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General: donne del flamenco
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De: Claretta (Mensaje original) |
Enviado: 17/05/2011 00:53 |
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nella fiction "a due passi dal cielo" il poliziotto scemo parla veneto,
anche se si chiama Huber essendo di San Candido
ma a parte i massmedia, che pure hanno un peso anche istituzionale
quando si tratta di servizio pubblico, il mese scorso è stato denunciato
un sindaco che usava la lingua veneta negli atti ufficiali
che poi la denuncia non abbia titolo per dare luogo a procedere è un
altro paio di maniche, sta di fatto che troppi veneti si ostinano a ritenere
che la loro lingua sia indegna di essere parlata e scritta
e non si rendono conto che gli autori veneti hanno la stessa dignità di
quelli napoletani, purtroppo |
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Da una parte Claretta ha ragione: ricordo famiglie che impedivano ai figli l'uso del vernacolo. Una, vabbe', era la famiglia del farmacista del paesello, meridionale peraltro.
Ai miei cugini, con i quali parlo regolarmente dialetto, ho chiesto una volta perché con i figli parlassero italiano. Immaginavo che se ne vergognassero; comunque mi risposero che, tanto, il dialetto lo avrebbero imparato a scuola. A scuola, chiesi io? Adesso ci sono ore di lezione di dialetto? No, tra compagni. Era vero, tutto sommato.
Il veneto è assai duro a morire, anche se si annacqua sempre più, ma è naturale ed inevitabile. Credo che accada a tutti i dialetti, e del resto un dialetto di solito si occupa di questioni non certo filosofiche o scientifiche: è limitato all'ambito delle cose di casa, degli strumenti di lavoro, di fauna e flora circostanti. Per alzare il livello del linguaggio si è costretti a ricorrere alla lingua ufficiale. Per quanto, come è già stato detto, il veneziano si spiegava da sé: veniva usato in contesti pubblici, quindi conteneva per forza un lessico per tutti gli usi, non era un dialetto ma una lingua. |
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ma si stava parlando di Spagna e di Catalogna
intanto teniamo presente che il franchismo è durato molto di più
del fascismo, grazie alla neutralità mantenuta da Franco durante
la seconda guerra mondiale
e che quando Aznar ha ottenuto l'appoggio di catalani e baschi,
divenedo capo del governo, è riuscito a dimezzare la disoccupazione
e ad arrivare vicino all'azzeramento del debito pubblico
ha potuto così trattare l'ingresso della Spagna nella Ue da una posizione di forza, ottenedo perciò condizioni molto vantaggiose
che gli hanno permesso di incrementare ulteriormente lo sviluppo
spagnolo
ovvio che catalani e baschi domostrarono di essere all'altezza delle
aspettative sia di Aznar che della Ue e logica vorrebbe che il
consenso per lui non potesse venire a mancare
ma...
prima fece l'errore di partecipare alla guerra in Iraq, poi dovette
subire le conseguenze di eventi imprevedibili ed infine ci furono
pesanti manifestazioni contro la riforma scolastica e il piano
di riassetto idrogeologico, inoltre la disoccupazione nel sud stava
tornando a crescere
l'Eta tornava a fare attentati e Aznar non trovò di meglio che mettersi
a perseguitare i partiti indipendentisti usando una spietata repressione
ed infine fece il più macroscopico degli errori, continuando ad
accusare l'Eta degli attentati di Madrid, pur sapendo che non era
vero
io ricordo che in quei giorni chattavo con un italiano residente a
Barcellona per lavoro : "gli spagnoli sonio furibondi, Aznar li sta
imbrogliando e sta facendoli passare per stupidi agli occhi di tutto
il mondo"
votarono Zapatero per protesta, ma non erano molti quelli che
avevano fiducia in lui
e infatti oggi la Spagna è conciata peggio dell'Italia, tanto è vero
che la Ue la considera il prossimo paese a rischio, dopo Grecia,
Irlanda e Portogallo
e i catalani ricominciano a pensare che i popolari siano comunque
meglio dei socialisti
i loro "discorsi leghisti" si basano sul fatto che se uno tira il carrello
e gli altri si mangiano anche il carrello, prima o poi tutti muoiono
di fame
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De: Kricris |
Enviado: 19/05/2011 19:09 |
Sono di corsa e cosi ho potuto so leggervi...molto bene...benissimo ciò che avete scritto...ho cliccato anche il link messo dal figlio di Peter...non lo conoscevo...l'ho letto tutto...mentirei nel dire che sapevo tutto (diciamo un 60%). Una cosa però manca e forse tante altre, ma ciò che mi viene in mente è che non viene citato che il catalano viene insegnato in oltre 500 Università mondiali e che se in Catalunya non sai il catalano oltre al castellano, non puoi lavorare in NESSUN ente pubblico.
