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General: CASE EDITRICI – LETTERA APERTA
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De: Peterpan® (Mensaje original) |
Enviado: 02/09/2011 19:02 |
No, non sono uno scrittore di successo. Né un classico. Posso dire di avere una mia valenza come traduttore e di avere sdoganato un importante scrittore sloveno ancora nel 1999, e di avere avuto il piacere di veder recensire l’ultima mia traduzione da Claudio Magris.
Scrivo anche di mio; nel 2002 ho pubblicato un romanzo breve e ho al mio attivo altre pubblicazioni su riviste varie.
Ho in archivio due manoscritti: il primo è un ‘diario’ che parla, tra il vero e il romanzato, dei tre anni che finora ho trascorso sulle sponde del lago di Garda; il secondo riguarda ‘certi’ anni della storia italiana vista da dentro, dall’ottica di un attivista che ingenuamente ‘ci credeva’. Ho inviato il primo ad una Casa editrice, così, tanto per sondare. Bene: la loro replica è stata una proposta di contratto, puntualmente inviatami in cartaceo, dove io dovrei impegnarmi a devolvere alla suddetta la somma di 2.080 euro per ottocento copie, con impegno, ovviamente, da parte di questa, a distribuire l’opera dapprima nei paraggi, poi, non è certo ma si suppone, nell’intera Galassia.
Questa Casa chiamasi ‘Statale 11’, con riferimento alla Padana superiore, per l’appunto la (ex?) SS11.
Il fatto è che costoro non hanno neanche letto l’opera, a quanto ho potuto appurare da alcune domande che ho rivolto ad una responsabile che mi ha tenuto al telefono per circa mezz’ora; l’altro fatto è che i vari racconti che compongono il ‘diario’ sono stati ben letti e, fortunatamente, ben commentati, da persone qualificate cui mi sono preventivamente e cautelativamente rivolto – dico ‘cautelativamente’ perché non invio un manoscritto se non dopo averlo fatto passare al setaccio. Devo anche dire che i vari brani che compongono il manoscritto, a suo tempo pubblicati in Web o inviati a privati, hanno riscosso, pur con qualche (benvenuto) appunto più che critica, un generale gradimento.
Concludo: per fortuna ho in mano ben altre proposte; Case editrici come quella che ho citato sono evidentemente ditte commerciali che sfruttano la voglia di molti di sentirsi scrittori, e questi molti sono ben disposti a pagare pur di vedersi pubblicati. Il tutto a totale discapito della Letteratura e del sapere un minimo scrivere, visto che basta pagare.
Porgo il fianco ad eventuali contestazioni su quanto espongo da parte della Casa editrice Statale 11 e dei suoi eponimi, che non sembrano mancare. Contestualmente suggerisco vergogna e invio un fervido invito ad andare a lavorare. |
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"A Pe' damme subbito l'IBAN daa Casa Editrice dell'Anas che je faccio er : bonifico!"
(testuali parole de Tebbro)
("datois er fatto che ho ner cassetto circa 3.000 sonetti, si me riesce da falli pubbricà da 'sti editori me verebbe a costà circa 69 centesimi a sonetto: me pare che ce posso sta' ")
(testuali considerazioni de Tebbro durante una seduta di ipnosi) |
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Uhahahahahahahahahhahahah!!!!!  |
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"A Pe' damme subbito l'IBAN daa Casa Editrice dell'Anas che je faccio er : bonifico!"
(testuali parole de Tebbro)
Vista la gravità della sua situazione mentale La preghiamo di inviare il "quantum" a:
Casa di Cura Privata San Valentino Ad indirizzo specifico neuropsichiatrico
Via della Cappelletta della Giustiniana, 119 Roma 00123
Tel: 0630310821 r.a., fax: 0630311500 Sito web: www.casadicurasanvalentino.it E-mail: info.casadicurasanvalentino.it
codice IBAN 12903476390345
c.c.n. 000000127
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Ahuahauhauahuahuahau  |
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Esistono sostanzialmente due tipi di case editrici: quelle valide e quelle messe su unicamente per lucrare. In ogni caso, in questi ultimi anni, nascono e muoiono entrambe, come i funghi. Ma il criterio di estinzione non è riconducibile alla qualità dei libri pubblicati. L'enigma ha questo risvolto tristemente noto, cioè la richiesta di un contributo.Vera e propria truffa!!! Oltre alle lamentele, peraltro fondatissime, di Enrico, molti altri scrittori conoscono e denunciano, a pieni polmoni, queste speculazioni.
E' sostanzialmente una questione di etica? Non solo. Chi chiede un contributo ad uno scrittore rafforza il sistema volto a dare spazio a chi se lo può permettere economicamente,quindi rifiutare significa dare spazio a qualcun'altro che dell'etica se ne frega e che può sborsare contanti. Un esempio di una banalità estrema è questo: esiste tra i due modi di lavorare la stessa differenza che c'è tra amare un uomo/donna o farsi pagare per una prestazione sessuale.
Troppi libri? No assolutamente! I libri di qualità, di classe non sono mai troppi. Gli scrittori purosangue, nemmeno. Esistono questi brogli e mancano i lettori. Lettori di classe. |
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Dirò di più: nei 'fogli illustrativi' che pretendevano di spiegarmi di quali e quante iniziative mai questa Casa si fregi perportare lo scrittore (pagante) al Nobel c'era un bel po' di errori di ortografia (refusi? Mah, diciamo così...). |
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Una piccola correzione, o Merenduzzle: le mie non sono propriamente 'lamentele', più o meno so a chi affidare i manoscritti, e potrei averlo già fatto.
C'è che mi volevo guardare attorno, e comunque non ho trovato che conferma ad una situazione che peraltro già conoscevo.
...Certo, però, che addirittura gli errori d'ortografia... questo davvero supera i limiti della decenza. |
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De: Tebro |
Enviado: 03/09/2011 11:10 |
Concludo: per fortuna ho in mano ben altre proposte; Case editrici come quella che ho citato sono evidentemente ditte commerciali che sfruttano la voglia di molti di sentirsi scrittori, e questi molti sono ben disposti a pagare pur di vedersi pubblicati. Il tutto a totale discapito della Letteratura e del sapere un minimo scrivere, visto che basta pagare.
Dunque, vediamo, intanto complimenti, peteruccio, per la tua "fortuna" di avere altre possibilità. Però, qua mi nasce un dubbio e me casca l'asino: se altre case editrici ritengono validi i tuoi elaborati, come mi spieghi che la prima "casa", per ritenerli validi voleva ben, 2.000/00? Allora ne consegue, che non sono dei truffaldini! ma dei masochisti!
Io, non so come funziona, perché non ho mai pubblicato niente, ma se una casa editrice, si impegna non solo a stampare un certo numero di copie, di cui una parte ti viene consegnata, ma anche a consegnarl, distribuirle, nelle varie librerie, con relativo rilievo, beh, i duemila euro non mi senbra un furto! Ci sono ben altri furti!
Eppoi, non dimenticare che ci sono persone che campano sognando! e quelle case editrici, gli conciliano il sonno e al contempo gli alimentano il sogno.
 
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G'ho na spira ale man.....  |
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