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General: SANTO PROTETTORE DEL CONTRIBUENTE
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Respuesta  Mensaje 1 de 31 en el tema 
De: ORANGE1  (Mensaje original) Enviado: 09/05/2012 15:12


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Respuesta  Mensaje 2 de 31 en el tema 
De: Ketty Frega? Enviado: 09/05/2012 15:18
Nel giugno 1981, una commissione di studio, presieduta da Paolo Baffi, direttore generale di Bankitalia, deliberò di seguire lo schema d’un giovanotto, molto stimato dai Rothschild, tale Mario Monti, il quale propose l’emissione di titoli a lungo termine, con aste mensili e quindicinali, in modo che il rendimento cedolare fosse fissato dal mercato, con scadenze tra i 5 e i 7 anni.
Il che, a detta del professorino, garantiva il potere d’acquisto e, secondo gli esiti delle aste, un piccolo rendimento dell’1-2%. Il Tesoro, zufolò Monti, avrebbe avuto da 5 a 7 anni per programmare e finanziare meglio la spesa pubblica. La proposta passò con standing ovation. Il deficit andò su come un proiettile. Le spese aumentarono invece di diminuire. Mentre Mario Monti procurava il credito a tassi impossibili, aumentarono tasse e benzina, le spese sanitarie sfondarono di mille miliardi di lirette il finanziamento statale. [Fonte]


Monti consulente di Pomicino negli anni ruggenti del debito


Il premier Mario Monti fu chiamato a salvare l'Italia dai gorghi del default, tra il 1989 e il 1992, erano i tempi del sesto e settimo governo Andreotti, ma non riuscì a impedire il peggio. Cioè l'esplosione del rapporto tra debito e pil, preludio della grande tempesta finanziaria che al principio degli anni Novanta costrinse Giuliano Amato alla manovra da 103.000 miliardi di vecchie lire. In quei tre anni il peso del debito balzò dal 93,1% del 1989 al 98% del 1991 e al 105,2% del 1992. Un vero boom, insomma, pari al 12,9% in termini relativi e al 44,5% in cifre assolute, da 533,14 miliardi di euro a 799,5! [Fonte]



Stanno lanciando la moda della “sistematica produzione di falsi”

Avendo capito di non essere assolutamente in grado né di gestire l’attuale travaglio del paese, né tantomeno sviluppare delle idee creative per il bene comune della nazione, dando fiato all’economia, rilanciando gli investimenti e allargando l’occupazione aprendo il mercato del lavoro, il governo si dedica ormai sistematicamente alla produzione di falsi. Dimostrati e dimostrabili anche da un bambino.

Invece del Risveglio, hanno accelerato la deriva onirica trasformando la favoletta pseudo-narcisistica dell’Italia narcotizzata da Berlusconi in un incubo ipodato high tech.

“Io vi risolleverò dalla vergogna, dall’umiliazione, perché usciremo tutti insieme dal baratro che si apre dinanzi a noi, da questa immensa voragine del debito pubblico che ci sta mangiando vivi e riconquisteremo la credibilità internazionale diventando orgogliosi di essere un popolo, una nazione, proiettati verso un futuro di progresso sociale e di equità”.



Così Adolf Hitler parlava al suo comizio elettorale conclusivo nel febbraio del 1932, quando vinse le elezioni, parlando continuamente - un vero e proprio mantra ossessivo - di “baratro” di “mancanza di alternative” di “necessità di rigore” di “regole ferree”.

Il popolo tedesco venne ipnotizzato dall’idea del nazional-socialismo e l’espressione “progresso sociale ed equità” conquistò i cuori della classe operaia che spostò il 40% dei voti dai partiti di sinistra verso di lui. Adolf Hitler (così come in Italia aveva fatto Benito Mussolini dieci anni prima) conquistò il potere presentandosi come un liberista socialista.

