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General: Accordo bipartisan sulle questioni economiche? Va bene, ma prima dimettiti.
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De: Peterpan® (Mensaje original) |
Enviado: 01/02/2011 10:05 |
Esca gettata dal Cav., con risposta ampiamente prevista, sapendo che avrebbero abboccato, per poter dire che la sinistra non collabora per partito preso? O legittime istanze da parte di una sinistra che ha ben pochi argomenti, è noto, ma che in questo caso, data l'imbarazzante situazione giudiziaria nella quale si trova il Berluzzo, sia pure per combinazione si trova ad aver ragione? |
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Rimane la mia domanda: perché 'crescita'? Per aumentare il benessere? E di chi? E cosa intendiamo per 'benessere', ripeto? La possibilità di collezionare telefonini? La possibilità di acquistare la seconda casa, la seconda auto, la seconda moglie? |
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pan, gli italiani ogni anno spendono...
SESSANTA MILIARDI per il solo gioco legalizzato di cui la metà viene spesa nelle macchinette mangiasoldi
e la cifra è in continuo aumento, oggi è il triplo rispetto al 2001
non so se questa voce rientra nei parametri su cui si misura la qualità della vita
ma so che le concessionarie arrivano fino al punto di ricattarre il governo perchè se le concessioni non vengono rinnovate ne risente l'introito dell'erario
sì, ma ricordiamoci che gli utili sono tassati SOLO al 12,5% e che mentre si sta parlando di patrimoniali e di aumentare la tassazione delle rendite finanziarie nessuno parla di aumentare le tasse sugli utili del gioco
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PS: la Finanza stima che per il gioco clandestino e illegale gli italiani spendano almeno il triplo rispetto a quello legalizzato
cioè...
180 miliardi
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ma due milioni di famiglie non arrivano alla quarta settimana, forse qualcosa si potrebbe fare anche per loro, se tutto il gioco fosse legale e se la tassazione fosse parificata a quella delle rendite finanziarie
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skikko:
Buzzati era un lui stesso un sognatore, io non vivo aspettando Godot, e nemmeno l'esercito dei tartari
la goccia scava la roccia, i romani ci scavano le gallerie, occorre solo non smettere mai di insistere
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dorian :
io non ho nessun bisogno di arrampicarmi sugli specchi
scrivo come mi pare quello che mi pare e quando mi pare
se ti va è così, se non ti va è così ugualmente
per me non fa nessuna differenza
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Grazie, o Cla, anche se la mia domanda rimane senza risposta. La misurazione del tasso di crescita, d'accordo, può avvenire secondo diversi parametri. Più o meno lo sapevo. Il quesito però è forse esistenziale più che economistico, non saprei: perché 'crescita'? Torno a dire: il mantenimento dello status quo, con naturalmente una redistribuzione dei redditi a favore dei ceti meno abbienti, non è sufficiente a garantire una vita decorosa? Perché occorre 'crescere', cioè, mi viene da pensare, aumentare la produzione, quindi i consumi e ovviamente le spese? |
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Anche la mia rimane inevasa. Claretta ha un modo tutto politichese di evadere le domande dando risposte non pertinenti e comunque elusive. Il tutto, ammetto, farcito da ottima competenza e conoscenza dell'argomento.
