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General: Sono convinta che...
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De: Liberty (Mensaje original) |
Enviado: 27/12/2010 20:10 |
...Belpietro non sa più che pesci pigliare per vendere qualche numero di giornale (oops...giornalino) in più... |
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De: Liberty |
Enviado: 27/12/2010 20:12 |
...tanto lui di falsi attentati ne sa molto...molto ma veramente molto!
E' uno specilista! |
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Tutta la stampa italiana è asservita a qualche padrone, non lo dimentichiamo. Oppure dimmi qual è la testata indipendente. |
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io non credo che Feltri si venda
qualsiasi editore lo abbia avuto sotto contratto sa che per lui conta solo Vittorio Feltri
e per Vittorio Feltri contano solo le sue personali opinioni
Belpietro è vulnerabile perchè erca il consenso, Feltri è vendicativo e del consenso se ne infischia, lui porta al successo i giornali e lui li affonda
genero di Enzo Biagi lo ha rispettato non attaccandolo mai direttamente, però non ha mai tenuto minimamente conto delle opinioni di suo suocero
con l'Indipendente ha cavalcato Tangentopoli e quando l'onda è passata lui se ne è andato lasciando che il giornale affondasse
ma adesso che quella testata è divenuta napoletana e appartiene a Bocchino è comprensibile che a Feltri girino le scatole
girerebbero anche a me (anzi mi girano proprio)
solo che io non faccio la giornalista e non sono nemmeno tanto vendicativa, quindi Bocchino e il suo capo possono fregarsene di quello che penso io
ma se pestano i calli a Feltri le rogne se le vanno a cercare
e sono rogne da 120 mila copie vendute, qualunque sia la testata che ospita la sua firma
o quella del suo socio a briscola BELPIETRO
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Tra tanti servi, possiamo definire Belpietro un "servo sciocco" ?
Se siamo gentili, sicuramente sì. Diversamente, dovremmo definirlo uno squallido leccapiedi, calunniatore, bugiardo, piezzemmerd' . |
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non è sciocco e nemmeno servo
ha bisogno del consenso, ma da parte dei lettori, a modo suo è un perbenista, spesso perfino ingenuo, questo sì, il che per un giornalista è un grave handicap
Feltri è cresciuto alla scuola di Nino Nutrizio, lo so che oggi solo la mia generazione di milanesi e lombardi può avere letto La Notte e ricordarsi del suo fondatore e storico direttore
ma Nino Nutrizio ha creato tutta una generazione di giornalisti "scarpinatori" giovani che battevano il territorio, captando e carpendo ogni "voce", ficcando il naso in ogni remoto aangolo, scovando scheletri negli armadi più protetti
poco pagati, ma con dignità di firma, dignità che dovevano conquistarsi per merito, non per favoritismi
alcuni dei cronisti di Nutrizio sono stati cooptati dal Corriere della Sera, Feltri fu uno di questi
però fu soprattutto Montanelli ad ingaggiare tutti gli "scarpinatori" di Nutrizio, quando fondò Il Giornale e Feltri ne divenne capo redattore
poi ci fu L'Indipendente, anche lì la banda di Nutrizio divenne il nucleo di sfondamento, benchè alcuni di loro fossero rimasti a La Voce di Montanelli
non c'è quindi da meravigliarsi se Feltri li abbia ripescati quando fondò Libero, in fin dei conti erano la sua personale "ditta"
Feltri non è soltanto un giornalista, si può anzi dire che sia soprattutto un imprenditore, lo era già a 19 anni, quando fondò a Bergamo il suo primo giornale, a conduzione familiare, dove faceva sgobbare sia il padre che il fratello, senza limiti di orario
e come imprenditore bada ai costi e al profitto, il che significa che per lui al primo posto viene il numero di copie vendute, tutto è orientato a massimizzare le vendite, minimizzando i costi
però ha il fiuto di un segugio, fiuto che la scuola di Nutrizio gli ha fatto sviluppare in modo egregio, ogni sua campagna è una vera e propria caccia alla volpe, in cui sguinzaglia tutta la muta che si porta dietro da decenni
(Travaglio e Gomez sono giornalisti che hanno lavorato insieme a Feltri per Montanelli, la scuola è la stessa)
Belpietro...che dire...ottimo seconda linea, ma lasciato a sè stesso manca di nerbo e di mordente
anche se personalmente io riesco sempre a leggere Libero, mentre Il Giornale lo scorro a malapena
premetto che nobn acquisto nè l'uno nè l'altro, acquistavo Il Giornale e L'Indipendente durante gli anni di piombo e per puntiglio ne esibivo le testate, quando non erano molti ad avere il coraggio di farlo, oggi non ne vale più la pena
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ma per favore non scadiamo in beceri e sciocchi insulti, non lo faccio io, non fatelo nemmeno voi
siamo un tantino più adulti degli scolari che scrivono sui muri
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Anch'io sono convinto che i giornali siano in primo luogo delle aziende e che come tali vadano gestite: se non ti legge nessuno, è molto probabile che il tuo prodotto non valga niente.
