Sovico da una parte confina con il comune dove abito io dall'altra
confina con l'immenso parco della Villa Reale di Monza
c'è tantissimo verde, ci sono antiche ville nobiliari e antiche abbazie,
c'è un panorama di dolci colline e sullo sfondo la catena delle
montagne
ci sono le cascine e le fattorie, ma c'è anche l'industria, perchè la
Brianza è un motore della economia italiana
Sovico ha 8500 abitanti, 600 sono immigrati extracomunitari
è un comune ben organizzato, ha un grande centro sportivo, un
bellissimo centro diurno che si occupa del sociale
e ha un parco attraversato dal Lambro, attrezzato per i giochi dei
bimbi e per lo svago dei giovani e degli adulti
è lì che alle tre del pomeriggio, in una giornata che finalmente non
era temporalesca, quattro ragazzi giocavano a carte
uno era cubano, uno era moldavo, uno equadoregno e uno italiano
cosa abbia scatenato la rissa non lo si sa ancora con precisione,
non era la "solita" rissa da discoteca
non era nemmeno la "solita" rissa fra tifoserie
e neanche la "solita" questione di rivalità per una ragazza
ma c'è stato il "solito" ragazzo ucciso e il "solito" ragazzo che
si brucia il futuro per un attimo di follia
e questo non in un ambiente degradato e nemmeno dove esiste
la discriminazione razziale
Sovico non ha ghetti e la integrazione esiste sia nelle fabbriche che
nelle scuole, che nel centro sportivo, che nelle attività commerciali,
culturali e di svago
questo soprattutto fra i giovani e i giovanissimi
il ragazzo equadoregno non abita a Sovico, abita a Vedano al Lambro, che è un paese vicinissimo, anche quello confinante con
il Parco di Monza, non è perciò uno dei "latinos" che vivono nei
ghetti della periferia di Milano
a questo punto non posso fare altro che chiedermi quando finirà
questa assurda e quotidiana serie di tragedie che coinvolgono i
giovanissimi
"escono di casa e si ha paura per gli incidenti col motorino, poi
arrivano i carabinieri e ti dicono che non è un incidente, come
si fa a pensare a una cosa così?"
lo ha detto la mamma del ragazzo ucciso, ma la stessa cosa
potrebbe averla detta la mamma del ragazzo che lo ha sgozzato
con una bottiglia rotta