Il resto è storia nota. Non appena preso il potere, occupati i gangli produttivi, iniziò la sistematica produzione di falso e falsificazioni.
Ma allora non c’era la rete. E davvero le alternative nell’accesso alle informazioni erano poche, minime.
Oggi, le alternative esistono eccome. E’ possibile comprendere, smascherare e denunciare i falsi. Non è facile neppure oggi, perché la truppa mediatica asservita (e ben pagata) partecipa al balletto. Ma si può controllare, verificare, parlarne. Dopodichè non è più possibile lamentarsi. Si prende atto che dicono il falso e si sceglie di sottrarsi.

Da questo punto di vista, ritengo l’attuale governo peggiore di quello di Berlusconi. Il sultano di Arcore ha scientificamente narcotizzato la nazione addormentandola. Mario Monti la sta gettando in un incubo elettronico con lo stesso identico obiettivo: impedirne il Risveglio per la riscossa nazionale.

Abbiamo il campione delle falsificazioni sui dati dell’economia, del lavoro, dell’industria, della cultura. Falsi. Tutte bugie. Conti alla mano, Mario Monti dice solo bugie.



Vediamone alcune:

1) Si alza la forbice dello spread e la responsabilità è attribuita alla Spagna. FALSO: La verità è che dopo quattro mesi il disavanzo pubblico è aumentato, invece che diminuire, le manovre di Monti hanno prodotto il credit crunch (termine che indica la strozzatura del mercato perché lo stato è costretto a indebitarsi per pagare interessi di debito contratti precedentemente, avendo rinunciato al disavanzo di debito virtuoso per investire in infrastrutture e grandi opere per creare lavoro-mercato-occupazione, e così facendo si avvia al proprio fallimento annunciato) e i grandi istituti finanziari internazionali hanno capito che Monti trascinerà il paese alla rovina e quindi non acquistano più i nostri bpt se non a tassi alti perché stanno scommettendo sulla nostra rovina.



2) La nostra borsa va giù e la responsabilità è della speculazione. FALSO: I fondamentali della nostra economia sono pessimi. I bilanci delle banche sono truccati. La Bce ha fatto avere, attraverso Mario Draghi, alle banche italiane la cifra di 325 miliardi di euro negli ultimi sei mesi affinchè si ricapitalizzassero e aprissero i crediti alle imprese. Le banche italiane hanno preso i soldi, hanno chiuso i rubinetti e li investono nella finanza speculativa ad alto rischio per recuperare, da bravi giocatori d’azzardo compulsivi, i soldi che hanno perso e il costo della politica (funzionari, ministri, faccendieri) di cui le banche si fanno carico per poter avere soldi cash senza che nessun governo chieda loro mai conto. Da tutte le piazze finanziarie del mondo arrivano massicci ordini di vendita sui titoli italiani, considerati ormai carta straccia. A novembre dell’anno scorso erano considerati titoli a rischio.

3) L’ufficio statistico del Ministero del Tesoro rivela che le prime 500 banche italiane sono proprietarie (attraverso le fondazioni) del 67% del patrimonio immobiliare italiano, corrispondente a un valore di mercato pari a circa 400 miliardi di euro. Monti ha dichiarato in data 20 gennaio 2012 di aver fatto applicare i parametri della BCE (“Ce l’ha chiesto l’Europa”) per alzare le aliquote fiscali delle imprese finanziarie. FALSO e BUGIA.
Con postilla di decreto legge votato in fretta e furia a metà marzo, il governo ha dichiarato PER LEGGE che gli istituti bancari “sono esenti dall’applicazione dell’Imu in quanto enti deputati alla beneficenza sociale. Il Tesoro, così ha rinunciato ad incassare 40 miliardi di euro.