Ma proseguendo sulla via delle analogie aggiungerei che se vuoi massimizzare i profitti con sistemi poco ortodossi (quindi non accontentandoti di vendere più copie o di raccogliere più pubblicità, e le due cose sono strettamente legate), magari "adulterando" il prodotto (e raccontare delle bufale è un po' come fare il vino con il metanolo), il mercato alla lunga ti si rivolta contro, se pure non intervengono prima i Nas (o l'Ordine dei Giornalisti, o la magistratura penale o civile).
Questo in generale: nello specifico, Belpietro spaccia un prodotto adulterato non per ragioni sue di bilancio ma per orientare politicamente sempre più verso Silvio quei decerebrati dei suoi lettori (come se non fossero già abbastanza fidelizzati). Per questo l'ho definito "servo sciocco": alla fine avrà lavorato male senza raggiungere nessuno scopo valido e tangibile, si sarà sputtanato professionalmente per "convertire" quattro gatti già di provata fede. |
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Nell'attaccarsi e smerdarsi l'un l'altro tramite media cartigienicacei trovo semplicemente una dippherenza di stile e di phinezza; in phavore della sinistra, devo dire. Quanto alle phinalità, quanto all'asservimento ai pardoni non del vapore ma delle rotative, l'impressione è che la sostanza, che sia zuppa o pan bagnato, sia la stessa. La sinistra, comunque, di solito è più isterica, in ossequio phorse all'andreottiano postulato sul potere e su chi questo logori. Ciò non toglie (e cosa dovrebbe togliere?). |
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avevo chiesto di non usare insulti
io non lo faccio, non ho mai detto che i lettori de Il Fatto siano decerebrati
non l'ho detto e non lo penso, ma ho detto che Gomez e Travaglio vengono dalla stessa scuola di Feltri, solo che loro erano cronisti (giudiziario Travaglio) e Feltri caporedattore, tanto è vero che fu lui a diventare direttore de L'Indipendente
e non so se Antonio Di Pietro avrebbe fatto la carriera che ha fatto senza la cassa di risonanza che Feltri gli ha messo a disposizione
l'Indipendente arrivò a vendere 120 mila copie, e proprio nessuno osò parlare di informazione adulterata
in effetti i metodi erano gli stessi usati da Montanelli nella inchiesta sui fondi per il terremoto dell'Irpinia, metodi che rovesciarono su De Mita e i Gava una valanga impressionante di dati infamanti, ma infamanti perchè erano infami i protagonisti
eppure Montanelli venne accusato di adulterare l'informazione e di non rispettare le regole, così oggi De Mita può ancora dettare legge in Campania e nel ramo cattolico del PD e nessuno più gli fa domande "indiscrete", neppure i cronisti che investigarono sui suoi conti in banca e che oggi scrivono su Il Fatto
il cono d'ombra che lo avvolge rende inutile parlare delle sue magagne, non ha visibilità, quindi non serve fare grossi titoli su di lui, non serve ad aumentare il numero di copie vendute
ma quando ne parlava Montanelli lui era capo del governo, la sua credibilità era in una botte di ferro, eppure i cronisti lo sfidarono nel suo regno, a casa sua, sfidando i suoi scagnozzi e tutte le istituzioni che lo proteggevano (perchè allora le istituzioni in Campania, e non solo, erano tutte tenute in pugno dalla balena bianca)
è questa la scuola, il non avere nessuna remora, nessun timore nel rendere pubblica una notizia che possa stimolare l'interesse del pubblico
