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General: cassazione
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De: Miti (Mensaje original) |
Enviado: 17/05/2011 16:18 |
Miti ha eliminado este mensaje |
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De: sonja |
Enviado: 17/05/2011 17:13 |
La cosa ridicola è che si arrivi in cassazione per una cosa ovvia.
Poi, personalmente, mi suona tutto patetico. Sarà che io non lavoro per nessuno, se non per me stessa, ma tutte queste regole sono assurde. E' che io non lavoro proprio, il che mi porta a non comprendere che qualcuno lavori e debba (e)seguire degli ordini. |
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Per uno che ha ragione sai quanti furbacchioni ci sono... e chi è di Roma lo dovrebbe sapere meglio di tutti (parlo dei dipendenti comunali e ministeriali). |
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De: Ramarra |
Enviado: 17/05/2011 22:54 |
Non conosco il cso specifico nè ho voglia di andarmelo a guardare però mi sembra poco "civile" la situazione.
I magistrati sono .... lavoratori dipendenti.
E' un pò come se le controversie fra datori di lavoro e dipendenti fossero decise da una commissione composta interamente da datori di lavoro.
Insomma, non mi sembra che possa andr bene per niente. |
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De: ORANGE1 |
Enviado: 18/05/2011 04:52 |
In questo caso trattasi di un caso specifico.
Se uno ottiene un periodo di malattia, chessò, per ernia discale, il che comporta riposo assoluto, e invece viene trovato tranquillamente che va a fare la pur legittima spesa, cosa succede?
Altro ricorso alla cassazione?
E per una influenza, che non dovrebbe far uscire il malato di casa?
Se la sentenza generalizza, allora penso che abbia ragione Ramarra.
Oltre alla totale ragione del Pan, ovviamente! |
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L'obiezione sollevata da Ramarra ha del... tragicomico. In teoria avrebbe anche ragione: il magistrato è un dipendente, statale per giunta.
Ma del resto chi, se non un magistrato, è delegato a dirimere le controversie? Se a farlo fosse un datore di lavoro darebbe sempre torto al lavoratore, o almeno ci proverebbe; se fosse il sindacato farebbe l'esatto opposto.
Diciamo che forse occorrerebbe una legislazione più chiara e meno soggetta a interpretazioni personali, in modo che il giudice non dovrebbe fare altro che attenersi a questa, in modo che lo spazio per la discrezionalità di giudizio sarebbe ridotto al minimo. Ma se del resto pensiamo che da noi si è arrivati persino a stabilire orari, questi invece precisi, per le visite di controllo... Qualcuno la potrebbe definire civile conquista sindacale; altri, una vera e propria presa per il culo persino al buon senso. |
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De: Ramarra |
Enviado: 18/05/2011 07:55 |
Mi verrebbe in mente che le controvesie relative a questioni di lavoro fra dipendenti e datori dovrebbero essere giudicate da un collegio di magistrati "misti", la metà dipendenti dalla Stato e l'altra metà liberi professionisti, capaci di comprendere e vedere la questioni dall'altra parte del problema. Immaginare dei magistrati liberi professionisti sembra un'eresia ma...a pensarci bene.. lo è meno di quello che appare.
Molti magistrati oggi hanno incarichi extra rispetto al loro normale lavoro, fanno i docenti nei corsi di aggiornamento un pò ovunque, fanno formazione, scrivono sulle riviste, fanno convegni, collaborano con professori universitari... e via discorrendo e tutti questii ncarichi sono remunerati in aggiunta al loro normale stipendio. Se considero ciò concludo in modo naturale che sarebbe molto meglio per tutti, ma tutti tutti, che i magistrati scelgano il modo di lavorare. O lavorano all'interno delle aule giudiziarie e prendono lo stipendio o lavorano fuori come liberi professionisti.
All'atto pratico cambierebbe davvero poco per i cittadini, però molte situazioni sarebbero trattate con maggiore giustizia certamente. |
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Questo è un altro discorso; che potrebbe essere definito 'doppiolavorismo' autorizzato (dall'alto). Cioè, se il portantino di un ospedale va a cambiare un rubinetto è uno che ruba uno stipendio e intanto va a farsi gli affari suoi; se lo fa un magistrato è volontà divina ed è quindi giusto così. |
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Se considero ciò concludo in modo naturale che sarebbe molto meglio per tutti, ma tutti tutti, che i magistrati scelgano il modo di lavorare. O lavorano all'interno delle aule giudiziarie e prendono lo stipendio o lavorano fuori come liberi professionisti.
Questo dovrebbe essere estensibile a tante categorie, medici in primis. Quella della "Intra Moenia"è una vergogna tutta italiana. |
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