Pure s’er “cinque” cià cor su cortello, quer che er cortello cià cor su bersajo, ( la chiameno simbiosi ) e ar repentajo poco je resta pe sperà ar fraggello,
quanno er brillà de lama infirza a tajo la mela, o fa corona sur pannello ar corpo che se presta da modello; la mano zompa a famme da bavajo.
Poi bestie e domatori in d’un serajo. Poi mimi, guitti, e pe incontrasse ar volo: corde e artalene a penne su un tramajo.
Ma uscenno da sta cuppola incerata, all’occhi e a pelle me rimbarza solo: quella freddezza arcigna e inusitata
d’ una mano, che armata: da li vibranti e arifilati stilli, lancia la “sfida” tra angoscianti assilli.
confermo che i primi cinque versi, (e sorvolo sul resto) sono la dimostrazione del poco rispetto che l'autore ha avuto, nei confronti dell'ascoltatore.
Ma quello che ci propina ste cavolate ( quelle del primo post ) non è lo stesso che ha scritto quanto sopra?
Quindi anche lui manca di rispetto ai lettori?
Lui, che per primo manca di rispetto a chiunque non lo abbia elogiato e anche a chi lo ignora, si permette di giudicare?
Assì.. si additano gli altri per nasconder la propria mediocrità...
E' proprio vero.. molti uomini, quando non hanno più cartucce nel fucile nè qualcuno che se li fili, si coprono di ridicolo pur di attirare su di sè l'attenzione...
Si chiamava Antenòr e niente, si chiamava Antenòr e basta perchè per certa gente non importa grado o casta, importa come vivi, ma forse neanche quello, importa se sai usare bene il laccio od il coltello...
Antenòr uscì di casa, uscì di casa quella sera, garrivano i suoi pensieri come fossero bandiera, ma gli occhi erano fessura e il viso tirato a brutto, come all' età in cui credi d'aver fatto quasi tutto...
Dunque, ti rispondo, ma tu statte zitta, rimani a cuccia e ascolta quello che te dico: il mio sonetto, è un piccolo capolavoro! composto di 17 versi tutti concatenati tra di loro.
una forma poetica, impegnativa, che pochissimi usano.
Il dialetto non lo deprime, semmai (per gli amanti) ne addiziona il valore!
Mentre la vergogna di quei versi, lo ripeto, sono la dimostrazione del poco rispetto che l'autore prova per l'ascoltatore. quindi, la ritengo un'offesa gravissima! Ma ugualmente grave è che neanche per lui medesimo, scrivendo quei versi, prova rispetto.
Quando tu eri qui prima non riuscivo a guardarti negli occhi tu sei proprio come un angelo la tua pelle mi fa piangere tu fluttui come una piuma in un mondo meraviglioso Io avrei voluto essere speciale tu sei così maledettamente speciale
ma sono una persona sgradevole, sono uno strano cosa diavolo sto facendo qui? io non appartengo a questo posto
non importa se ferisce io voglio avere il controllo voglio un corpo perfetto voglio un'anima perfetta voglio che tu noti quando non sono in giro tu sei così maledettamente speciale Io avrei voluto essere speciale
ma sono una persona sgradevole, sono uno strano cosa diavolo sto facendo qui? io non appartengo a questo posto
lei corre fuori dalla porta lei sta correndo lei corre...
Qualunque cosa ti renda felice tutto ciò che vuoi tu sei così maledettamente speciale Io avrei voluto essere speciale
ma sono una persona sgradevole, sono uno strano cosa diavolo sto facendo qui? io non appartengo a questo posto
dorian, che dire? è testo senza capo né coda! è un testo di sicuro scritto
da un giovanottello. Abituato a leggere stupende poesie, romanesche e non,
rimango allibito a pensare che c'è gente che applaude.
quando tu eri qui prima ma è chiaro che era li prima! non poteva essere lì dopo!
la pelle di lei lo fa piangere! ma che vuol dire?
non importa se ferisce? ma ferisce chi? che cosa?
sgradevole o strano si! evidentemente non lo sa nemmeno lui... se è sgradevole o strano.