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General: da uno che Cuba la ama e che ci vive
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De: Claretta (Mensaje original) |
Enviado: 19/03/2011 02:31 |
Da quello che ho
capito le dame bianche cercano proprio di dare voce ad una migliore liberta' di
espressione e di partecipazione ad una politica che sia meno assoluta e
assolutamente drogata dal regime.
C'e' una giornalista assai famosa che
scrive in internet sulla vera situazione del paese . Di nascosto e spesso
malmenata e ingiuriata.
Il grama giornale locale e' un giornale di
regime come pure la radio e le tv. Internet non e' libero e cosi' pure la
televisione satellite e' viatata .
Falso e' il fatto che hanno disperso
le dame bianche ma circondate da uomini e polizia di regime le hanno lasciate
alla merce' degli esagitati del regime.
Poi le autoambulanze le hanno
raccolto e cercato di assisterle.
In cuba ci sono un 10 % della
popolazione attiva che e' o nella polizia o e' collaborativa al regime in
segreto.
Non e' raro che gente viene prelevata e fatta sparire ...su
certi reati si puo' andare in galera sine processo.
Se ne esce o
assecondando il regime o restando invalidati dai trattamenti e quindi
considerati dei dementi senza possibile credibilita'.
Esiste comunque
una seconda cuba che ha creato del potere economico una nuova forza. Tutto puo'
essere comprato e avendo i mezzi si riesce ad essere l'esempio vivente di come
potrebbe essere cuba con una migliore liberta'.
Puo' sembrar strano ma
ci sono molti cubani denarosi che con gli stranieri e con qualche illecito hanno
fatto una fortuna nascosta nelle cifre ma evidente nei fatti.
Nelle
discoteche famose da 20 pesos di entrata (equivalente a 2 mesi di salario
comune) se ne trovano parecchi e con segni di ostentata ricchezza. Girano con
vecchie auto rimesse a nuovo che fanno 4 km con un litro di benzina ad un pesos
(uno stipendio cubano per fare 40 km in auto)
Molti hanno i soldi ma non
li possono spendere.....si fanno soldi vendendo di tutto , dalla gasolina , ai
sigari , alle medicine particolari e dai favori scambiati sempre mediante moneta
pesante.
Comprare un tv lcd pero' diventa pericoloso come un frigo o un
impianto stereo...come hai potuto se guadagni 15 pesos al mese?
Qualche
concessione e' stata data ma e' solo fumo ...la realta' di raul non e' diversa
da quella di fidel.
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eppure quest'uomo non è di destra, vota per la Bonino e da 20 anni passa tutte le sue vacanze a Cuba, perchè la moglie ha dei parenti cubani che vivono là
ed è la prima volta che si esprime su Cuba in modo critico
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De: sonja |
Enviado: 22/03/2011 11:38 |
Credo che molti, anche italiani, baratterebbero la propria libertà (o pseudo libertà che ci ritroviamo noi occidentali in generale) con uno stato che per un piatto di riso certo al giorno elimini la criminalità. Ordine, istruzione, un minimo di sanità, cibo sicuro, anche se sempre quello, e in cambio non rompi i coglioni. Se uno è onesto e di poche pretese, come la gran parte della gente, perché no? Pure gli illuministi ammettevano il sovrano assoluto, purché, appunto, illuminato. Il prezzo da pagare è il silenzio.
E' la solita storia di tutte le dittature, e dire di destra o di sinistra è privo di significato.
La domanda da porci è, semmai, perché le democrazie generano sacche di miseria assoluta? E quanta libertà individuale va sacrificata per eliminarle?
Insomma, tra la vita (decente) e la libertà, cosa pesa di più?
(Altro discorso, conseguente, è perché preferire la propaganda che annulla il pensiero alla violenza che lo reprime; e ovviamente non può mancare il discorso sui dittatori democratici, quelli che detengono - e se lo tengono ben stretto - il potere economico).
E da ultimo: se la dittatura eliminasse la mafia, cosa scegliere?
Leggerò solo le risposte di Tebro, le vostre so già che son banali. |
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Un solo commento, o Sonja, anche se già so che lo troverai banale (e tu invece vorresti trovare banane): sono le democrazie liberiste che creano sacche di miseria, è il libero mercato portato agli estremi, il capitalismo, chiamalo come vuoi tu. | |
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sonja, non sono le democrazie a provocare sacche di miseria assoluta:
è il capitalismo, inteso come liberismo incontrollato, senza lacci nè lacciuoli
paesi che hanno conosciuto decenni di socialdemocrazia non hanno certo raggiunto un benessere generalizzato, ma almeno hanno eliminato le disparità sociali più vergognose ed hanno circoscritto ai minimi termini le aree di emarginazione
Senza promettere ai lavoratori il paradiso in terra, in questi paesi si è almeno lavorato per contenere gli aspetti più rapaci dell'economia capitalistica e per eliminare le storture sociali più evidenti
mi riferisco ai paesi scandinavi, ovviamente |
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Gli stessi che avevo in mente anch'io, o Phaber. Ma pare sia un modello superato anche questo (non so da cosa). |
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De: sonja |
Enviado: 22/03/2011 13:21 |
Ovvio che quando si generalizza, come ho fatto io poc'anzi, si toppa sempre.