4) Il governo ha dichiarato che l’82% dei cittadini italiani risultano proprietari di immobili. FALSO: La realtà è che i proprietari immobiliari in Italia sono soltanto il 23%. Il restante 59% hanno un mutuo, decennale, ventennale, trentennale. Tutti gli immobili fanno parte del patrimonio delle banche che hanno erogato i mutui. La banca (legittima proprietaria) non paga l’Imu. La paga però il mutuato.

5) Il governo, attraverso la ministra Fornero ha dichiarato che gli esodati sono 64.000. FALSO: L’ufficio centrale dell’Inps e l’ufficio statistico nazionale del Ministero del lavoro rivela che gli esodati risultano invece 174.000 al 31 gennaio 2012. Non esiste copertura finanziaria. Il governo STA TRUCCANDO IL BILANCIO COME AVEVA FATTO LA GRECIA.

6) In data 26 febbraio 2012, il governo ha dichiarato di aver provveduto “a far applicare la normativa corrente per l’immediato reintegro della dovuta tassazione alle quattro concessionarie che gestiscono la distribuzione e l’utilizzo delle macchinette elettroniche da gioco d’azzardo, le cosiddette slot. FALSO: Il governo ha rimandato la richiesta a fine settembre del 2012, in tal modo, favorendo la società Lottomatica (l’unica azienda che seguita a salire in borsa) ma soprattutto favorendo la criminalità organizzata e soprattutto la famiglia mafiosa di Catania, Corallo, che ne ha il monopolio. Il governo ha rinunciato a 60 miliardi di euro, tale è la cifra di cui il Tesoro è creditore, ma non ha dato ordine alla Finanza di recuperarli.

7) In data 31 gennaio 2012 il governo ha dichiarato di aver “diminuito sensibilmente l’uso delle auto blu facendo risparmiare complessivamente almeno 200 milioni di euro. FALSO: Le auto blu sono aumentate negli ultimi quattro mesi del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un aggravio di spesa complessiva (benzina, assicurazione, autisti, parcheggio) per lo Stato di ben 156 milioni di euro.

8) In data 18 marzo 2012 Mario Monti ha dichiarato “stiamo uscendo dalla crisi; l’eurozona ce l’ha fatta e in Italia ci sono già segni di ripresa industriale”. FALSO: L’ufficio statistico del Ministero dell’Industria ha diffuso i dati nella giornata del 12 aprile 2012: l’industria italiana arretra del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una pesante contrazione del mercato che, secondo la maggior parte degli analisti finanziari, situa “il sistema economico Italia” più in là della recessione e più vicina alla depressione. Soltanto la Grecia e il Portogallo hanno fatto peggio. Andando avanti così, entro tre anni l’intera industria manifatturiera italiana verrà spazzata via e nazioni come la Corea, il Brasile, l’Argentina, l’India occuperanno i mercati sostituendosi al made in Italy. Solo un pazzo investirebbe in borsa in Italia.

9) “La riforma del mercato del lavoro che abbiamo varato è stata considerata in tutto il mondo davvero rivoluzionaria: aumenterà l’occupazione e rilancerà l’economia liberalizzando l’accesso, in linea con i parametri più avanzati d’Europa”. Così ha detto Mario Monti in data 2 aprile 2012. FALSO: L’attuale riforma del lavoro ingessa l’Italia, blocca l’occupazione, impedisce le assunzioni, facilita i licenziamenti, impedisce la mobilità di fatto. E’ stata attaccata in tutto il mondo, da posizioni di destra “Wall Street Journal”, da posizioni moderate di centro finanziario “Financial Times” da posizioni di sinistra “Washington Post” e “The Guardian”. E’ stata addirittura sbugiardata da Mario Draghi e da Christine Lagarde, il che è tutto dire: entrambi sono allarmati perché l’attuale governo sta peggiorando la situazione.

