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De: Tebro (Mensaje original) |
Enviado: 12/04/2011 07:47 |
Tebro ha eliminado este mensaje |
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Il testo che riporti lo mi puzza un po' di traduttore automatico... |
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Io dedico questa canzone ad ogni donna pensata come amore in un attimo di libertà a quella conosciuta appena non c'era tempo e valeva la pena di perderci un secolo in più.
A quella quasi da immaginare tanto di fretta l'hai vista passare dal balcone a un segreto più in là e ti piace ricordarne il sorriso che non ti ha fatto e che tu le hai deciso in un vuoto di felicità.
Alla compagna di viaggio i suoi occhi il più bel paesaggio fan sembrare più corto il cammino e magari sei l'unico a capirla e la fai scendere senza seguirla senza averle sfiorato la mano.
A quelle che sono già prese e che vivendo delle ore deluse con un uomo ormai troppo cambiato ti hanno lasciato, inutile pazzia, vedere il fondo della malinconia di un avvenire disperato.
Immagini care per qualche istante sarete presto una folla distante scavalcate da un ricordo più vicino per poco che la felicità ritorni è molto raro che ci si ricordi degli episodi del cammino.
Ma se la vita smette di aiutarti è più difficile dimenticarti di quelle felicità intraviste dei baci che non si è osato dare delle occasioni lasciate ad aspettare degli occhi mai più rivisti.
Allora nei momenti di solitudine quando il rimpianto diventa abitudine, una maniera di viversi insieme, si piangono le labbra assenti di tutte le belle passanti che non siamo riusciti a trattenere.
Meglio De Andrè |
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Il quale era comunque un estimatore di Brassens; da lui ha ripreso anche quel capolavoro di satira che è 'Il Gorilla'.
Il gorilla (Fabrizio De André)Sulla piazza d'una città la gente guardava con ammirazione un gorilla portato là dagli zingari d'un baraccone con poco senso del pudore le comari di quel rione contemplavano l'animale non dico come non dico dove
Attenti al gorilla!
D'improvviso la grossa gabbia dove viveva l'animale s'apri di schianto non so perché forse l'avevano chiusa male la bestia uscendo fuori di là disse: "Quest'oggi me la levo" parlava della verginità di cui ancora viveva schiavo
Attenti al gorilla!
Il padrone si mise a urlare: "Il mio gorilla fate attenzione non ha veduto mai una scimmia potrebbe fare confusione" tutti i presenti a questo punto fuggirono in ogni direzione anche le donne dimostrando la differenza fra idea e azione
Attenti al gorilla
Tutta la gente corre di fretta di qua e di là con grande foga si attardano solo una vecchietta e un giovane giudice con la toga visto che gli altri avevano squagliato il quadrumane accelerò e sulla vecchia e sul magistrato con quattro salti si portò
Attenti al gorilla!
"Bah" sospirò pensando la vecchia "che io fossi ancora desiderata sarebbe cosa alquanto strana e più che altro non sperata" "Che mi si prenda per una scimmia" pensava il giudice col fiato corto "non è possibile questo è sicuro" il seguito prova che aveva torto
Attenti al gorilla!
Se qualcuno di voi dovesse costretto con le spalle al muro violare un giudice od una vecchia della sua scelta sarei sicuro ma si dà il caso che il gorilla considerato un grandioso fusto da chi l'ha provato però non brilla né per lo spirito né per il gusto
Attenti al gorilla!
Infatti lui sdegnata la vecchia si dirige sul magistrato lo acchiappa forte per un'orecchia e lo trascina in mezzo a un prato quello che avvenne tra l'erba alta non posso dirlo per intero ma lo spettacolo fu avvincente e la suspance ci fu davvero
Attenti al gorilla!
Dirò soltanto che sul più bello dello spiacevole e cupo dramma piangeva il giudice come un vitello negli intervalli gridava "Mamma" gridava "Mamma" come quel tale cui il giorno prima come ad un pollo con una sentenza un po' originale aveva fatto tagliare il collo
Attenti al gorilla!
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Le gorille (Georges Brassens)
C'est à travers de larges grilles, Que les femelles du canton, Contemplaient un puissant gorille, Sans souci du qu'en-dira-t-on; Avec impudeur, ces commères Lorgnaient même un endroit précis Que, rigoureusement ma mère M'a défendu d'nommer ici...
