che penso io

ma se pestano i calli a Feltri le rogne se le vanno a cercare

e sono rogne da 120 mila copie vendute, qualunque sia la testata
che ospita la sua firma

o quella del suo socio a briscola BELPIETRO   

Respuesta  Mensaje 5 de 14 en el tema 
De: fabricito Enviado: 28/12/2010 14:30
Tra tanti servi, possiamo definire Belpietro un "servo sciocco" ?
 
Se siamo gentili, sicuramente sì.  Diversamente, dovremmo definirlo uno squallido leccapiedi, calunniatore, bugiardo, piezzemmerd' .

Respuesta  Mensaje 6 de 14 en el tema 
De: Claretta Enviado: 28/12/2010 18:08
non è sciocco e nemmeno servo

ha bisogno del consenso, ma da parte dei lettori, a modo suo
è un perbenista, spesso perfino ingenuo, questo sì, il che per un giornalista è un grave handicap

Feltri è cresciuto alla scuola di Nino Nutrizio, lo so che oggi solo
la mia generazione di milanesi e lombardi può avere letto La Notte
e ricordarsi del suo fondatore e storico direttore

ma Nino Nutrizio ha creato tutta una generazione di giornalisti
"scarpinatori" giovani che battevano il territorio, captando e
carpendo ogni "voce", ficcando il naso in ogni remoto aangolo,
scovando scheletri negli armadi più protetti

poco pagati, ma con dignità di firma, dignità che dovevano
conquistarsi per merito, non per favoritismi

alcuni dei cronisti di Nutrizio sono stati cooptati dal Corriere della
Sera, Feltri fu uno di questi

però fu soprattutto Montanelli ad ingaggiare tutti gli "scarpinatori"
di Nutrizio, quando fondò Il Giornale e Feltri ne divenne capo
redattore

poi ci fu L'Indipendente, anche lì la banda di Nutrizio divenne il
nucleo di sfondamento, benchè alcuni di loro fossero rimasti a
La Voce di Montanelli

non c'è quindi da meravigliarsi se Feltri li abbia ripescati quando
fondò Libero, in fin dei conti erano la sua personale "ditta"

Feltri non è soltanto un giornalista, si può anzi dire che sia
soprattutto un imprenditore, lo era già a 19 anni, quando fondò
a Bergamo il suo primo giornale, a conduzione familiare, dove
faceva sgobbare sia il padre che il fratello, senza limiti di orario

e come imprenditore bada ai costi e al profitto, il che significa che
per lui al primo posto viene il numero di copie vendute, tutto è
orientato a massimizzare le vendite, minimizzando i costi

però ha il fiuto di un segugio, fiuto che la scuola di Nutrizio gli ha
fatto sviluppare in modo egregio, ogni sua campagna è una vera
e propria caccia alla volpe, in cui sguinzaglia tutta la muta che si
porta dietro da decenni

(Travaglio e Gomez sono giornalisti che hanno lavorato insieme
a Feltri per Montanelli, la scuola è la stessa)

Belpietro...che dire...ottimo seconda linea, ma lasciato a sè stesso
manca di nerbo e di mordente

anche se personalmente io riesco sempre a leggere Libero, mentre
Il Giornale lo scorro a malapena

premetto che nobn acquisto nè l'uno nè l'altro, acquistavo Il Giornale
e L'Indipendente durante gli anni di piombo e per puntiglio ne
esibivo le testate, quando non erano molti ad avere il coraggio di
farlo, oggi non ne vale più la pena 



Respuesta  Mensaje 7 de 14 en el tema 
De: Claretta Enviado: 28/12/2010 18:14
ma per favore non scadiamo in beceri e sciocchi insulti, non lo
faccio io, non fatelo nemmeno voi

siamo un tantino più adulti degli scolari che scrivono sui muri

Respuesta  Mensaje 8 de 14 en el tema 
De: fabricito Enviado: 30/12/2010 19:19
Anch'io sono convinto che i giornali siano in primo luogo delle aziende e che come tali vadano gestite:  se  non ti legge nessuno, è molto probabile che il tuo prodotto non valga niente.
 
