Il verde d'agosto
Il verde d’agosto non è il verde tenero della primavera, nemmeno quello lussureggiante di prima estate.
È un verde che annuncia la fine dell’estate virando verso il giallo, che perde tono e turgore, per trasformarsi, in un ultimo guizzo di vitalità, nel giallo acceso e nel rosso vivo dell’autunno, per poi spegnersi nei colori uggiosi dell’inverno, velati dalle giornate umide di nebbia e malinconia.
Le giornate si accorciano, le temperature notturne si abbassano, si comincia ad indossare giacche e giubbotti ed è già settembre.
Seduta sul bordo del marciapiede, osservi invidiosa le rondini. Si radunano sui fili del telefono, garrendo ansiose, o forse allegre per il lungo viaggio alla ricerca del caldo. Come vorresti partire con loro…
Presto sarà ora di maglioni di lana, di scarpe chiuse e stivali, di nasi arrossati e piedi gelati.
Ma ora ti godi ancora le giornate calde e le serate tiepide, gli abiti leggeri e le gambe e i piedi nudi che si immergono nell’erba appena tagliata e quel profumo che ti arriva dal naso alla testa procurandoti una sensazione di serenità. Nel vicino pereto i raccoglitori chiacchierano allegramente, intonando di tanto in tanto qualche vecchia canzone, per poi scoppiare a ridere. I ragazzi fanno il verso agli anziani cantando a squarciagola il ritornello di una delle hit del momento, scatenando le proteste degli anziani, tutti d’accordo che ‘ste nuove canzoni son solo urla e nulla più, che la musica è un’altra cosa, non questa confusione. Ma la stanchezza e l’aria tiepida di fine giornata stempera tutta in una risata ed un bicchier di vino… o coca cola per gli astemi.
Gli ultimi saluti e di nuovo il silenzio della campagna ti circonda. Quel silenzio pieno di rumori famigliari, di profumi conosciuti, di colori che vanno spegnendosi nel buio…, ma domattina si riaccenderanno, e anche l’estate, quell’estate che ancora non è finita ma già ti manca, tornerà a scaldarti dopo il freddo dell’inverno. Basta aspettare.. nel frattempo accenderò il camino e metterò le calze di lana…