Gare au gorille !
Tout à coup, la prise bien close, Où vivait le bel animal, S'ouvre on n'sait pourquoi (je suppose Qu'on avait du la fermer mal); Le singe, en sortant de sa cage Dit "c'est aujourd'hui que j'le perds !" Il parlait de son pucelage, Vous avez deviné, j'espère !
Gare au gorille !
L'patron de la ménagerie Criait, éperdu : "Nom de nom ! C'est assommant car le gorille N'a jamais connu de guenon !" Dès que la féminine engeance Sut que le singe était puceau, Au lieu de profiter de la chance Elle fit feu des deux fuseaux !
Gare au gorille !
Celles là même qui, naguère, Le couvaient d'un oeil décidé, Fuirent, prouvant qu'ell's n'avaient guère De la suite dans les idées; D'autant plus vaine était leur crainte, Que le gorille est un luron Supérieur à l'homme dans l'étreinte, Bien des femmes vous le diront !
Gare au gorille !
Tout le monde se précipite Hors d'atteinte du singe en rut, Sauf une vielle décrépite Et un jeune juge en bois brut; Voyant que toutes se dérobent, Le quadrumane accéléra Son dandinement vers les robes De la vielle et du magistrat !
Gare au gorille !
"Bah ! soupirait la centenaire, Qu'on puisse encore me désirer, Ce serait extraordinaire, Et, pour tout dire, inespéré !" Le juge pensait, impassible, "Qu'on me prenne pour une guenon, C'est complètement impossible..." La suite lui prouva que non !
Gare au gorille !
Supposez que l'un de vous puisse être, Comme le singe, obligé de Violer un juge ou une ancêtre, Lequel choisirait-il des deux ? Qu'une alternative pareille, Un de ces quatre jours, m'échoie, C'est, j'en suis convaincu, la vieille Qui sera l'objet de mon choix !
Gare au gorille !
Mais, par malheur, si le gorille Aux jeux de l'amour vaut son prix, On sait qu'en revanche il ne brille Ni par le goût, ni par l'esprit. Lors, au lieu d'opter pour la vielle, Comme aurait fait n'importe qui, Il saisit le juge à l'oreille Et l'entraîna dans un maquis !
Gare au gorille !
La suite serait délectable, Malheureusement, je ne peux Pas la dire, et c'est regrettable, Ca nous aurait fait rire un peu; Car le juge, au moment suprême, Criait : "Maman !", pleurait beaucoup, Comme l'homme auquel, le jour même, Il avait fait trancher le cou.
Gare au gorille !
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Si tratta della canzone più famosa di Brassens, quella che l' orchestra intonava ogni volta che si presentava sulla scena, il "Gare au Gorille" di Brassens, ed il pubblico presente in sala, all'alzarsi del sipario lo accoglieva intonando il famoso ritornello; è un grido di denuncia e di netta lotta contro le ingiustizie ed in particolare contro la pena di morte che si concreta dal punto di vista figurativo nella scelta del gorilla di violentare il giudice, che il giorno prima aveva fatto tagliare il collo ad alcuni condannati giudicandoli colpevoli, piuttosto che l' anziana signora. La traduzione di De André è abbastanza fedele all'originale di Brassens riuscendo a mantenere il valore e la simbologia delle vivide immagini cantate dal collega francese. Pochi sono i punti in cui De André si discosta dal testo di Brassens per cimentarsi in una traduzione più libera, in particolare:
Sulla piazza d'una città la gente guardava con ammirazione un gorilla portato là dagli zingari d'un baraccone con poco senso del pudore le comari di quel rione contemplavano l'animale non dico come non dico dove Attenti al gorilla (De André)
In De André viene introdotta la figura degli "zingari di un baraccone", che non troviamo in Brassens, a voler colorare e rendere ancor più originale il contesto in cui si svolge la scena.