Per quanto riguarda l'ultimo interessante e abbastanza preciso post di Claretta, vorrei specificare che in casa mia si vota il partito CIU (Convergència i Unió).
Ho cercato di capire il perchè i miei lo votino essendo stati sempre di sinistra (il CIU è un partito catalanista moderato ma di DESTRA)...
Comunque i voti dei CIU sono moltissimi (primo partito in Catalunya)...e fa gola a tanti...
Preciso Claretta che Zapatero non aveva la maggioranza, ma ha potuto andare al governo grazie ai voti del CIU oltre che a giurare di ritirare immediatamente le truppe dall'Irak. E cosi fu...
A "noi" è bastato avere ciò che volevamo : non essere sottomessi da Madrid, autogovernarci insomma, il sistema si chiama "Generalitat".
Un altra volta...
Peter, di a tuo figlio che io sono nata a Gracia sulla Via Augusta (e ne sono orgogliosa) dove ho ancora casa. Sicuramente conosce sia Gracia che chi ci è nato e ci abita...
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Lui abita vicino se non proprio a Gracia... E comunque a Gracia lavora. |
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no peter, il veneziano non è un dialetto, è una lingua
infatti è riconosciuto come lingua, sia pure minoritaria perchè
appartiene a una minoranza
tra l'altro nella Costituzione non c'è scritto che l'italiano è lingua
dello stato
questa affermazione la trovi solo nello statuto del Trentino Alto
Adige, che peraltro ha valore costituzionale
ci sono lingue minoritarie che hanno sempre avuto riconoscimento
statale e sono:
il francese della Valle d'Aosta,il tedesco e la lingua ladina in Trentino
Alto Adige, la lingua slovena in Friuli e Venezia Giulia, il sardo e
l'albanese, parlato in 50 comuni di Puglia e Calabria
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ma l'Unesco ha riconosciuto come lingue distinte dall'italiano (lingue, non dialetti ) altre sette lingue parlate in Italia:
Siciliano
Napoletano
Piemontese
Lombardo
Ligure
Emiliano e Romagnolo
VENETO
però queste trovano tutela, se la trovano, solo nelle legislazioni
regionali, che debbono stanziare i fondi necessari, sia per l'insegnamento che per la diffusione
anche il friulano è stato riconosciuto a livello europeo e statale
e il Friuli si sta impegnando per insegnarlo nelle scuole
idem stanno facendo Piemonte e Veneto con le loro lingue, ma
nessuna altra regione ha sentito la necessità di fare altrettanto
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no peter, il veneziano non è un dialetto, è una lingua
O Cla, ma è quanto dico a conclusione del mio post 46. Però ci sono altre considerazioni: visto che perfino il veneziano Bembo si dichiarò a favore del toscano il veneziano finì per trovarsi via via declassato a 'dialetto', e come tale è ritenuto oggi dagli stessi parlanti. Teniamo conto anche della progressiva decadenza di Venezia fino alla sua cessione all'Austria da parte di Napoleone nel 1797.
Un dialetto, ricordiamo, è considerato tale finché non se ne comincia a fare un uso amministrativo, letterario eccetera: da quel momento in poi viene considerato una lingua. Ma evidentemente può avvenire anche il processo opposto: una lingua cessa di essere usata in determinati contesti e scade a dialetto, o come tale finisce per essere considerata.
