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General: ma mi si...
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De: Tebro (Mensaje original) |
Enviado: 08/01/2011 17:12 |
quell'orefice si chiamava Torregiani, e credo che solo tu possa non averlo capito
ma così mi si offende! perdiana! ma dove vado vado ci si prende gioco di me!
claretta, credimi, io, portandoti rispetto, non l'avrei detto. e neanche pensato.
Io, sono rimasto sul racconto, solo sul racconto,
che, evidentemente ho letto con attenzione,
se poi, alla fine, ci ho ricavato delle incongruenze. Tutto qui.
E' un mio maledettissimo vizio leggere, con estrema attenzione, quanto scritto da chi ritengo che meriti di essere letto con attenzione, dopodiché, se ci trovo un qualcosa che non mi quadra, lo dico. punto. lì comincia e lì finisce. Come il racconto di quei due milanesi che, partiti per i castelli sono finiti a fiumicino. punto.
Che tu, sottolinei (di questi tempi) che l'orefice si chiamava Torreggiani , mi lascia perplesso, perché mi sorge spontanea una domanda: se si chiamava in un altro modo, tu, comunque, la ricevuta l'avresti buttata ugualmente!? Dico bene? Quindi, la sottolineatura: Torreggiani, non ci entra nulla con la fine della povera e incolpevole catenina. |
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vabbè, rispondo, anche se non sarebbe necessario
avrei rinunciato alla catenina, che ormai mi ripugnava, anche se il nome dell'orefice fosse sato un altro
ma il mio intento nel raccontare quedl fatto era descrivere l'ambiente in cui si è svolto
perchè dicendo "gioielliere" si fa presto a immaginare un Bulgari o un Cartier e allora può anche divenire credibile il "proletario armato" che fa giustizia in nome del popolo oppresso
e invece no, c'è solo un rapinatore assassino che vuole fare fuori chiunque cerchi di difendersi
che vuole incutere terrore in chiunque pensi di potere usare un'arma per difendere sè stesso e la propria famiglia
in quegli anni facevano la stessa, identica cosa anche Vallanzasca, Turatiello, Epaminonda, e i mafiosi sbarcati a Milano
infatti potrei parlare di altri negozianti che io frequentavo e che sono stati ammazzati in quegli anni, esattamente come Torreggiani
Torreggiani era uno che lavorava per vivere, Battisti era uno che ammazzava al solo scopo di divenire famoso, un serial killer che non aveva MAI lavorato in vita sua, che semplicemente approfittava di una inesistente connotazione politica per compiere i suoi delitti avvalendosi di complici plagiati
porca miseria, mi sembrava non fossero necessarie tante spiegazioni, ho persino citato l'osteria dove era cresciuto Valpreda, il circolo comunista e tutto l'ambiente REALMENTE proletario di via Mercantini !!
Tebro, ti consiglio di NON leggere ciò che scrivo come se fosse letteratura, non lo è
chiediti piuttosto il MOTIVO per cui ho voluto scrivere ciò che ho scritto, ti garantisco che non scrivo mai per il solo piacere di scrivere e nemmeno per quello di risultare gradita a chi mi legge !!
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De: Tebro |
Enviado: 08/01/2011 19:39 |
claretta mi fa piacere che, dell'offesa, non hai ritenuto soffermarti.
in fondo, un Tebro qualunque, non può di certo pretendere nulla.
Bene, ma rimane in me una perplessità: la catenina! se era un prodotto
deperibile bè, bastava lasciarlo, e si sarebbe dissolto da solo ma, in questo caso, la catenina se la sta godendo chissà chi? E quindi, capisco tutto, meno l'abbandono della catenina. dirai: chissenefrega! certo: chissenefrega! ma il tutto rimane.
In quanto a crimini e misfatti, come ricordo sempre, Kaino docet, e via via sempre peggio. tant'è... che dopo un pò, interrogati, nessuno poté tirare... la prima pietra.
e l'adultera di certo non cambiò i suoi gusti.
Claretta, una domanda: perché, tutto questo chiasso solo adesso, e solo contro il Brasile, e non, a suo tempo, contro la Francia?
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intanto Francia e Brasile sono su due posizioni diverse
per la dottrina Mitterand si doveva concedere rifugio politico a prescindere dalle sentenze di condanna comminate dagli stati che richiedevano l'estraizione
questo perchè Mitterand sosteneva la necessità di una amnistia generalizzata per TUTTI i crimini politici
come quella che la stessa Francia aveva fatto
quindi era inutile chiedere l'estradizione di Battisti, malgrado le condanne già emesse
questo fino al 2007
ma quell'anno dalla dottrina Mitterand vennero esclusi i colpevoli di crimini di sangue
ed ecco che l'Italia si fece parte attiva per ottenere l'estradizione di Battisti
il clamore che ne nacque fu dovuto alla opposizione messa in atto dalla intellighentia sia nostrana che francese
il che favorì e coprì la fuga di Battisti in Brasile
lì lui arrivò con false generalità e rimase clandestino fino a quando la sua vera identità non venne scoperta
a quel punto si dichiarò perseguitato politico e richiese lo stato di rifugiato
tutto il casino nasce da lì
cioè nasce dal fatto che i giudici dell'Alta Corte non hanno ravvisato nelle sentenze italiane la persecuzione politica, e quindi hanno dato parere favorevole alla estradizione
mentre il presidente Lula e i suoi consiglieri erano dell'opinione che in Italia Battisti è perseguitato e che la sua stessa vita è in pericolo
in pratica negano che i tribunali italiani siano imparziali, negano che le leggi italiane rispettino i diritti universali dell'uomo, negano soprattutto che l'Italia abbia la stessa sovranità del Brasile, visto che l'unica cosa che conta per loro è l'opinione personale di Lula
faccio notare che persino la Turchia ha ottenuto dall'Italia la estradizione di Ochalan, capo del Partito Komunista Kurdo, il quale era stato condannato in Turchia per CRIMINI POLITICI
la Turchia è un paese sovrano, e come tale le sue leggi devono essere rispettate, la stessa cosa DEVE valere per le leggi italiane
l'unica cosa che si è potuta imporre è che non venisse applicata la pena di morte
da noi non esiste la pena di morte, quindi è pretestuoso parlare di rischio per la vita di Battisti
io non credo che l'Italia possa venire considerata meno democratica della Turchia
Lula ha preso una decisione che offende tutto il popolo italiano, ecco perchè fa tanto chiasso
e giustamente l'Italia ricorrerà alla Corte Internazionale dell'Aia, dove sicuramente e velocemente le verranno riconosciute sia la sovranità che la democrazia delle sue leggi
è una questione di principi, non di interesse per uno squallido personaggio, che è stato messo al centro di un universo politico col quale non ha mai avuto niente a che fare
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