E' attraverso le larghe sbarre che le donne del quartiere, contemplavano un potente gorilla, senza preoccuparsi della morale; quelle comari, senza pudore fissavano un punto preciso che, mia madre mi ha impedito rigorosamente di citare Attenti al gorilla ! (Brassens)
Inoltre mentre De André nel censurare ironicamente alcuni elementi eccessivamente scabrosi del testo lo fa attraverso "non dico come non dico dove" Brassens lo fa citando sua madre, quasi come simbolo della moralità e della morigeratezza, valori che la madre di Brassens molto devota e credente di certo possedeva. Per il resto il testo di De André segue in maniera abbastanza aderente la versione originale di Brassens. Si tratta di una canzone che risente dell' influsso che Rabelais esercitò sulla poetica di Brassens e la cui genesi affonda le sue radici al 1948, anno in cui Brassens si trovava in Germania, a Basdorf, obbligato dal S.T.O., il servizio di lavoro forzato: costretto a stare in un campo di lavoro fatto di baracche, Brassens aveva composto tutta una serie di canzoni ironiche e orecchiabili con le quali improvvisava degli spettacoli finalizzati a distrarre i suoi compagni lavoratori dalla monotona vita del campo di lavoro.
Una di queste canzoni che portava il titolo di "La linea spezzata" aveva riscosso parecchio successo tra gli altri lavoratori e ciò spinse Brassens a qualche anno di distanza di riprendere quella canzone e rimodellarla e renderla più accessibile al pubblico. Ma le innumerevoli correzioni e revisioni del testo originale fecero si che venne conservato soltanto il ritornello "Gare au Gorille" come anche la musica che è rimasta la stessa della prima versione e che viene ripresa interamente da De André. Sono queste dunque le origini lontane de "Il gorilla" ma l' ispirazione immediata di Brassens è facilmente individuabile nel desiderio di comunicare non in maniera diretta ed aperta, ma attraverso metafore e colorate immagini, il suo disaccordo contro l' autorità, contro la macchina del potere, contro la pena di morte.
Il messaggio che scorre tra le righe della canzone, dunque, non è diretto ma mediato da quel linguaggio figurato e metaforico tanto utilizzato da Brassens, tuttavia quando la canzone fece la sua apparizione venne boicottata dalle principali radio e soltanto con la nascita della radio "Europe 1" venne diffusa apertamente. Addirittura, come rivela Brassens, la canzone comprendeva una strofa, non conosciuta dal grande pubblico, che è stata eliminata poiché giudicata troppo aggressivo; anche il titolo originario che Brassens aveva scelto per la sua canzone "Gorille vendetta" è stato modificato dallo chansonnier per le stesse ragioni. |
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De: Tebro |
Enviado: 12/04/2011 11:21 |
Ancora? Ancora si cambiano le carte in tavola? Ehi, così è successo, anche quando stavamo esaminando quella strunzata proposta da peter: "prospettiva nevskij"
e quel cojone de skikkio, offendendo il peter (e l'intelligenza di tutti noi)
che aveva promosso la discussione, ha spostato la stessa, sull'insulso testo di Giuni Russo! Ma non è possibile! Ma qui ci vuole qualcuno di polzo, che riesca a mandare affanculo chi non rispetta le regole!
Si parlava di Brassens? rimaniamo su sto rubbagalline! su sto poetucolo!
Il de andré, paraculescamente, ha letteralmente manipolato il testo?
Beh, certo! lo sanno anche i neonati! Ma non rientra nella discussione! e chi tenta di farlo entrare, è un cojone vestito do omo! Però, attenzione, se il tentativo lo compie il triplo nik, allora, io stesso propongo di assolverlo per dimostrata incapacità.
In tutti i campi.
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De: Tebro |
Enviado: 12/04/2011 11:31 |
vi avverto, se seguitate a cambiare le carte in tavola! ovvero, se seguitate a non rimanere sul tema proposto, ma scappare per ogni dove pur di scappare, allora, detto alla francese,
vi mando dove è giusto che vi mandi.
Peter, attenta che il quanto riguarda anche te.
Per amore, ma solo per amore, potrei astenermi sulla grafomane sonia.
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Androide, qui in Italia quando si parla di Brassens viene quasi automatico pensare a De Andrè, che ne era un ammiratore e che si è ispirato a lui nella sua poetica.