Insomma..mi sembra che quanto sta determinando l'aumento delle tasse locali sia frutto di legiferazioni del signor Calderoli, leghista, o sbaglio? |
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accidenti, nel pomeriggio ho scritto un post di risposta al pan
era un post bello lungo e mi ha divertito scriverlo,l' ho iniziato alle 14,20 e l'ho spedito alle 15,37
a dire la verità non voleva saperne di partire, è ri masto lì a guardarmi per un bel pò, cmq è partito, ma il server si è bloccato e ho potuto solo vedere l'elenco delle discussioni, su questa risultava che l'ultimo post era arrivato alle 15,37 perciò ho scollegato il compiuter e sono andata fuori a fare spese
alle 18, 30 sia io che mio marito abbiamo acceso i compiuters, tutti e due non connettevano nè explorer, nè mozilla
alle 20,30 idem
ci siamo rassegnati e abbiamo fatto altro
solo alla una le connessioni hanno ripreso a funzionare, o almeno sembra che adesso funzionino regolarmente, mò spedisco sto post e controllo
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okappa, ha funzionato
peccato però che io non salvo mai niente, e anche se mi hanno regalato un disco esterno per fare backup continuo a lasciarlo vuoto e nemmeno lo collego al pc
scrivo di getto, spedisco e nemmeno rileggo, quando mi capita di rileggere ciò che ho scritto faccio fatica, molta fatica, a resistere alla tentazione di cancellare, perchè ho questa spece di idiosincrasia verso il lasciare traccia scritta di me e delle mie esternazioni ![](../images/emoticons/confundido.gif) nemmeno ricordo ciò che avevo svevo scritto oggi, quindi non mi resta che riprovare a rispondere sia a pan, che lo merita perchè dimostra effettivo interesse di conoscere le mie opinioni, sia a Dorian, che non lo merita perchè è interessato solo a provocare una reazione da parte mia che gli permetta di ridicolizzare le mie opinioni
ma prima rispondo al pan
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dunque per quale motivo è necessario crescere ?
al di là delle varie ideologie ce n'è uno che è primario e condizionante:
ABBIAMO 40 MILIONI DI DEBITO A CRANIO
sul quale ogni giorno dobbiamo pagare una valanga di interessi
inoltre i titoli di stato sono cambiali che vanno in scadenza e dobbiamo trovare i soldi per pagarle
lo stato li trova cercandone altri in prestito e per questo emette nuovi titoli/cambiali
solo che nessuno presta soldi se manca la fiducia che possano venire restituiti
e se il paese non crescesse abbastanza per garantire la solvibilità nessuno ci presterebbe i soldi solo per pagare le cambiali in scadenza, tanto più che oggi il tasso di interesse stabilito dalla Banca Centrale Europea è al di sotto del tasso di inflazione
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le agenzie mondiali di rating sono lì apposta per misurare la solvibilità dei vari paesi
il principale parametro usato è quello el Pil, poi c'è il Bilancio, l'equilibrio fra spesa corrente (stipendi e pensioni) e investimenti a lungo termine (infrastrutture e beni durevoli)
quando la spesa corrente, che comprende il welfare, supera quella per gli investimenti il paese viene considerato a rischio di insolvenza
onestamente, se io avessi soldi da investire, in questo momento comprerei titoli brasiliani, indiani e cinesi, non certo europei, visto la differenza del tasso di crescita fra BIC ed Europa
dei singoli paesi europei solo la Germania può garantire totale solvibilità, anche se nemmeno lei naviga in acque del tutto tranquille, dato che la produttività cresce lentamente anche lì
però...c'è l'effetto domino, che se non viene bloccato potrebbe fare venire ai tedeschi la tentazione di uscire dalla zona euro, e non è una fantaipotesi, è una cosa che hanno preso e stanno prendendo in esame, dicono : "non possiamo essere solo noi tedeschi a farci carico dei disastri altrui"
ma la Merkel tiene duro e mette alla frusta gli altri paesi, li impegna a contribuire per il sostegno dell'euro, l'Italia ha avuto la spesa imprevista di un miliardo che ha dovuto prestare alla Grecia, e altri 500 milioni li ha versati nel fondo comune di sostegno
però...oltre a Grecia e Irlanda stanno colando a picco anche Spagna e Portogallo
ma anche la Francia e l'Inghilterra sono cariche di debiti bancari oltre ogni limite di accettabilità
e tutti i paesi europei hanno un tasso di crescita che non fà ben sperare per la loro tenuta
Francia e Inghilterra hanno fatto tagli drastici alle spese correnti, molto più drastici di quelli fatti dall'Italia
oggi ho sentito che anche la Spagna si è decisa a farli, ma la frusta della Merkel seguita ad essere implacabile
e comunque i tagli non bastano, bisogna che i paesi europei accelerino la crescita, cioè accelerino la ripresa produttiva
e questo è molto difficile oggi, considerato quanto è cresciuta la concorrenza dei paesi emergenti --------------------------------------------------------------------------------------
comunque spero di essere stata esauriente : bisogna crescere o si va al fallimento, alternative non ce ne sono
e bisogna crescere in produttività, perchè la crescita dei consumi è solo un gatto che si mangia la coda, se i consumi dipendono dalle importazioni
e d'altra parte fare crescere il welfare in una situazione di indebitamento è cosa che anche i paesi meno indebitati di noi e più produttivi hanno rinunciato a fare, con una drastica inversione a U
aumentare il gettito dell'erario, soffocando la produttività è da suicidi e solo un pazzo può ritenerlo risolutivo in questi momenti di vacche magre
stop, per ora, mi sono dilungata anche troppo !!