Non ero a conoscenza dei riconoscimenti da parte dell'Unesco (che tuttavia non mi risulta essere un istituto filologico), ma anche qui ci sarebbe da dire: così come i Sardi pretendevano, a buon diritto per carità, il riconoscimento del 'sardo', anche parlando del 'veneto' ci si dovrebbe mettere d'accordo su 'quale'. Nel caso delle lingue sarde mi sembra che si sia optato per il campidanese; nel caso del veneto? |
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bisogna dire che in Gallura si parla il corso e ad Alghero il catalano, che
evidentemente sono lingue importate, ma che hanno influenzato anche
la lingua originale sarda
il logudurese del nord un misto di liguretoscano, occitano, lingua sarda
originaria e viene insegnato in alcune scuole della provincia di Sassari
al sud invece sono lo spagnolo e il catalano a fare la parte del leone, però
il campidanese viene parlato o capito in quasi tutta la regione dalla
stragrande maggioranza degli abitanti proprio perchè conserva la base
originaria della lingua sarda
vero che le lingue si estinguono e proprio per questo l'Unesco tutela le
lingue minoritarie che stanno sparendo
non è un principio filologico, è un principio....umanitario
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De: kaby45 |
Enviado: 21/05/2011 01:27 |
Il "dovere mi impone" di salutare prima di incominciare a rom..... dunque: Saluto tutti - 1.
Se ho incominciato da questa discussione è perchè la trovo,perlomeno, intrigante.
Essendo veneto (e non sono il solo) , avendo una certa età (e non sono il solo) essendo emigrato (e questa, forse, sarebbe un'eccezione) seguendo la vostra discussione concernante il dialetto veneto, mi sono chiesto come mai potrebbe "il Veneto" essere una lingua considarando che: Il Veneto è costituito da 7 province. (Conosciutissime) Rovigo-Venezia-Padova-Vicenza- Verona-Treviso e Belluno. Ma...! penso... potrebbe mai essere possibile che il dialetto vicentino fosse preferito al Bellunese come "lingua nazionale"?? E... sarebbe pensabile che i Veronesi accettassero di parlare il Trevisano??...Io, personalmente non saprei dare una risposta certa alla questione! Mi sa comunque che, quando Peter dice che la lingua viene stabilita dalle istituzioni... dice cose giuste! Perchè, poi, se tutti gli Italiani residenti all'estero dovessero tornare in Italia ed esigere che il loro dialetto divenisse lingua nazionale... dovremmo ritornare indietro di almeno 100 anni . Non ci sarebbero insegnanti adeguati! Ed io, come vecchio emigrato, sarei costretto ad imparare una nuova lingua. |
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Benvenuto, o Kaby.
Più o meno sto dicendo le stesse cose che dici tu: così come il sardo ufficiale adesso è un 'certo' sardo scelto fra i tanti, ossia una delle parlate, altrettanto occorre stabilire 'quale' dei dialetti veneti è 'degno' di diventare lingua ufficiale della regione. La soluzione, penso io, sarebbe un misto; del resto esiste nel web una wikipedia scritta in maniera comprensibile a tutti i Veneti, una mezza lingua franca che comunque ben tiene conto delle varianti e della difficoltà nella resa grafica, difficoltà che però sembra ben superare: http://vec.wikipedia.org/wiki/Pajina_prinsipa%C5%82e
...Ehm, vorrei inoltre ricordare che simili dispute sono avvenute per secoli intorno alla lingua italiana. |
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Benriletto, o kaby45! |
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non ho la presunzione di spacciarmi per filologa, mi limito ad alcune semplici
considerazioni :
se avete in casa un Devoto Oli di 30 anni fa e lo confrontate con l'ultimo uscito
potete costatare che la lingua italiana è in continuo divenire, subisce influenze
perchè, come diceva Papini, è l'uso comune che stabilisce le regole
per quanto rigurda la lingua sarda è stata scelta l'attuale forma campidanese perchè
è quella che più conserva le caratteristiche della lingua originaria, cioè quella che ha
subito meno influenze territoriali, tanto è vero che quasi tutta l'isola la parla o almeno
la capisce
ma andiamo alla lingua più diffusa oggi, cioè l'inglese