Ma proseguendo sulla via delle analogie aggiungerei che se vuoi massimizzare i profitti con sistemi poco ortodossi (quindi non accontentandoti di vendere più copie o di raccogliere più pubblicità, e le due cose sono strettamente legate), magari "adulterando" il prodotto (e raccontare delle bufale è un po' come fare il vino con il metanolo), il mercato alla lunga ti si rivolta contro, se pure non intervengono prima i Nas (o l'Ordine dei Giornalisti, o la magistratura penale o civile).
 
Questo in generale:  nello specifico, Belpietro spaccia un prodotto adulterato non per ragioni sue di bilancio ma per orientare politicamente sempre più verso Silvio quei decerebrati dei suoi lettori (come se non fossero già abbastanza fidelizzati). Per questo l'ho definito "servo sciocco":  alla fine avrà lavorato male senza raggiungere nessuno scopo valido e tangibile, si sarà sputtanato professionalmente per "convertire" quattro gatti già di provata fede.

Respuesta  Mensaje 9 de 14 en el tema 
De: Peterpan® Enviado: 30/12/2010 22:35
Nell'attaccarsi e smerdarsi l'un l'altro tramite media cartigienicacei trovo semplicemente una dippherenza di stile e di phinezza; in phavore della sinistra, devo dire. Quanto alle phinalità, quanto all'asservimento ai pardoni non del vapore ma delle rotative, l'impressione è che la sostanza, che sia zuppa o pan bagnato, sia la stessa. La sinistra, comunque, di solito è più isterica, in ossequio phorse all'andreottiano postulato sul potere e su chi questo logori. Ciò non toglie (e cosa dovrebbe togliere?).

Respuesta  Mensaje 10 de 14 en el tema 
De: Claretta Enviado: 30/12/2010 23:10
avevo chiesto di non usare  insulti

io non lo faccio, non ho mai detto che i lettori de Il Fatto siano
decerebrati

non l'ho detto e non lo penso, ma ho detto che Gomez e Travaglio
vengono dalla stessa scuola di Feltri, solo che loro erano  cronisti (giudiziario Travaglio) e Feltri caporedattore, tanto è vero che fu lui
 a diventare direttore de L'Indipendente

e non so se Antonio Di Pietro avrebbe fatto la carriera che ha fatto
senza la cassa di risonanza che Feltri gli ha messo a disposizione

l'Indipendente arrivò a vendere 120 mila copie, e proprio nessuno
osò parlare di informazione adulterata

in effetti i metodi erano gli stessi usati da Montanelli nella inchiesta
sui fondi per il terremoto dell'Irpinia, metodi che rovesciarono su
De Mita e i Gava una valanga impressionante di dati infamanti,
ma infamanti perchè erano infami i protagonisti

eppure Montanelli venne accusato di adulterare l'informazione e di
non rispettare le regole, così oggi De Mita può ancora dettare legge
in Campania e nel ramo cattolico del PD e nessuno più gli fa domande "indiscrete", neppure i cronisti che investigarono sui
suoi conti in banca e che oggi scrivono su Il Fatto

il cono d'ombra che lo avvolge rende inutile parlare delle sue magagne, non ha visibilità, quindi non serve fare grossi titoli su
di lui, non serve ad aumentare il numero di copie vendute

ma quando ne parlava Montanelli lui era capo del governo, la sua
credibilità era in una botte di ferro, eppure i cronisti lo sfidarono
nel suo regno, a casa sua, sfidando i suoi scagnozzi e tutte le
istituzioni che lo proteggevano (perchè allora le istituzioni in
Campania, e non solo, erano tutte tenute in pugno dalla balena
bianca)

