In alcuni dei Paesi arabi non sottoposti a regime teocratico dilaga una protesta radicale. E' qualcosa che ha a che vedere con gli stessi problemi che abbiamo in casa noi: crisi economica, malgoverno, disoccupazione e via dicendo. Non mi sembra di vedere istanze islamiche, si parla di pane e lavoro - e, parallelamente e conseguentemente, del porre fine a dinastie che riportano ai tempi dei Faraoni, come è il caso di Mubarak.
Insomma, stavolta non vedo voglia di rivoluzione islamica come quella del 1979 in Iran, vedo qualcosa di molto più concreto e di simile a noi, alle nostre problematiche.
mettiamoci anche l'Albania, anche lì la teocrazia musulmana è largamente presente
una stima del Pew Research Center assegnavava nel 2009 agli islamici una percentuale del 79,9% , ma la stima ufficiale fatta nel 2001 dalla Enciclopedia Mondiale Cristiana è solo del 38,79%
superato dal 41.8% dei cristiani, quasi tutti ortodossi
sta di fatto che però ci sono pochissimi sacerdoti albanesi, mentre gli imam non possono figurare nelle statistiche perchè non hanno alcuna identità ufficiale, chiunque può decidere di fare l'imam, basta che si metta a predicare il Corano, è il numero di quanti lo ascoltano a farlo crescere nel livello di prestigio che si è guadagnato con la predicazione
il lungo periodo di ateismo imposto dal regime comunista non è riuscito a cancellare le radici storiche e la territorialità delle religioni presenti da millenni nella..."grande Albania"
sì, perchè anche Kosovo Montenegro e Macedonia sono abitati da etnie albanesi che parlano lingua albanese e sono di religione islamica
per il momento l'ateismo rimane diffuso e la percentuale di fedeli praticanti è bassa, però è molto forte la contrapposizione fra gli islamici e i cristiani, anche se l'Albania è in attesa di entrare nella Unione Europea e quindi non ci sono casi eclatanti
o perlomeno non ce ne sono stati finchè si è mantenuta la stabilità di governo
ma, come dice una mia amica albanese: "da noi tutto è successo troppo in fretta, la gente non era pronta per il cambiamento, tutti vogliono tutto e subito e tutti sono contro tutti"
chi cavalcherà il caos?
non faccio previsioni, mi limito ad osservare che l'Islam NON predica "date a Cesare ciò che è di Cesare" perchè tutto è di Allah, tutto deve essere, di conseguenza, sottommesso alla sua volontà
ATTENZIONE, non sto parlando di guerra santa!!
sto parlando di leggi islamiche, di economia, di finanza, di contratto sociale, di diritto di famiglia, di codici civili e penali, di cultura e di arte
io posso apprezzare alcune cose, magari anche molte, dell'Islam, ma non al prezzo di azzerare le mie convinzioni, la mia forma mentale, la mia libertà di scelta
l'umanesimo è stata una grande conquista e non ho nessuna voglia di rinnegarla per sottomettermi ad una teocrazia, di nessun genere
Io non so se ha ragione la tua amica albanese nel dire che il cambiamento è avvenuto troppo in fretta eccetera. Credo che i problemi dell'Albania, come quelli dei vari paesi ex comunisti, siano precedenti al regime. Così come non credo, e infatti è dimostrato il contrario, che basti qualche decennio di dittatura per annullare secoli di storia, di mentalità, di religione, di superstizioni e via dicendo. Nella ex Jugoslavia perlomeno non è andata così, ma nemmeno in Russia e nei Paesi satellite, per quel che ne so. Diciamo che un regime dittatoriale mette, impone il tappo su certe questioni, ma all'indomani della sua caduta ecco che il tappo salta.
Dove, così a naso, i regimi comunisti hanno lasciato il segno, è in certe forme di assistenzialismo che bene o male venivano garantite a tutti: queste, sì, sono rimpiante dai popoli; queste, sì, erano ben entrate nella cultura generale, e lo credo bene. C'è solo che il popolo bue non sa o fa finta di non sapere che il welfare, più o meno direttamente, veniva finanziato dagli odiati regimi capitalisti...