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per Dorian :
è evidente che devono aumentare le tasse locali, ma devono anche diminuire quelle centralizzate
cioè l'Irpef pagato ai comuni, tanto per fare un esempio, deve venire detratto nella denuncia dei redditi, così come ogni altra imposta o tassa comunale
inoltre una quota dell'Iva deve potere rimanere nel territorio dove viene riscossa
ma la cosa più importante è che il territorn debba atendere i trasferimenti...decurtati
finora tutte le Imposte Regionali sono arrivate direttamente a Roma, cioè alla cassa centrale
anche la ICI (Imposta COMUNALE sugli Immobili) viene riscossa da Roma e i Comuni debbono attendere i trasferimenti
è questo che deve finire, i Comuni debbono avere autonomia di imposizione, e devono potere riscuotere direttamente, come fanno per le Imposte sui servizi
la cedolare secca dovrebbe andare in questa direzione, perchè così è stata pensata e così l'hanno sottoscritta i Comuni dell'Anci, con la firma del loro prsidente Chiamparino
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che poi Baldassarri fosse la trappola su cui contava Fini lo si sapeva già da Agosto
"nella Commissione abbiamo Baldassarri, che impedirà l'approvazione del federalismo fiscale municipale, voluto dalla Lega"
lo ha detto Fini alla prima riunione dei parlamentari futuristi, in una aula della Camera
l'unica possibilità era che la IdV votasse a favore, come aveva già fatto in precedenza
ma è stata improvvida la dichiarazione di Maroni : "o passa il federalismo o si va al voto"
"E la Madonna!!" ha esclamato Di Pietro in tivù "mi ha fatto un regalo che nemmeno me lo sognavo!!"
"mi ha messo la cacciata di Berlusconi su un piatto d'oro!!"
fa niente se anche lui sapeva quello che è stato immediatamente spigato dai parlamentari leghisti a radiopadania :
" la Commissione esprime solo un parere, il Governo può decidere da solo"
resta il fatto che quei leghisti che non ascoltano radiopadania e non leggono La Padania oggi si rifanno alla dichiarazione di Maroni
passerà, come è sempre passata, perchè Bossi ha sempre avuto la fiducia dei leghisti, ma per intanto il mugugno si fa sentire
e lo si sente anche in casa mia
più facile spiegare le cose qui piuttosto che a un marito furioso che non vuole sentire obiezioni
ma passerà anche a lui, ne sono certa
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Grazie, o Cla, per il tempo dedicato al troglodita dell'economia che sono.
Mi vengono domande, sempre da profano, su quanto esponi. Praticamente dici che lo Stato ha assoluta necessità di crescere per pagare i debiti o quantomeno i relativi interessi, o almeno così mi sembra di capire. Questo già di per sé significa che uno Stato che non si fosse indebitato non ha bisogno di tutta questa crescita, o sbaglio? Inoltre, il meccanismo che hai descritto mi ricorda iniziative da parte di privati furbacchioni di qualche lustro fa, iniziative che se non sbaglio adesso sono fuorilegge. Si invitava ad investire una somma promettendo congrui interessi, interessi che venivano dalle somme che investivano altri, i quali dal canto loro avrebbero riscosso interessi tramite altre somme che altri ancora investivano e via così, a Roma mi pare lo chiamassero l'aeroplanino. E, sempre se non sbaglio, questo 'passatempo' fu messo al bando perché, una volta esaurito il giro dei potenziali investitori, cessava la trasfusione e questo comportava, almeno da parte degli ultimi investitori in ordine di tempo, il pigliarselo in berta. Non so perché, ripeto, a leggerti m'è venuto in mente proprio questo giochino. |
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C'è un particolare che Claretta non ha evidenziato (sul debito pubblico italiano): che esso è sottoscritto quasi per intero da banche e da privati investitori italiani.
