Un vento a trenta gradi sotto zero incontrastato sulle piazze vuote e contro i campanili a tratti come raffiche di mitra disintegrava i cumuli di neve.
E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi per scacciare i lupi e vecchie coi rosari. E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi per scacciare i lupi e vecchie coi rosari.
Seduti sui gradini di una chiesa aspettavamo che finisse messa e uscissero le donne poi guardavamo con le facce assenti la grazia innaturale di Nijinsky.
E poi di lui si innamorò perdutamente il suo impresario e dei balletti russi. E poi di lui si innamorò perdutamente il suo impresario e dei balletti russi.
L'inverno con la mia generazione le donne curve sui telai vicine alle finestre un giorno sulla prospettiva Nevskij per caso vi incontrai Igor Stravinsky.
E gli orinali messi sotto i letti per la notte e un film di Ejzenstejn sulla rivoluzione. E gli orinali messi sotto i letti per la notte e un film di Ejzenstejn sulla rivoluzione.
E studiavamo chiusi in una stanza la luce fioca di candele e lampade a petrolio e quando si trattava di parlare aspettavamo sempre con piacere.
E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire. E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire.
citate a tebro il testamento di tito come se lui lo potesse conoscere...e ben sapete ke tebro, ignorando l'umiltà, mai vi kiederebbe di ke parlate
io ke son didattico (sono libero docente al corso per barellieri e portantini deggiù presso ASL 15 di krotone) invece discretamente glielo presento, così almeno potrà dire ke certo, lui lo conosce dal 1956 (anke se l'ha scritto nei primi anni 70 - de andrè, dico)
ehi, infermieretto pieno di spocchia classica dell'infermieretti deggiù. Non credere di poter fare il paraculo e cambiare le carte in tavola! C'è già chi tenta di farlo senza riuscirci! vedi peter.
Tu, cocco, devi rimanere su quella strunzata che va sotto il nome di:
Prospettiva Nevskij! Tu, cocco, devi commentare, fatte uscì er fiato, dire la tua, su quella strunzata, e non cambiare discorso! Ehi, cocco, non devi, e non puoi cambiare discorso.
Quindi, caro infermieretto, prima parlami dei versi contenuti nella "prospettiva" poi ti dico la mia sul testamento.
E' così che funziona. e dillo anche agli amici tuoi ma non certo miei.
purtroppo, e lo dico con grande rammarico, lì, su quel palco, non sono io, ma una gran brava e bella persona. La poesia è davvero mia! Ed è una poesia bellissima! che, declamata per la prima volta proprio in una piazza del rione Testaccio, ha riscosso tanti di quell'applausi sinceri e commossi, che voi, miseri omuncoli di paese, neanche se rinascete altre mille volte potreste vantarvi.
ehi, omuncoli, ma non si era detto di rimanere su: prospettiva nevskij?
se la poesia è tua, dato ke sul palco dici ke l'hai scritta tu parlante allora ne consegue ke quel patetico anzianotto ignorato dalla folla mentre declama (e si interrompe per spiegare) versi improbabili con un giubbottino da pescatore altrettanto improbabile non puoi essere ke tu
No, non sei tu, è mio nonno in carriola... A Tebruccio, ma davvero credi che qua in Phalla 'venimo da 'a montagna der sapone'?*
E comunque una cosa non è chiara: gli applausi c'erano, fuori dubbio, ma a chi erano diretti? In quel Testaccio costruito dai Piamontesi, poi, bah... altro che Prospettiva Nevskij...
siete solo degli omuncoli e poveracci mentali, quindi gentarella da quattro baiocchi. Liberi di credere a quel che vi pare.
Ormai sono stanco di smentire. Un giorno vi porterò le prove e vi darò, al contempo, un carcio in culo o ognuno di voi che non mi ha creduto.
Comunque, ma non si era detto di rimanere su: prospettiva nevskij?
ehi, peteruccio, che fai svicoli? scappi? fai lo struzzo? Vuoi parlare della poesia Testaccio? di quel po-pò di dichiarazione d'amore, invece di parlare della... tua strunzata?
ehi, cojone d'un infermieretto, che fai svicoli anche tu?
Si, come dice il mio amico, siete, un accoppiata di ometti.
tebro, ma ci hai fatto caso ke il primo a scantonare dall'argomento sei stato proprio tu postando quella ridicola poesiola sul pirata della paranza ke navigava sul fuome come caronte contro l'orizzonte?
perkè kiedi ad altri di fare quel ke tu per primo non sei palesemente capace di fare?