Il problema insolubile dell'Islam, come giustamente nota Claretta, è che non prevede una distinzione tra precetto religioso, regola morale, norma giuridica.
Chiunque sia riconosciuto come Imam può predicare ai fedeli e dettare regole di comportamento in tutti i campi.
Noi occidentali siamo stati formati dal diritto romano (che già nelle XII Tavole distingueva tra norma giuridica e precetto religioso, tra "ius" e "fas"), dal cristianesimo (per cui una cosa è "dare a Cesare" ed un'altra cosa "dare a Dio"), dai grandi pensatori rinascimentali (a partire dal Machiavelli) per finire all'illuminismo...
Gli islamici hanno il Corano, e la sharia: un coacervo di norme medioevali che vengono interpretate in maniera contraddittoria e strumentale (a seconda dei paesi e del momento politico...) dagli Imam che vanno per la maggiore.
questo è quanto si evidenzia nel corano, che contraddistingue la saggezza dell'islam.
"il tuo comportamento verso gli altri deve essere come quello che ti piacerebbe fosse adoperato nei tuoi confronti, poiché la fede del credente giunge alla perfezione solo quando desidera per gli altri ciò che desidera per se. Agisci come agisce l'ago che veste la gente ma lui rimane nudo"
il resto sono solo chiacchiere, atte a mettere in cattiva luce gli altri. Mentre invece, di cattiva luce, noi, ormai, ne siamo maestri! anche se non completamente ammantati. Siamo tutti fratelli, oltre che i figli di un unico dio? o no? Se si! allora famola finita a ergersi migliori!
la solita storia del pastore, sono i cristiani che rubano l'acqua
sciocchezze, le multinazionali rapinatrici hanno una unica religione : il profitto
ma poi non è che lo statalismo comunista abbia avuto molto rispetto per l'acqua come bene primario universale, non lo hanno avuto i sovietici e non lo hanno i cinesi
tra l'altro la Cina sta comperando una quantità enorme di territorio in Africa, e lo sta popolando di contadini cinesi, contrariamente a quanto hanno fatto i Benetton nella "loro" Patagonia, che hanno popolato solo di milioni di pecore, lama, vigogna e yak, i quali consumano l'acqua che una volta era dei mapuches, ma in pratica sia la Cina che i Benetton sfruttano l'acqua per trarne profitto
vabbè, lasciamo perdere
però per favore non diamo agli islamici la patente di santo altruismo, nelle multinazionali investono i loro capitali, e ne traggono profitto, lo facevano ai tempi di Maometto, lo facevano ai tempi della Compagnia delle Indie e continuano a farlo nell'era del petrolio
un esempio per tutti: il Dubai
tra l'altro proprio il Dubai dimostra che l'acqua può essere abbondantemente ed essenzialmente ricavata dal mare, quando c'è l'interesse a farlo
e poi non dimentichiamo che gli islamici non hanno mai smesso di essere trafficanti di carne umana, il Corano non è che glielo proibisca, se i cristiani prima dell'umanesimo affermavano che i pagani non avevano l'anima, l'islamismo continua a dire che gli infedeli non hanno diritti, al massimo possono ottenere qualche diritto con i soldi della dimmithudine
ma io non dico che l'Islam sia migliore o peggiore del cristianesimo, se l'islamismo fosse solo un credo religioso non intaccherebbe la mia libertà, ma l'Islam è un regime teocratico, oltre che una religione
e dato che non mi sta bene nessun tipo di regime non mi può stare bene neppure quello teocratico
ma per tornare alla geopolitica, e l'Islam è politica, cioè governo della polis, l'Egitto confina con il Sudan, che è il più grande paese africano, ed è islamico con tanto di tribunali religiosi, ma il Sud Sudan è cristiano, come il confinante Darfur
lì c'è stata la pulizia etnica, con due milioni di morti e quattro milioni di profughi
oggi il Sud Sudan si è espresso in un referendum il 94% vuole la secessione e la indipendenza, ma il criminale islamico dittatore sudanese continua a detenere il potere, malgrado il mandato di cattura internazionale emesso dall'Onu
i cavlieri neri arabi continuano con le loro scorribande e lo stupro continua ad essere uno strumento di pulizia etnica
Sudan ed Egitto sono collegati da millenni, c'è il Nilo a collegarli e c'è il Mar Rosso, ma del resto il Sudan confina anche con le attuali zone di guerra di Eritrea ed Etiopia, ed è il paese attraversato da tutta l'emigrazione africana, che cerca di arrivare in Libia ed in Egitto per imbarcarsi
in pratica ciò che sta accadendo in Egitto risente della immane pressione dovuta alla massa migratoria, e mentre la Libia ha un regime militare che può gestire la situazione, l'Egitto è formalmente una democrazia parlamentare, la cui stabilità può essere messa in crisi
chi cavalcherà la crisi?