Siamo cioè "noi" che dobbiamo dei quattrini a "noi".
Questo fatto dà, secondo me, maggiori margini di manovra (nel senso di capacità di indebitarsi) al Tesoro -----> il risparmiatore medio, il pensionato, quelli che "non vogliono rischiare" continueranno a fidarsi acriticamente dello Stato debitore ("lo Stato non può fallire, non è mica la Parmalat") il quale potrebbe (temo) continuare a bruciare i risparmi degli italiani per finanziare le sue spese correnti, pagando dipendenti pubblici del tutto inutili, o per finanziare "investimenti" discutibilissimi (tipo l'esportazione della democrazia in Afghanistan o peggio ancora la "Società Ponte sullo Stretto" che ha inghiottito milioni di euro solo per progettazione e studi di fattibilità di un'opera pubblica che non si farà mai).
La conclusione potrebbe essere una crisi "greca" o "irlandese" o - per affinità genetica - "argentina". E non dimentichiamoci che il debito pubblico accumulato dall'Italia è enorme, credo che sia secondo solo a quello degli USA, niente a che vedere con quello di Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna: nella disgraziata ipotesi di default dell'Italia, salterebbero per aria anche l'euro e l'Unione Europea, non ce la vedo proprio la Merkel ad impegnarsi anche le mutande per rimborsare i nostri BTP. |
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ma dove siete finiti?
tutti in banca a vendere i BTP ??? ![](/images/emoticons/sonrisa_1.gif) |
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NO, non direi simil Argentina
perchè là ci sono un sacco di materie prime, qui invece zero
il loro guaio sono stati i governi che li hanno svenduti alle multinazionali e la moneta bloccata dal Fondo Monetario Internazionale, che l'aveva collegata al dollaro
poi, quando le agenzie di rating hanno dato un giudizio sfavorevole, i tassi di interesse sui bond sono saliti oltre il 13%
da noi c'era già la riduzione imposta dalla BCE, perciò molti si sono precipitati a prestare soldi all'Argentina
solo che...come dice il pan, l'hanno presa in berta
ma oggi chi li ha tenuti si vede già restituito il 25% di quanto ha prestato
il che significa che l'Argentina è riuscita a rimettersi in piedi molto prima di quanto era previsto, vista l'immanità della crisi
la Grecia invece.....
come Spagna, Portogallo e Irlanda era entrata in Europa a condizioni molto favorevoli, e la cosa lì è stata gestita fin dall'inizio come se la Grecia fosse divenuta il paese di Bengodi
aumentata enormemente la spesa corrente, idem per il welfare, niente o quasi niente investimenti produttivi, e per giunta le banche si sono riempite di titoli spazzatura
mancata completamente la cultura del rispamio e anche quella degli investimenti
zero materie prime anche lì, ma mentre Italia è stato un paese manifatturiero, (fabbriche) almeno al nord, in Grecia mancava anche questo, la risorsa principale, quasi unica, è il turismo
ma il turismo in Grecia era favorito dai bassi costi, oggi però c'è la concorrenza dei paesi tipo Egitto e Tunisia, che hanno costi molto inferiori
e poi c'è la Spagna, che è divenuta una spece di ipermercato turistico ha tutto per soddisfare enormi masse di vacanzieri
tutto sommato non credo che ci ridurremo nelle condizioni della Grecia, però il rischio c'è, se non la smettiamo di spendere più di quello che produciamo
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