anche se la Costituzione dà al Presidente della Repubblica la facoltà
di nominare un leader di governo non eletto dal popolo si tratta pur
sempre di una sospensione della democrazia espressione della
sovranità del popolo
una sospensione che la Costituzione TOLLERA in casi di emergenza
nazionale
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quanto alle ciance sulla letterina e altre aminità, forse non vi siete resi
conto che in realtà l'uomo che si voleva togliere di mezzo era Tremonti,
per la semplice ragione che la Merkel non vuole saperne nè di fondo
salva stati, nè di bund europei, e invece Tremonti era un rompiballe, che
insisteva col dire che l'attacco speculativo all'euro necessitava di un
salvagente che accomunasse TUTTI i paesi della eurozona
un rompiballe quel Tremonti, che addirittura a livello globale voleva una
nuova Bretton Wood per dare alla circolazione della moneta regole
consone ai cambiamenti apportati dal globalismo negli ultimi 10/20 anni
le decisioni di Bretton Wood risalgono al 1944/1948, mi pare evidente
che siano ormai obsolete, tanto per dirne una in quegli anni c'erano
ancora gli imperi, con i loro mercati aggregati
vabbè, con la nuova Bretton Wood Tremonti rompeva le palle a tutto il
mondo occidentale, ma finchè l'euro non è stato messo sotto attacco
l'Europa poteva anche fregarsene delle fisime tremontiane
la battaglia vera è cominciata quando l'Europa ha chiesto all'Italia 500
milioni per salvare la Grecia, e sto parlando di quando in Grecia i palazzi
venivano dati alle fiamme, non ho voglia adesso di andare a controllare
se è stato prima o dopo l'inizio dei bombardamenti su Gheddafi
Tremonti ha detto : "sì, ma qui non basta salvare la Grecia, occorre
prevedere un fondo di riserva perchè qui la faccenda si fa spessa, c'è
stata l'Irlanda, c'è il Portogallo e c'è anche la Spagna, se andiamo
avanti così addio euro"
(l'Italia non era ancora sotto tiro)
a quel punto grande dilemma sul germanico suolo : "CI CONVIENE O NO
TENERE IN PIEDI UNA MONETA CON IL RISCHIO DI ESSERE NOI A
PAGARE PER TUTTI ?"
quel dilemma è ancora lì, intatto, nel frattempo la speculazione era divenuta
inarrestabile e il temporeggiamento dei tedeschi aveva aggravato la situazione
Zapatero ha tolto le castagne spagnole dal fuoco (tedesco) dimettendosi,ed era
uno in meno che veniva a sollecitare decisioni in Europa, ma il dilemma
continuava a costare batoste elettorali a frau Merkel, e qualcosa bisognava
pur fare
GROSSE IDEA :
commissionare i paesi sotto attacco, in modo che si grattino la rogna in casa
loro
e togliersi Tremonti dalle scatole una volta per tutte
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per commissionare la Grecia c'era l'ex presidente della BCE, uomo di provata
fede nella moneta unica UBER ALLES
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per l'Italia c'era il COMMISSARIO per antonomasia : Mario Monti, uomo che ha
iniziato ad esistere solo a Bruxelles, e per il quale gli interessi italiani possono
esistere SOLO in funzione di quelli europei
l'uomo disse "chi per l'Europa muor vissuto è assai" e obbediente si mise al
servizio della Patria Comune, rendendo nota il 2 settembre pubblicamente la
sua disponibilità
a quel punto non restava che accelerare le pratiche per togliere di mezzo
l'ameno Berlusconi e il rompiballe Tremonti
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a dire la verità Tremonti, con la sua cretinata dei 1000 euro in nero al mese
ha contribuito parecchio nel farsi mettere fuori gioco
e a quel punto Berlusconi si è messo a trattare in proprio la resa dell'Italia
agli eurocrati, sperando così di evitare il commissariamento
povero ometto, mai stato un politico, come al solito si illudeva, è bastato
che una vecchia faina democristiana si introducesse nel suo pollaio, per
conto del genero di Caltagirone, e in due giorni tutte le sue illusioni sono
finite nel cestino della carta straccia
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solo che sono finite nel cestino della carta straccia anche le illusioni di chi
aveva spianato la strada per l'arrivo di Mario Monti
lui già da oggi è andato a dichiarare a Bruxelles che il suo solo desiderio è
di mettersi AL SERVIZIO DELLA EUROPA, e lo ha ripetuto, chiaro e forte,
in tutte le salse
desiderio del resto ampiamente condiviso dall'uomo del colle, da sempre
alla ricerca di un impero a cui rendere atto di sottomissione per conto
dell'Italia
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