è questa la scuola, il non avere nessuna remora, nessun timore
nel rendere pubblica una notizia che possa stimolare l'interesse
del pubblico

tu accusi Feltri e Belpietro, ma la stessa cosa fanno Travaglio,
Gomez e anche D'Avanzo per La Repubblica

identica

citi l'Ordine dei Giornalisti, ma per favore non appaiarlo alla Guardia
di Finanza

l'Ordine è autoreferenziale, ed è molto meno rappresentativo della
Lega Calcio, chi lo dirige arriva al vertice grazie a innumerevoli
compromessi ed intrallazzi, e si mantiene al vertice con gli stessi
metodi che ha usato per arrivarci

politicizzato e anche burocratizzato, è un organo al servizio del
sistema

nel caso Boffo è stato più realista del re, tra Ruini e Bagnasco si
è mantenuto dalla parte di Ruini

la sentenza di condanna di Boffo per molestie telefoniche a una signora  è pubblica, sono nvece secretati (dal procuratore) gli atti
del processo, ma bastava la condanna per rendere Boffo INADEGUATO a dirigere l'organo ufficiale dei vescovi italiani

Boffo avrebbe dovuto dimettersi subito dopo la sentenza, teniamo
presente che il processo si era svolto col patteggiamento, quindi
con l'ammissione di colpa

ma evidentemente Boffo si sentiva sicuro nella sua posizione,
sapeva di essere appoggiato da Ruini, e non si è fatto nessuno
scrupolo, l'uomo che ha molestato una signora non si faceva
certo problemi nel continuare ad essere portavoce dei vescovi

(tra l'altro gli è andata bene perchè non c'era ancora la legge sullo
stalking)

problemi di opportunità che invece si è fatto Bagnasco

non lo so chi ha messo in giro la circolare che parlava di molestie
sessuali, nelle segrete cose è difficile, se non impossibile, individuare
il mandante, è arrivata in più redazioni, solo Feltri l'ha pubblicata,
ma non l'ha fabbricata lui

era una informazione, spettava a lui scegliere se pubblicarla o no,
era un rischio, poteva derivarne una querela, però nessuna querela
ha mai fermato Feltri

e allora perchè ha chiesto scusa dopo averla pubblicata?

siamo sempre nel campo delle segrete cose oltreteverine

e non dimentichiamo che ancora oggi Boffo è potentissimo, a lui
sono ancora affidate la televisione vaticana e altri organi di
informazione, solo che non è più la voce ufficiale dei vescovi
--------------------------------------------------------------------------------------

per quanto riguarda Belpietro ho già detto che è un perbenista,
non lo ritengo il tipo di direttore che punta soprattutto alle vendite

è leale e la sua lealtà è di per sè stessa un limite, ma in coppia con
Feltri è in grado di fornirgli un supporto indispensabile e onesto

il tipo di supporto che ogni direttore vorrebbe avere



Respuesta  Mensaje 11 de 14 en el tema 
De: Soyunica Enviado: 31/12/2010 08:37
: Claretta Enviado: 28/12/2010 19:14

ma per favore non scadiamo in beceri e sciocchi insulti, non lo
faccio io, non fatelo nemmeno voi

siamo un tantino più adulti degli scolari che scrivono sui muri

 

Muy bien dicho Claretta!!!  Repiteselo, repiteselo, repiteselo!

 
 
 

Respuesta  Mensaje 12 de 14 en el tema 
De: Miti Enviado: 31/12/2010 09:49
Adoro questa signora 

Respuesta  Mensaje 13 de 14 en el tema 
De: fabricito Enviado: 31/12/2010 12:08
Claretta, hai parlato poco di Beaupierre, ma credo involontariamente lo hai descritto come una specie di eterno n.2, di un minus habens, di una specie di marionetta che se non c'è Feltri a tirare i fili sa combinare poco o niente di buono...
...che Feltri sia più bravo e intelligente di lui si vede bene...
...sugli antichi maestri di giornalismo, Montanelli e Nutrizio, non avrei niente da aggiungere, se non che i loro discepoli e/o ragazzi di bottega fanno un giornalismo di qualità molto inferiore (e qui non distinguo tra gli uni e gli altri, mi piacciono poco tutti)
Sarà colpa anche del mercato, visto che i lettori di oggi sono molto diversi (e meno numerosi) di quelli di 30 anni fa.  Ma anche le qualità (o la mancanza di qualità) personali contano parecchio.

