Federalismo: decreto domani in Cdm, ecco cosa prevede testoAGI News On - FEDERALISMO: DECRETO DOMANI IN CDM, ECCO COSA PREVEDE TESTO(AGI) - Roma, 19 mag. -
Via libera della 'bicameralina' al decreto legislativo che attua il federalismo demaniale, che gia' domani approda in Cdm. Contrari Udc e Api, astenuto il Pd, il provvedimento oggi ha 'incassato' l'ok non solo della maggioranza, ma anche dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro e della Svp. Limato fino a pochissime ore prima del voto (la commissione si e' riunita per oltre tre ore anche ieri sera, alla presenza dei ministri Calderoli e Bossi e del ministro dell'Economia Tremonti), il testo varato oggi e' stato giudicato "una tappa importante" dal leader del Carroccio, presente anche oggi durante le dichiarazioni di voto in commissione.
I sette articoli che arrivano sul tavolo del consiglio dei ministri contengono diverse modifiche rispetto al provvedimento originario.
Il testo che disciplina il trasferimento dei beni dello Stato alle Autonomie locali prevede: - BENI TRASFERITI SENZA ONERI - I beni statali saranno attribuiti "a titolo non oneroso" a Comuni, Province, Citta' metropolitane e Regioni. Queste hanno l'obbligo di "garantirne la massima valorizzazione funzionale". I beni da trasferire verranno individuati con uno o piu' dpcm, previa intesa in sede di Conferenza Unificata, che seguiranno "criteri di sussidiarieta', adeguatezza e territorialita'", ma anche "semplificazione, capacita' finanziaria, correlazione con competenze e funzioni, valorizzazione ambientale"
- ALIENAZIONE BENI A COPERTURA DEBITO - Il ricavato della alienazione degli immobili del patrimonio trasferito alle autonomie locali e' destinato al risanamento del debito pubblico: il 75% per la riduzione del debito locale; il 25% restante va al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato.
- FONDI IMMOBILIARI - I beni trasferiti potranno essere valorizzati attraverso fondi comuni di investimento. Ai fondi potra' partecipare anche la Cassa Depositi e Prestiti.
- VALORIZZAZIONE - Dopo il trasferimento, l'ente "dispone del bene nell'interesse della collettivita' rappresentata ed e' tenuto a favorirne la massima valorizzazione funzionale". Deve, inoltre, assicurare "l'informazione della collettivita' circa il processo di valorizzazione anche tramite divulgazione sul proprio sito internet istituzionale" o indicendo forme di consultazione popolare, "anche in forma telematica, in base alle norme dei rispettivi statuti".
- SANZIONI - Rischio commissariamento per gli enti che non utilizzano il bene 'ricevuto' nel modo 'giusto'. "Il Governo - si legge nel parere della Bicamerale - esercita il potere sostitutivo" laddove l'Ente non usi il bene assegnato nel rispetto di finalita' e tempi indicati al momento della richiesta.
- ALLE REGIONI I BENI DEL DEMANIO IDRICO E MARITTIMO - 180 giorni dopo l'entrata in vigore della legge vengono trasferiti alle Regioni i beni del demanio idrico e del demanio marittimo.
- CAMERA SENATO E QUIRINALE RESTANO ALLO STATO - I beni in uso al Senato, alla Camera dei Deputati, ma anche alla Corte Costituzionale e agli organi di rilevanza costituzionale non potranno essere trasferiti. Cosi' come i beni di pertinenza del Quirinale.
- ENTI LOCALI IN ROSSO - Agli enti locali in 'rosso' non possono essere trasferiti beni.
- ENERGIA - Giacimenti di gas e petrolio, siti di stoccaggio di gas naturale: la competenza resta allo Stato. Cosi' come per le reti energetiche di interesse statale.
- GRANDI LAGHI A REGIONI MA SE C'E' INTESA - I grandi laghi, come il Lago di Garda e il Lago Maggiore, le cui acque 'insistono su piu' regioni, possono possono essere trasferiti alle autonomie interessate solo in caso di previa intesa fra di esse.
- GRANDI FIUMI ALLO STATO - Il testo che approda domani in Cdm esclude sempre dal trasferimento i grandi fiumi. Il Po, ad esempio, ma anche il Tevere restano di proprieta' dello Stato.
- PARCHI NAZIONALI E RISERVE NATURALI ESCLUSI DA TRASFERIMENTO - I parchi nazionali e le riserve naturali statali restano esclusi dal trasferimento.
- RETI STRADALI E FERROVIE - Sono sempre esclusi dal trasferimento alle autonomie locali le reti stradali e le ferrovie di interesse statale.
- PORTI E AEROPORTI - Possono essere trasferite dall'Agenzia del Demanio al Comune aree gia' comprese nei porti e non piu' funzionali all'attivita' portuale e suscettibili di programmi pubblici di riqualificazione urbanistica che si trovino nelle citta'che ospitano porti di rilevanza nazionale. Statali rimangono invece gli aeroporti "di interesse nazionale".