Allora cito quanche democrazia occidentale a caso che ha sacche di miseria assoluta: italia, francia, stati uniti, germania. A naso potrei aver toppato con svezia o svizzera, di cui, ammetto, non so nulla.
CapoPan, ma Tebro, per te, se dovesse scegliere tra una pensione decente e la poesia, che farebbe? |
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Perchè oggi mancano i soldi, e la politica senza soldi nun se po' 'ffà.
Ma quello che è stato seminato da politici equilibrati e lungimiranti dal 1945 al 1990 (anno più, anno meno) ha lasciato tracce profonde in quelle società e nella mentalità delle popolazioni, questo è certo.
Però da noi ci si annoia di meno...
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Uhuhuh, comunque, pensando alla Socialdemocrazia non può fare a meno di venirmi in mente il corrispondente partito che avevamo qui in Italia, una banda di papponi senza ritegno, spesso al governo tra l'altro... |
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O Phaber, tieni però sempre conto che quelli so' scandinavi... gli altri, no. E fai bene a ricordare, come indirettamente hai fatto, che là si suicidavano come matti.
Sonja, che domandaccia. Io credo che Tebruccio sceglierebbe la poesia, perché un piatto non dico di riso ma almeno di minestra glielo assicura, se non altro il venerdì, quando si reca agli incontri di: sordomuti e poesia.
Però se ricominciasse a girare per trattorie rimedierebbe anche altro, persino spaghetti allo scoglio, o magari solo quest'ultimo, ma insomma vabbe'. |
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Ma qui si sta solo in parte rispondendo alla mia amica Sonja.
A giudicare anche da storie recenti, mi riferisco per esempio alla ex Jugoslavia, buona la prima: con Tito campicchiavano, in parecchi avevano un posto fisso e garantito dove andavano a timbrare per poi dedicarsi alla propria attività, poi mutui casa agevolatissimi: insomma, sarà stata una dittatura, ma due soldi in tasca giravano.
Però anche un miniparadiso del genere ha bisogno di fondi: e infatti Tito se li sapeva procurare, ora dall'Occidente, ora da Mamma Russia, a seconda del vento che tirava. Ma quanto può reggere? E poi, via, in Italia negli anni '80 non prosperavamo così anche noi? |
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ehm, tito e russia...
quanto è durata?
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Quando le materie prime costavano poco, l'Occidente ha prosperato a spese del terzo e del quarto mondo.
Chi ha voluto farlo, è riuscito a finanziare un welfare degno di questo nome. Anche se mantenerlo in piedi, ora, richiede aggiustamenti e sacrifici.
Adesso, entrati sulla scena economica mondiale competitors aggressivi come la Cina e in misura minore l'India, non possiamo più fare i froci con il culo dei bingobongo, i prezzi delle materie prime sono alle stelle ed i mercati per le nostre produzioni vengono via via conquistati dai cinesi e da chi come loro produce a basso costo.
Credo che noi occidentali dovremo rassegnarci all'idea di essere tutti un po' più poveri: non dipende più solo da noi come sarà tagliata la torta (quante fette, quanto grandi, e per chi) |
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ehm, tito e russia...
quanto è durata?
E' durata quanto è durata, o Cla; ma l'uomo della strada ti dice che con Tito s'era comprato casa e automobile, con la democrazia e il libero mercato se la prende in... tasca. Cosa gliene frega della situazione internazionale, di come arrivavano i soldi e via dicendo? Ma, ripeto, da noi non è stato qualcosa del genere?
O Phaber, il tuo appunto non fa una piega. Per questo dico sempre di non prendersela con Berluzzo più del dovuto: finora non avrà fatto una sega, ma anche volendo, di fronte alla situazione che sintetizzi, cosa poteva fare, sia lui che chiunque altro? |
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la Svizzera non ha favelas e ci sono molte forme di assistenza, sia pubblica che privata
è molto peggio la Svezia, dove rsiste un rifiuto ad assimilarsi e questo rifiuto si esprime sia con il suicidio che con l'alcol, che in fin dei conti è un'altra forma di suicidio
non sto parlando di sbornie in compagnia, sto parlando di alcolizzati che si isolano e usano i sussidi solo per procurarsi le bottiglie di vodka
e sono sia uomini che donne
si isolano in buchi squallidi in modo che non possano venire segnalati e assistiti come d'obbligo
se non muoiono per l'alcol muoiono per il freddo
e sono tantissimi, è una piaga che la socialdemocrazia non riesce a debellare
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Credo che noi occidentali dovremo rassegnarci all'idea di essere tutti un po' più poveri
Non tutti, faber.. ad ovviare a questa nuova livella c'ha pensato l'euro..70% più poveri (vedi alla voce lavoratori dipendenti e autonomi che pagano le tasse) e il resto MOLTO più ricchi. Le Cayenne e consorelle che girano in quantità sulle autostrademica saranno un segnale di impoverimento, o no? |
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io facevo una media...
ma qui da noi vige la media dei polli di Trilussa
(vige anche la legge del Menga, ma questo è un altro discorso) |
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