Respuesta  Mensaje 14 de 14 en el tema 
De: Claretta Enviado: 31/12/2010 14:44
ho detto "seconda linea" il che non significa affatto essere meno
bravi

significa solo essere diversamente bravi

come diversamente bravo è Zanetti rispetto a Totti

certo Montanelli era un fuoriclasse, ma era anche il superstite di
una generazione di giornalisti che comprendeva un Luigi Barzini,
un Orio Vergani, un Dino Buzzati, un Elio Vittorini era insomma una
generazione di giornalisti composta quasi interamente da fuoriclasse

i lettori erano certamente diversi, molto, ma molto più esigenti
e non lo so se erano meno di quelli di oggi, le testate erano meno,
ma il numero di copie vendute da ogni testata era molto superiore
a quello di oggi, per il Corriere erano addirittura il doppio

e non parliamo poi de L'Unità, perchè sarebbe come affondare il
coltello in una piaga

c'erano ben tre giornali del pomeriggio a Milano: il Pese Sera, il
Corriere Lombardo e appunto La Notte di Nino Nutrizio

bene, se il Corrierone veniva acquistato per le otto (otto!!) pagine
di offerte e ricerca di lavoro, La Notte era indispensabile per chi
voleva andare al cinema, era l'unico quotidiano che elencava tutte
le programmazioni delle sale cinematografiche della città e della
provincia, e fino a quando la televisione fu solo Rai, con un solo canale in bianco e nero, La Notte continuò ad essere il giornale più venduto di Milano

essendo un giornale che usciva nel tardo pomeriggio Nutrizio
poteva avvalersi delle ultime notizie di cronaca e la sua bravura
era quella di mettere alla frusta i giovani cronisti dell'epoca, riuscendo a battere il Corrierone con quelli che oggi si chiamerebbero scoop, aveva i migliori e più volonterosi cronisti
di nera e di giudiziaria, gli articoli erano brevi e scottanti, i titoli
sempre strillati, quando al mattino usciva il Corriere le notizie
erano già "vecchie" ma c'erano gli approfondimenti scritti dalle
grandi firme, e c'era a disposizione tutta la giornata per leggerli
con calma ed attenzione

quando Montanelli uscì dal Corriere e fece il suo Giornale Nuovo
i tempi erano già cambiati, la sue doti di grande reporters lo
indussero a fare quasi esclusivamente giornalismo di inchiesta,
era un tipo di giornalismo che necessitava di validissimi cronisti,
e lui li andò a prendere nella squadra di Nino Nutrizio

ma essendo un grande giornalista, con una ampiezza di vedute e
una capacità di approfondimento ineguagliabile, il suo giornale
divenne un faro che poteva soddisfare anche i lettori più esigenti

oggi...

oggi si gioca solo sulla faziosità, e quella non può essere illuminante
per nessuno, però si vende perchè il lettore di oggi vive di emozioni,
ne è drogato e ne subisce la dipendenza

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c'è un'altra cosa da dire a proposito di Belpietro :

l'editore di Libero è un ex amico personale di Fini, deputato del
Pdl in quota AN

Belpietro è leale al suo editore, Feltri è leale solo a sè stesso, pur
essendo sempre stato uomo di destra, come Montanelli

un battitore libero Feltri, non lo è Belpietro

l'editore che mette sotto contratto Feltri può essere solo certo che
aumenterà il numero delle copie vendute, ma sa in anticipo che
Feltri non accetta direttive, e che è capace in qualunque momento
di rompere il contratto

chi mette sotto contratto Belpietro sa di potere avere fiducia in lui,
forse non crescerà il venduto, ma non ci saranno da aspettarsi
brutti scherzi

non lo so perchè Angelucci si è messo in rotta con Fini, posso
solo intuirlo, ma se Feltri ha investito dei soldi nel giornale di
Angelucci significa che sa di poter avere le mani libere

e se Belpietro ha fatto altrettanto significa che si fida sia di Feltri
che di Angelucci, socio di maggioranza

a questo punto posso solo dire che se io fossi Fini mi metterei le
mutande di latta, ma se fossi Berlusconi me ne starei a guardare
tenendo la bocca chiusa, ammesso che ne fossi capace


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