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General: Catering
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De: Claretta (Mensaje original) |
Enviado: 03/05/2012 17:44 |
da qualche anno va di moda il catering fai da te
nel senso che si preparano i cibi nelle cucine private e poi lo si
offre a bar, ristoranti, tavole calde
e la cosa funziona, a quanto pare, visto che da queste parti si
moltiplicano i menù personalizzati con varianti di ottimo livello,
anche nei bar che fino a ieri si limitavano ai panini, toast, piadine,
focacce, in estate prosciutto e melone, caprese o insalatone e taglieri
di affettato e formaggi
adesso ci sono piatti di specialità regionali con preparazione accuratissima
e ingredienti selezionati con grande competenza
menù da ristorante premiato Michelin o Gambero Rosso, a prezzi da ticket
rimborso mensa
e, novità delle novità, c'è anche la possibilità di asporto
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può darsi
ma tu sai da dove viene il termine "meneghino" ?
e meneghino era il cameriere affittato dalle famiglie della borghesia
per la giornata della Domenica, che in milanese è Menega
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De: Miti |
Enviado: 04/05/2012 15:58 |
Ho sentito parlare di signore che organizzano pranzi, anche importanti, per famiglie private..............ma che vendano a Bar o tavole calde i sembra estremamente imprudente
Non credo ne valga la candela con i rischi ai quali potrebbero andare incontro................ |
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In effetti c'è questo discorso delle norme igienico-sanitarie, le quali, pur se talvolta saranno un tantinello esagerate, esistono e sono soggette a controlli da parte di NAS e compagnia bella, se non vado da Erato. Adesso poniamo il caso che una compagnia di CC si trovi a bighellonare dentro uno di questi locali forniti da fornitori domestici: non chiederebbero da dove arriva la roba, in quale ambiente viene confezionata e via dicendo? A pensarci meglio, sembra anche a me che 'sta faccenda presenti dei punti interrogativi. |
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NON sto parlando di signore che fanno prestazioni occasionali
sto parlando di attività d'impresa, che poi l'investimento iniziale
sia minimo è cosa provvisoria, gli utili dovrebbero essere reinvestiti
se si vuole lo sviluppo della attività e se c'è mercato
in provincia è più facile perchè c'è una rete di rapporti personali che
in città manca, e quindi bisogna partire alla grande, investendo in
pubblicità, già attrezzati per fare fronte a un potenziale grande mercato
quindi occorre un grande investimento di capitali che rimane completamente
a rischio per un tempo indeterminato
cosa che possono tranquillamente affrontare solo quelli che di soldi ne hanno
tanti, ma io sto parlando di gente che sta cercando di capitalizzare il proprio
lavoro
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NON sto parlando di signore che fanno prestazioni occasionali
...Be', sì, anche perché quello è tutt'altro settore (al momento non tassabile, poi domani chissà...). |
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sto parlando di attività d'impresa, che poi l'investimento iniziale
sia minimo è cosa provvisoria
Nun ghe semmu....
Cercherò di spiegarmi meglio:
se non vuol fare le cose "alla napoletana" un imprenditore deve:
- avere l' attestato HACCP (4/500 €)
- inviare una lettera raccomandata a tutti i locali coi quali collabora, dichiarando
di rispettare la normativa HACCP
- avere ovviamente una cucina professionale con minimo 6 fuochi
e un forno (5.000 € minimo)
- cappa aspirante (con canna fumaria esterna) costo variabile a seconda
della lunghezza della canna fumaria (se stai in condominio devi chiedere
il permesso all' amministratore) ma comunque con meno di 2.000 € non te la cavi
- la cucina deve essere piastrellata fino all' altezza di 2 metri
- l' impianto elettrico deve essere "a norma" con doppio isolamento
- tutti gli elettrodomestici devono essere industriali
- se si congela si deve disporre di abbattitore di temperatura
- e probabilmente dimentico qualcosa
Totale minimo 20/30.000 euro
Ora, non avrebberio convenienza, questi "imprenditori", ad aprire un proprio locale?
