La “Parata” der due Giugno
lungo li Fori Imperiali.
Che sfoggio de guerieri! E che arsenale!
dar Palatino ar Foro de Traiano
e a manca e a dritta e in fonno e contromano,
na carca de "granelli” a sbatte l'ale.
Ma c'è chi dice: No! a sti battimano,
chi inorridisce appetto a un potenziale
d’ ommini, d’ armi e mezzi in maniacale,
e bellicoso atteggio rusticano.
Forse rismucinanno in der cervello,
sgomitola sequenze a imperituro
ricordo de tragedie senza appello.
Er sangue, er pianto, l’ occhi spauriti,
li sibili che squarceno l'azzuro,
e bombe, e morti, e ommini impietriti.
Ner mentre, da un boato, un tuff’ ar core!
ecchelo è un " caccia” c’ ha spaccato er “ muro”
e un fume, tigne er celo in tricolore.
Sur parco,
manco fusse un davanzale,
un frecantò d’ illustri e ammedajati,
s’aggusteno impettiti er carnevale
Tebro.