In effetti si parte da uno 'sclavus', abitante della non meglio identificata Sclavinia; credo sia un esito fonetico da 'Slovan' o simile, per l'appunto 'Slavo', derivante dalla difficoltà da parte del parlante latino di pronunciare 'sl' con 's' sorda, preferendo l'epentesi di una 'c' in modo da pronunciare 'scl'.
Il gruppo 'cl' latino in italiano, peraltro, è diventato 'k', vedi 'chiave', 'chiostro', 'Chioggia' (da 'Claudeam') e anche, eccoci al punto, 'schiavo', da 'sclavus', a sostituzione tra l'altro de 'servus' latino classico; ma nelle parlate venete la palatalizzazione è andata oltre arrivando a 'ci': quindi ecco 'ciave', 'Ciòsa' per 'Chioggia', e 's-ciavo', ed ecco anche il saluto 'ciao', che, come ricordava Orange, sostituisce il 'servo vostro', ruffiano saluto veneziano.
Mi viene da ridere pensando che gli Slavi si salutano così (anche giù in Bulgaria, udito con le mie orecchie), ignorando di tale saluto l'origine per loro non proprio gratificante.
PS: Qualcosa di simile conoscono i dialetti liguri anche con il gruppo 'pl', che in quella regione è diventato 'ci': 'ciù' per 'più', 'cioeve' per 'piove', ecc.