una preghiera al mon. mon, dài, non stare sempre, cioè in continuazione,
a parlare male di me, cioè di Tebro. In fondo che ti ho fatto?
Piuttosto, dài, vieni nella mia com e io verrò nella tua.
Così io ritroverò i vecchi amici e tu ritroverai modo per scambiare
due parole, col tuo amico peter. E se poi, io, in "poeticamente e non",
apro anche ar sei gennaio, allora tu, (compreso er dernano),
davvero faresti tombola! Anche se è tanta, potresti riabbracciarla.
Anzi, ci sarebbe un abbraccio generale, un ritorno ai primordi,
una marcia indietro fino ai tempi der quanno giuravate de volevve bene,
e con le lacrime di gioia, che sgorgherebbero lungo le vostre ganasse,
ci si potrebbero davvero riempire le famose ampolle, per un brindisi a suggello
di una ritrovata e stavolta imperitura amicizia.
ehi, mon, invece de perde tempo a parlà male de me... pensace.