tu accusi Feltri e Belpietro, ma la stessa cosa fanno Travaglio, Gomez e anche D'Avanzo per La Repubblica
identica
citi l'Ordine dei Giornalisti, ma per favore non appaiarlo alla Guardia di Finanza
l'Ordine è autoreferenziale, ed è molto meno rappresentativo della Lega Calcio, chi lo dirige arriva al vertice grazie a innumerevoli compromessi ed intrallazzi, e si mantiene al vertice con gli stessi metodi che ha usato per arrivarci
politicizzato e anche burocratizzato, è un organo al servizio del sistema
nel caso Boffo è stato più realista del re, tra Ruini e Bagnasco si è mantenuto dalla parte di Ruini
la sentenza di condanna di Boffo per molestie telefoniche a una signora è pubblica, sono nvece secretati (dal procuratore) gli atti del processo, ma bastava la condanna per rendere Boffo INADEGUATO a dirigere l'organo ufficiale dei vescovi italiani
Boffo avrebbe dovuto dimettersi subito dopo la sentenza, teniamo presente che il processo si era svolto col patteggiamento, quindi con l'ammissione di colpa
ma evidentemente Boffo si sentiva sicuro nella sua posizione, sapeva di essere appoggiato da Ruini, e non si è fatto nessuno scrupolo, l'uomo che ha molestato una signora non si faceva certo problemi nel continuare ad essere portavoce dei vescovi
(tra l'altro gli è andata bene perchè non c'era ancora la legge sullo stalking)
problemi di opportunità che invece si è fatto Bagnasco
non lo so chi ha messo in giro la circolare che parlava di molestie sessuali, nelle segrete cose è difficile, se non impossibile, individuare il mandante, è arrivata in più redazioni, solo Feltri l'ha pubblicata, ma non l'ha fabbricata lui
era una informazione, spettava a lui scegliere se pubblicarla o no, era un rischio, poteva derivarne una querela, però nessuna querela ha mai fermato Feltri
e allora perchè ha chiesto scusa dopo averla pubblicata?
siamo sempre nel campo delle segrete cose oltreteverine
e non dimentichiamo che ancora oggi Boffo è potentissimo, a lui sono ancora affidate la televisione vaticana e altri organi di informazione, solo che non è più la voce ufficiale dei vescovi --------------------------------------------------------------------------------------
per quanto riguarda Belpietro ho già detto che è un perbenista, non lo ritengo il tipo di direttore che punta soprattutto alle vendite
è leale e la sua lealtà è di per sè stessa un limite, ma in coppia con Feltri è in grado di fornirgli un supporto indispensabile e onesto
il tipo di supporto che ogni direttore vorrebbe avere
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ma per favore non scadiamo in beceri e sciocchi insulti, non lo faccio io, non fatelo nemmeno voi
siamo un tantino più adulti degli scolari che scrivono sui muri
Muy bien dicho Claretta!!! Repiteselo, repiteselo, repiteselo!
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De: Miti |
Enviado: 31/12/2010 09:49 |
Adoro questa signora |
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Claretta, hai parlato poco di Beaupierre, ma credo involontariamente lo hai descritto come una specie di eterno n.2, di un minus habens, di una specie di marionetta che se non c'è Feltri a tirare i fili sa combinare poco o niente di buono...
...che Feltri sia più bravo e intelligente di lui si vede bene...