non posso escludere che saranno i militari, tutto dipende da come si pongono le potenze internazionali (Obama, in primis ) ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
...e giù botte anche oggi. Stavolta pare che siano stati i filofaraonici a combinare quelle più grosse.
Tu dici bene, o Cla: nonostante l'Egitto sia più vicino all'Italia e all'Europa che all'America, dobbiamo aspettare le decisioni della Casa Bianca. Mah...
Ma dai: Frattini, quando non parla di Montecarlo, non mi sembra il peggiore dei peggiori. Dimentichi un piccolo particolare: noi siamo legati da trattati con gli USA, lo è tutta l'Europa. Se al posto di Frattini ci fose stato qualcun altro di tuo gradimento cosa credi che avrebbe potuto fare di propria iniziativa?
lasciamo perdere, ma rendiamoci conto che oggi il ministro degli esteri della Comunità Europea è una baronessa inglese che, guarda caso, parla la stessa lingua di Obama e Hilay Clinton
e allora mi torna in mente la crisi di Suez del 1956
http://www.storiain.net/arret/num40/artic4.htm
Nasser aveva nazionalizzato le compagnie petrolifere, quasi tutte inglesi, dato che l'Egitto era stato sotto il dominio britannico
Eden, che era subentrato a Churchill giusto un anno prima, decise di usare la forza, e il primo ministro francese Mollet lo spalleggiò alleandosi con lui
ma...l'America non li appoggiò, anzi praticamente vietò l'so delle armi contro l'Egitto
ciò nonostante il 5 novembre 1956 inglesi e francesi bombardarono a tappeto tutti gli aeroporti egiziani
il canale di Suez divenne impraticabile
la Russia chiese che intervenissero le forze dell'Onu, e si disse pronta ad intervenire per ristabilire la pace in Medio Oriente
a questo punto l'America "scaricò" il Regno Unito e così Eden, rimasto col cerino in mano, dovette abbassare la cresta e chiedere scusa agli inglesi per averli trascinati in una guerra che non aveva nessuna possibilità di vittoria
gli inglesi non lo perdonarono, Eden si dimise e quella fu la fine del colonialismo inglese
non ho parlato della parte avuta da Israele perchè volevo focalizzare tutto il discorso sul fatto che a quel punto l'Europa era già divenuta una... colonia americana
e non saranno certo nè la baronessa inglese, nè Frattini, o qualsiasi altro Ministro degli Esteri dei paesi europei a riscattare l'Europa dal dominio americano
D'Alema ha esagerato, divenendo più realista del re, ma tutti i nostri ministri degli esteri hanno dovuto sottoscrivere ciò che era stato deciso oltreoceano
e le sporadiche manifestazioni di patriottico orgoglio da parte di Craxi e di Spadolini sono state solo la conferma di quanto siamo succubi, se li usiamo come esempio di ciò che dovrebbe essere, ma che non è, e che non è mai stato fin dal 1945
dire che mal comune è mezzo gaudio non cambia la realtà dei fatti, tutta l'Europa ha ben poco di cui godere, non riesce nemmeno a riformare la Nato, creando una difesa autonoma e deve accettare che la Turchia faccia parte dela comunità perchè la turchia è nella Nato, sul suo territorio ci sono basi per missili nucleari e il suo esercito ha un milione e mezzo di uomini
perciò entrerà nella Comunità Europea PERCHE' COSI' VUOLE L'AMERICA e non importa se non ci sarà unanimità tra i paesi europei, ciò che conta è che sia l'America a volerla fare entrare
signori, così è se vi pare, ma anche se non vi pare ...così è