Ma perché non ti occupi di ciò che ti compete, cioè er Crocione, la fraschetta de Totarello e la barca de paranza dove Capitan Uncino si arena all'Isola Tiberina? Perché devi sempre metterti in discorsi più grandi di te? Ma sei masochista, godi nel ricevere quando ti va bene un vaffanculo e quando ti va male uno sprezzante sputacchio? |
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De: Tebro |
Enviado: 12/04/2011 12:17 |
Gente, lo scrivo e se volete sottoscrivo: la poesia: il gorilla, è di una stupidità disarmante!
solo le comari gli guardavano l'enorme pisello?
la gabbia del gorilla si apre di schianto? di schianto? forse l'avevano chiusa male?
o forse il gorilla aveva la chiave?
gente corre di fretta e con foca? ma se corre, è ovvio con fretta e foca!
e il giudice è in piazza con la toga? si è scordato di togliersela?
il giudice aveva il fiato corto? ehi, ma mica era scappato?
la manona del gorilla agguanta l'orecchia del giudice? e lo trascina in un prato con l'erba alta? ma un prato non ha mai l'erba alta!
Quello che avvenne tra il gorilla e il giudice con la toga, non si può dire?
ehi, e cos'è, ora, questa stupida riservatezza?
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Si, sto gorilla, è un emerita strunzata.
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De: Tebro |
Enviado: 12/04/2011 12:19 |
peter, non vali un cazzo! te lo metto per iscritto: non vali un cazzo!
Non controbbatti! non dici mai la tua! non argomenti! offendi solamente!
Si, non vali un cazzo! |
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io mi chiedo se valga la pena perdere tempo e scrittura co stò babbuino |
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Per adesso direi di no.
Pare che abbia passato la serata di lunedì in qualche cantina sociale di Montefiascone...
...sta ancora smaltendo... ....è palese! |
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De: Tebro |
Enviado: 12/04/2011 18:00 |
peter, co uno non ci voglio niente a che spartire, invece, per l'altro, ti chiedo: gli posso dire che è un strunzo vestito da omo?
Si? glielo posso dire? grazie. Lo sapevo che sei molto comprensivo.
ehi, triplo nik, io, ho detto, anzi ho scritto, che chiunque, scrive:
un orinale sotto il letto per la notte"
o che
un gorilla ha sodomizzato un avvocato con la toga
per me je va strappata la penna e carcerato! Se tu non sei d'accordo, e libero di non esserlo, devi argomentare! non ti puoi salvare con delle battutine, altrimenti mi sento autorizzato, da peter o non da peter, cioè, ( motu proprio) a dire quello che penso di te, e di quelli come te.
Io di fronte a poesie con la p maiuscola, mi commuovo e per applaudire mi alzo in piedi. ma non certo, davanti a un orinale, o a un avvocato sodomizzato da un gorilla.
amen
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Ripeto quanto sopra per chiarezza, o Tebruccio:
Ma perché non ti occupi di ciò che ti compete, cioè er Crocione, la fraschetta de Totarello e la barca de paranza dove Capitan Uncino si arena all'Isola Tiberina? Perché devi sempre metterti in discorsi più grandi di te? Ma sei masochista, godi nel ricevere quando ti va bene un vaffanculo e quando ti va male uno sprezzante sputacchio?
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De: Tebro |
Enviado: 12/04/2011 21:45 |
ehi, coglione d'un peter, ripeto quello che ho scritto al triplo nik, io, ho detto, anzi ho scritto, che chiunque, scrive:
un orinale sotto il letto per la notte"
o che
un gorilla ha sodomizzato un avvocato con la toga
per me je va strappata la penna e carcerato! Se tu non sei d'accordo, e libero di non esserlo, devi argomentare! non ti puoi salvare con delle battutine, altrimenti mi sento autorizzato, a dire quello che penso di te, e di quelli come te.
ehi, non svicolare, non scappare, rispondi!
Io di fronte a poesie con la p maiuscola, mi commuovo e per applaudire mi alzo in piedi. ma non certo, davanti a un orinale, o a un avvocato sodomizzato da un gorilla.
ehi, peter, devi rispondere! non devi scappare! ehi, non devi scappare! credendo che ti salvi con delle battutine!
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Perchè non argomenti tu, babbuins? |
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Ma perché non ti occupi di ciò che ti compete, cioè er Crocione, la fraschetta de Totarello e la barca de paranza dove Capitan Uncino si arena all'Isola Tiberina? Perché devi sempre metterti in discorsi più grandi di te? Ma sei masochista, godi nel ricevere quando ti va bene un vaffanculo e quando ti va male uno sprezzante sputacchio? |
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