...sugli antichi maestri di giornalismo, Montanelli e Nutrizio, non avrei niente da aggiungere, se non che i loro discepoli e/o ragazzi di bottega fanno un giornalismo di qualità molto inferiore (e qui non distinguo tra gli uni e gli altri, mi piacciono poco tutti)
Sarà colpa anche del mercato, visto che i lettori di oggi sono molto diversi (e meno numerosi) di quelli di 30 anni fa. Ma anche le qualità (o la mancanza di qualità) personali contano parecchio. |
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ho detto "seconda linea" il che non significa affatto essere meno bravi
significa solo essere diversamente bravi
come diversamente bravo è Zanetti rispetto a Totti
certo Montanelli era un fuoriclasse, ma era anche il superstite di una generazione di giornalisti che comprendeva un Luigi Barzini, un Orio Vergani, un Dino Buzzati, un Elio Vittorini era insomma una generazione di giornalisti composta quasi interamente da fuoriclasse
i lettori erano certamente diversi, molto, ma molto più esigenti e non lo so se erano meno di quelli di oggi, le testate erano meno, ma il numero di copie vendute da ogni testata era molto superiore a quello di oggi, per il Corriere erano addirittura il doppio
e non parliamo poi de L'Unità, perchè sarebbe come affondare il coltello in una piaga
c'erano ben tre giornali del pomeriggio a Milano: il Pese Sera, il Corriere Lombardo e appunto La Notte di Nino Nutrizio
bene, se il Corrierone veniva acquistato per le otto (otto!!) pagine di offerte e ricerca di lavoro, La Notte era indispensabile per chi voleva andare al cinema, era l'unico quotidiano che elencava tutte le programmazioni delle sale cinematografiche della città e della provincia, e fino a quando la televisione fu solo Rai, con un solo canale in bianco e nero, La Notte continuò ad essere il giornale più venduto di Milano
essendo un giornale che usciva nel tardo pomeriggio Nutrizio poteva avvalersi delle ultime notizie di cronaca e la sua bravura era quella di mettere alla frusta i giovani cronisti dell'epoca, riuscendo a battere il Corrierone con quelli che oggi si chiamerebbero scoop, aveva i migliori e più volonterosi cronisti di nera e di giudiziaria, gli articoli erano brevi e scottanti, i titoli sempre strillati, quando al mattino usciva il Corriere le notizie erano già "vecchie" ma c'erano gli approfondimenti scritti dalle grandi firme, e c'era a disposizione tutta la giornata per leggerli con calma ed attenzione
quando Montanelli uscì dal Corriere e fece il suo Giornale Nuovo i tempi erano già cambiati, la sue doti di grande reporters lo indussero a fare quasi esclusivamente giornalismo di inchiesta, era un tipo di giornalismo che necessitava di validissimi cronisti, e lui li andò a prendere nella squadra di Nino Nutrizio
ma essendo un grande giornalista, con una ampiezza di vedute e una capacità di approfondimento ineguagliabile, il suo giornale divenne un faro che poteva soddisfare anche i lettori più esigenti
oggi...
oggi si gioca solo sulla faziosità, e quella non può essere illuminante per nessuno, però si vende perchè il lettore di oggi vive di emozioni, ne è drogato e ne subisce la dipendenza
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c'è un'altra cosa da dire a proposito di Belpietro :
l'editore di Libero è un ex amico personale di Fini, deputato del Pdl in quota AN
Belpietro è leale al suo editore, Feltri è leale solo a sè stesso, pur essendo sempre stato uomo di destra, come Montanelli
un battitore libero Feltri, non lo è Belpietro
l'editore che mette sotto contratto Feltri può essere solo certo che aumenterà il numero delle copie vendute, ma sa in anticipo che Feltri non accetta direttive, e che è capace in qualunque momento di rompere il contratto
chi mette sotto contratto Belpietro sa di potere avere fiducia in lui, forse non crescerà il venduto, ma non ci saranno da aspettarsi brutti scherzi
non lo so perchè Angelucci si è messo in rotta con Fini, posso solo intuirlo, ma se Feltri ha investito dei soldi nel giornale di Angelucci significa che sa di poter avere le mani libere
e se Belpietro ha fatto altrettanto significa che si fida sia di Feltri che di Angelucci, socio di maggioranza
a questo punto posso solo dire che se io fossi Fini mi metterei le mutande di latta, ma se fossi Berlusconi me ne starei a guardare tenendo la bocca chiusa, ammesso che ne fossi capace
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