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General: FIORI DI MAGGIO
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Réponse  Message 1 de 22 de ce thème 
De: ORANGE1  (message original) Envoyé: 10/05/2011 13:29

Sarebbe stato un assurdo pensare alle rose a dicembre, o altri fiori strani, da terre lontane.

 

C’era quello che offriva la stagione: per la casa, la chiesa o per il cimitero, e la stagione più abbondante era di certo la tarda primavera.

L’aiola era stretta, delimitata da una fila di sassi,  ai piedi del muro ad ovest, e quello che vi cresceva era ciò che il ciclo naturale delle stagioni permetteva: rose rampicanti, piccole ,  ma dai fitti grappoli profumati, calendule, giaggioli e margherite, soprattutto, queste,  nei prati.

Tutta roba umile, da cascina, che unita a qualche papavero e fiordaliso dava un tocco  di semplice grazia alla camera da letto.

Oltre al profumo, dolce e intenso, fresco.

 

Stava seduta sulla pietra per il bucato sul ciglio del fosso, ascoltando il fresco sorriso dello scorrere sereno dell’acqua limpida.

Gli uomini e le donne erano intenti col  fieno nei campi, il cui aroma riempiva  l’aria, lasciando spazio però anche  a refoli di profumo di robinia, giaggiolo e rose.

Lei era vecchia e non più adatta a  certe mansioni: stava sorvegliando l’ultima covata di pulcini che una chioccia pettegola e feroce con gli estranei cercava di tenere a bada.

 

-          Come va? – d’improvviso una sua coetanea e conoscente sbucò dalla stradina dietro il cascinale-

-          Bene, e voi?  Come mai da queste parti? – e il tono della voce era un attimino contrariato.

-          Eh, sapete, stavo cercando qualche fiore per la  tomba del mio povero ‘Tistì’, ma non ce ne sono tanti. Ma voi che belle rose avete! –

L’espressione di mia nonna variò come la luminosità del sole disturbata da un cirro.

-          Sì, belle. Ne volete qualcuna? –

-          Ma non vorrei … però, dai solo due rametti. Grazie, neh, Pina! –

 

Staccò due rametti carichi di roselline, li  contemplò quasi per significare il loro valore, li annusò e salutò.

Senza troppo entusiasmo, ma capendo.

 

La chioccia si era allontanata con la sua  banda, e lei andò a riportare ordine e disciplina.

I rami del grande ciliegio cominciavano a punteggiarsi di rosso, e aumentava sempre più la mia frustrazione per non poterli raggiungere.

 

L’assiolo sul maestoso pioppo, ancora carico di lanuggine, annunciò il pomeriggio, e la nonna, chiamandomi, recitò una cantilena legata dal canto  del piccolo strigide: “Ciot, ciot, me la cassa e te la mort…’.



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Réponse  Message 2 de 22 de ce thème 
De: Claretta Envoyé: 12/05/2011 00:35
non saprei riconoscere il verso dell'assiolo, non sapevo ci fossero strigidi attivi durante il giorno
 
"a te la cassa, a me la mort" è una chiusura perfetta, con questa l'acquerello diventa un racconto
a tema :)
 
grande personaggio questa nonna contadina !!
 
non è la prima volta che ce la fai incontrare, ma questa volta è viva come la natura che la circonda
e di cui lei è parte integrante

Réponse  Message 3 de 22 de ce thème 
De: ORANGE1 Envoyé: 12/05/2011 04:53
Clà. vorrei dedicarti anche il loro profumo!
 

Réponse  Message 4 de 22 de ce thème 
De: ORANGE1 Envoyé: 12/05/2011 04:58
L'assiolo non è attivo di giorno, ma verso il tardo poneriggio comincia il suo canto, un 'tchiù', un po' lamentoso, che prosegue con l'imbrunire.
 
L'attività, come tutti gli appartenti alla sua specie, è notturna.
 
Vorrei i verbi al passato remoto, dato che ora oramai sono anni che da noi non si senti più!

Réponse  Message 5 de 22 de ce thème 
De: Miti Envoyé: 12/05/2011 05:54
Sempre piacevole leggerti

Réponse  Message 6 de 22 de ce thème 
De: Peterpan® Envoyé: 12/05/2011 06:52
Ma li salvi questi raccontini, Orange? Prometti che un giorno li pubblicherai.

Réponse  Message 7 de 22 de ce thème 
De: Tebro Envoyé: 12/05/2011 07:20
cento teste, cento cervelli! e ognuno di loro  la vede, più spesso che volentieri,
 
in parte o del  tutto, in modo diverso.
 
Presempio a me, sul quanto di Orange, ha colpito il fatto che, due anziane donne, evidentemente compaesane, e quindi inevitabilmente amiche da vecchia data,
 si diano del voi, invece che del tu,  come "cristianamente" si dovrebbe.
 
Mi piace credere che sia  un errore di battitura, piuttosto che un  usanza del luogo.
perché sarebbe (a mio avviso)  un usanza che innalza delle insormontabili  barriere.
 
Tra le donne romane non potrebbe succedere, ecco perché mi viene da sottolinearlo.
 
E l'altra cosa che volevo sottolineare, è la grande predisposizione
d'animo di Orange, nei confronti del quanto ben descritto.
Io, che ho letto il tutto
con il giornale di oggi, a fianco del pc, non ne sarei mai capace.
Sempreché ne sarei capace, (non credo) senza il giornale sotto gli occhi.
 
 
 
 


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