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General: a proposito de morte
Triar un altre plafó de missatges |
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De: Tebro (Missatge original) |
Enviat: 05/03/2012 10:52 |
Peterpan® ha eliminat aquest missatge |
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Morire sì, non essere aggrediti dalla morte. Morire persuasi che un siffatto viaggio sia il migliore. E in quell'ultimo istante essere allegri come quando si contano i minuti dell'orologio della stazione e ognuno vale un secolo. Poi che la morte è la sposa fedele che subentra all'amante traditrice, non vogliamo riceverla da intrusa, né fuggire con lei. Troppo volte partimmo senza commiato! Sul punto di varcare in un attimo il tempo, quando pur la memoria di noi s'involerà, lasciaci, o Morte, dire al mondo addio, concedici ancora un indugio. L'immane passo non sia precipitoso |
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De: Miti |
Enviat: 05/03/2012 12:46 |
E' una delle più belle poesie di Cardarelli |
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Certo non è mia
La mia (ovviamente il solito capolavoro di poesia ermetica) è la seguente:
MORIRE
Bhe, tutto qui? |
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Neppure questa è mia, fa faccio fatica a mettermi in gioco davanti al Poeta...
Questa sera no Non conterò le stelle Tanto ormai io già lo so Son rimaste sempre quelle Hai passato mai Le notti sotto zero A svuotare i calamai Colorando i sogni in bianco e nero?
Morire No Morire per amore non si può Nel cuore un freddo come fosse già... dicembre! Morire No Addio amore, addio, addio a te Un fiore rosso in tasca ho qui con me... per sempre!
Se la nostra età E' fatta per sbagliare Da chi l'ha passata già C'è ben poco da imparare Quelli come me Che vendono parole Per qualcuno almeno c'è La speranza di colpire un cuore
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De: Miti |
Enviat: 05/03/2012 15:59 |
Canzone di Miguel Bosè? |
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De: Miti |
Enviat: 05/03/2012 18:02 |
GARCIA LORCA
Come son pesanti i giorni, A nessun fuoco posso riscaldarmi, non mi ride ormai nessun sole, tutto è vuoto, tutto è freddo e senza pietà, ed anche le care limpide stelle mi guardano senza conforto, da quando ho appreso nel mio cuore, che anche l'amore può morire.
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De: Miti |
Enviat: 05/03/2012 18:04 |
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue.
Eugenio MONTALE |
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Er giocatore... ma parla dell'altra opera per la quale Dostojevski s'è ispirato a te, L'Idiota... |
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De: Tebro |
Enviat: 05/03/2012 20:30 |
Miti, come ben sai, a me, queste chiacchierate, (non sono poesie ma chiacchierate a ruota libera) non convincono! la poesia è un altra cosa. la poesia ha delle regole ferree! che riguardano soprattutto la musicalità, i ritmi, i suoni, la melodia oltre ovviamente il rispetto della metrica! si, non sono poesie, ma semplici chiacchierate irrispettose delle regole. un sonetto se ne guardano bene neanche a pensarlo figuiamoci a partorirlo.
ciao |
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Ma sta' zitto, deficiente. |
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Non so se sia (anche) deficiente, ma a quel che scrive, senza dubbio è ignorante. Ignora cosa sia la poesia, la forza evocativa, l' universalità. E' come quei vecchietti che dipingono un mazzo di fiori, e credono di essere pittori.
A' Tebro, ma fatte' 'n' goccetto, daje.... |
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Ecco, spronalo pure, a bere... ché tanto da solo non lo fa.
Terco ha imparato a calci, come il somaro, la tecnica del sonetto; ritiene, nella sua abissale demenza, che l'essere riusciti a combinare quattro rime sia arte di per sé. Uno glielo lascerebbe anche credere se non fosse che costui, giammai pago, all'indifferenza generale risponde con i suoi sgarbati richiami all'attenzione ('Aò, stronzi, arzàteve in piedi pe' applaudi'!'), e ancora non ha capito che è a causa di questo suo atteggiamento da imbecille che sono seguite le foto al suo casermone, a lui stesso, la targa 'commemorativa' e chissà cos'altro ancora se non si toglie dai coglioni una buona volta... |
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Ecco, e in un colpo solo,ha sistemato pure
Garcia Lorca e Montale
riportandoli al ruolo che compete loro
molto sopravvalutato negli ultimi decenni.
E' uomo (beh uomo...piu che altro poeta)
che non teme il ridicolo; tronfio e pieno di se'
( e quando si dice pieno di se', dipende di cosa sei riempito eh)
Ricordo ancora, come fosse ieri, la discussione quando postai una poesia che attribuii al mio povero e defunto nonno, tal Giuseppe U.
4 versi in croce eh: "si sta come d'autunno, sugli alberi, le foglie"
ecco, parti come una fiera e demoli,quasi fosse un vendicatore celeste, i nobili versi del nonno.
Quando poi, timidamente venne fatto osservare che il Giuseppe altri non era che un certo Ungaretti...
beh credete forse che arrossì e cercando un riparo per la vergogna non riuscisse a trattenere le urine bagnando le braghe?
mava'
ce ne fu anche per il povero Giuseppe, anche lui reo di non essere in grado di mettere insieme un sonetto con ferree regole e tutte le stronzate a corollario.
Quando ci sara' la dipartita di sto cercopiteco, glielo facciamo un busto in bronzo davanti a casa con la sua berretta in testa e la sciarpa rossa? |
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Vada per il busto, ma in stronzio... |
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