Naturalmente, si può evitare tutto ciò, facendo "alla napoletana", con i rischi che ne conseguono. Fai conto che una sanzione media dei NAS è di 50.000 € |
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P.S. Naturalmente le sanzioni colpiscono sia gli "imprenditori" sia i locali pubblici che si servono della loro opera. |
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claretta
vengo ad abitare da te, mi ospiti??
ti cucino io: cucina umbra genuina !
però non conosco la cucina padana...
va bene lo stesso ?? |
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Attenta, Cla: poi chiede il ricongiungimento familiare, che poi dalle sue parti si chiama rigongiungimendo... |
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a parte che l'investimento iniziale non è superiore a quello di
un negozio di gastronomia, e nemmeno le pratiche burocratiche
sono tante di più, faccio notare che oggi il costo maggiore è
rappresentato dal mezzo di trasporto, ma quello ci vuole per
qualsiasi tipo di attività, che poi sia un furgone o una vettura
decorosa per un piazzista o un consulente informatico, i costi
sono suppergiù gli stessi
poi va detto che in Brianza c'è la tradizione della casa/bottega,
nel senso che sotto ci sono gli spazi per il lavoro e sopra
l'appartamento
abiti da sposa o ebanisteria, riparazioni motocicli o restauro
mobili antichi, tutto viene fatto "in casa" da sempre
e una volta erano "in casa" anche le osterie e le salumerie con
i prodotti della cascina fuoripaese o addirittura di fianco o nel
retro della casa
logico che le villette a schiera non sono utili per nessun tipo
di attività, ma quelle vengono considerate pollai da chi abita
nelle case vecchio stile
e nei pollai nessuno si sognerebbe di mettere una cucina a sei
fuochi
quanto ai condomini...o sono signorili, e allora ci sono gli studi
dei notai, degli avvocati, dei commercialisti e dei medici, tutti con
appartamento allegato
oppure sono "civili" e ci stanno i pensionati non al minimo e quelli
che sono immigrati qui da Milano prima che la Brianza si riempisse
di villette a schiera
poi ci sono le case popolari (pochissime) dove la gente fatica a tirare
la fine del mese
teniamo però presente che non solo la Brianza è popolatissima, ma
che è anche il territorio più produttivo d'Italia
e che tra l'altro a nord confina con la Svizzera e a sud con Milano
capisco che si tratta di un territorio con caratteristiche del tutto
diverse da quelle liguri e umbre, e mi rendo conto che ciò che qui è
fattibile senza grandi problemi diventa impossibile o molto difficoltoso
in altri contesti
purtroppo
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Io ho capito che anche nella quasi-svizzera Brianza si fanno le cose "alla napoletana".
purtroppo |
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ma va a controllare il forno, che ti sta bruciando l'arrostino di scoiattolo, ligustro
del menga !! |
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Claretta, ma ci sei? Hai scritto un intero 3ad di stronzate affermativo/confutanti e te la pigli con me?
Riprenditi, su.
P.S. Gli scoiattoli si mangiano da settembre in poi, e io li faccio in casseruola, con olive e pinoli, come il coniglio, hai presente? |
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io affermo e confermo che c'è margine per fare le cose bene,
rispettando le regole etiche, estetiche e perfino burocratiche,
anche senza avere grandi risorse economiche
20/30 mila euro si possono pagare a rate (ai fornitori, non agli
usurai) razionalizzando le scadenze e facendo un passo alla
volta
tra l'altro in questo periodo di crisi i fornitori considerano una
manna anche solo riuscire a catturare un cliente potenzialmente
solvibile
ci sono poi i leasing, e c'è la collaborazione parentale, in un quadro
di reciprocità
per "fare alla napoletana" occorrono capacità che appartengono alla
tradizione del territorio, e che i lombardi non hanno
quando ci provano a "fare alla napoletana" fanno solo delle baldraccate
che gli ricadono sulla testa, sommergendoli nel ridicolo e nel grottesco,
a parte la sodomizzazione ultra meritata
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ma nel mio affermare e confermare cerco anche di argomentare
tu invece affermi e confermi ripetendo ossessivamente solo il tuo anatema
del menga
stupida io che ti rispondo, stupida proprio come una milanesotta, ahimè
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non cucino il coniglio, mi fa senso come e più di capretto e agnello, che in casa
mia non entrano mai
anche se...il violino di capra lo gradsco molto
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claretta mia
se questo genovese magnascoiattoli
rompe troppo le palle, dimmelo che telefono
a fabrizietto e gli faccio incendiare tutte le case
quella al mare e quella ai monti e se non basta
giu ad olio di ricino !!!!!!!!!!!!!!!!!!! |
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