è lingua ufficiale non solo in Gran Bretagna e negli Usa, lo è anche in molte ex colonie
ma ci sono enormi differenze tra l'inglese britannico e quello americano, se poi ci riferiamo
a quello di altri paesi diventa molto difficile riconoscere la lingua originaria
eppure tutti parlano in inglese e fondamentalmente tra loro si capiscono
allo stesso modo vicentini e padovani, veronesi e veneziani hanno una base comune, e ce
l'hanno anche i veneti delle enclaves brasiliane, benchè parlino il veneto dei loro avi e non
quello attualmente parlato dai loro parenti rimasti nelle terre di origine
in pratica viene riconosciuta come lingua quella che costituisce una base comune e vengono
definiti dialetti le varianti territoriali
certo poi, se vogliamo, possiamo risalire alle basi primordiali, nella lingua sarda per esempio
sono riconoscibili lontanissime radici fenicie, ma in pratica la radice latina è quella predominante
nella maggior parte delle lingue europee, seguono la sassone, la gallica, la germanica, and so on,
non fatemi andare a controllare con google pls :)
insomma, se dobbiamo definire quali sono le basi comuni della lingua veneta dobbiamo studiare,
e io sono troppo vecchia per mettermi a farlo
quindi...fate vobis o affidatevi a chi quegli studi li ha già fatti
tra l'altro è molto più facile col veneto che col lombardo o il piemontese trovare la base comune,
che sta all'origine dei dialetti, eppure qualcuno c'è riuscito
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Una lingua non te la inventi o forse sì. Dipende, so di ripetermi, da tre fattori: la parlata comune, la grammatica che cerca di dare norme a questa comune parlata, l'uso finale amministrativo, giuridico ecc. una volta stabilito come s'ha da parlare.
Dicevo sopra che esiste una Wikipedia in dialetto, non voglio dire in 'veneto'. Bene, è già qualcosa: con l'andare del tempo anche da questo si crea una lingua franca, comune. Che avrà sempre varianti locali, s'intende: per esempio, appena metto il naso in quel di Verona capiscono che sono di Vicenza (ossia, nel mio caso: che il dialetto l'ho imparato là), e non soltanto per il lessico e la morfologia, ma soprattutto per la cadenza. Però, fin qui nulla di male.
Non credo che possano far testo le commedie goldoniane, che usano un dialetto talmente annacquato che sembra italiano toscano con un vago accento veneto. Il discorso è solo questo: creare le premesse filologiche per una parlata comune, farne la lingua ufficiale della regione in oggetto, il resto mancia. Se mi chiamassero in Commissione linguistica parteciperei volentieri, visto che quando ho dato Dialettologia, sebbene a Roma, ho portato i dialetti veneti, e che la seconda laurea che non ho preso per motivi di tempo sarebbe stata proprio in dialettologia, con tesi sulle parlate venete, ovviamente. Credo che effettuerei un'operazione di tipo dantesco: i termini comuni ma possibilmente quelli di registro alto (non passerei, per esempio, 'sboraùra'), la morfologia più passabile; quanto alla cadenza, così dissimile nelle varie aree dell'augusta regione... no, non saprei cosa dire, credo sia impossibile codificare un accento; e, anche fosse, come imporlo? |
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una lingua non si inventa, ma il lombardo è una lingua, mentre il
milanese è un dialetto, anche se ha la letteratura più importante
ed è una lingua di ceppo gallico, parlata da 10 milioni di persone,
più quelle del Canton Ticino, nelle sue molteplici versioni dialettali
esistono diversi libri di grammatica e dizionari del milanese,che
però continua a restare un dialetto della lingua lombarda
sono più informata sulla lingua di casa mia che su quella dei parenti
di mio marito, anche perchè mi baso su Bonvesin de La Riva e su
Paolo Diacono, che conosco dai tempi della mia fanciullezza
(sonja sei pregata di non malignare, conosco i loro scritti, non li
ho conosciuti di persona)
non ho un grande interesse per la filologia, diciamo che mi interessa
solo la storia delle lingue, perchè mi interessa la storia dell'uomo
perciò io la finisco qui con questo argomento e passo ad altro :)
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