10) “Una delle azioni maggiormente propulsive del governo consiste nell’aver chiuso un accordo con l’ABI (ndr. Associazione Bancaria Italiana) per facilitare e imporre la trasparenza e liberalizzare la competitività del sistema bancario in Italia, peraltro solido e al sicuro”. Dichiarazione rilasciata in conferenza stampa in data 25 febbraio. FALSO: L’attuale governo ha rinunciato a far applicare la normativa europea che impone la non eleggibilità di membri nei consigli direttivi e amministrativi delle banche concorrenti tra di loro. Nei primi 25 istituti di credito italiani, il 92% dei membri dirigenti detengono cariche in almeno 14 istituti diversi in concorrenza tra di loro, il che macella e maciulla il concetto di competitività, trasforma le banche in un luogo chiuso all’esterno e di fatto trasforma le transazioni azionarie alla borsa valori non in una libera compra-vendita basata su dati di mercato, bensì in un’azione burocratica dovuta a funzionari (tanto per fare un esempio) di Unicredit che acquistano o vendono azioni di Banca Intesa per poi acquistare o vendere azioni di Monte dei paschi di Siena o Banco Popolare, alzando o abbassando il titolo sulla base di fattori puramente speculativi. In tal modo, il controllo rimane nelle mani dei pochi e le spese a carico dell’utenza aumentano. In Italia le banche non competono tra di loro. I costi per i correntisti aumentano ingiustificatamente.


Respuesta  Mensaje 3 de 31 en el tema 
De: ORANGE1 Enviado: 09/05/2012 15:22
Occheffai, Ketty: l'uovo fora dal cesto?
 
Hai scritto più in questo post che in tutti quelli degli   ultimi anni!!

Respuesta  Mensaje 4 de 31 en el tema 
De: Ketty Frega? Enviado: 09/05/2012 15:27
Tranquillo, ho solo copincollato. Io comunque me lo sono letto tutto. Mooooolto interessante.

Respuesta  Mensaje 5 de 31 en el tema 
De: Claretta Enviado: 09/05/2012 17:11
non potresti citare la fonte, per favore?
 
questo articolo lo stampo da qui, se ci riesco, ma ha uno stile che non è quello
dei siti che conosco, mi piace e vorrei vedere se ci sono anche altri argomenti,
trattati con altrettanta efficacia
 
grazie
 


Respuesta  Mensaje 6 de 31 en el tema 
De: Peterpan® Enviado: 09/05/2012 18:46
Bersani le sa 'ste cose? Sennò tocca dirgliele...

Respuesta  Mensaje 7 de 31 en el tema 
De: CL 1 Enviado: 09/05/2012 19:19
Google mi dice che l'autore è tal Sergio Di Cori Modigliani. Mai sentito.
(e che gli piacciono le gambe delle donne o, forse solo le calze)
 
 
 
 

Respuesta  Mensaje 8 de 31 en el tema 
De: CL 1 Enviado: 09/05/2012 19:26
... e che l' articolo originale era un po' più esteso...

Respuesta  Mensaje 9 de 31 en el tema 
De: CL 1 Enviado: 09/05/2012 19:36
In pratica l'autore del collage (che innocentemente KappaEffe riporta) lo ha preventivamente depurato del lunghissimo giudizio sul governo precedente)
 
meschinella come operazione, ma si sa, sul web bisogna essere tanti San Tommaso e verificare.

Respuesta  Mensaje 10 de 31 en el tema 
De: Peterpan® Enviado: 09/05/2012 20:08
Ma il governo precedente è per l'appunto 'precedente'. Adesso abbiamo Mariuccio...

Respuesta  Mensaje 11 de 31 en el tema 
De: CL 1 Enviado: 09/05/2012 20:12
Che io critico come si critica la Protezione Civile che interviene malamente dopo il terremoto.
Non devo spiegarti chi è il terremoto.

Respuesta  Mensaje 12 de 31 en el tema 
De: Peterpan® Enviado: 09/05/2012 20:16
Io lo so chi è, ma non te lo dico.
Però... pensi davvero che Mariuccio abbia a cuore le sorti dell'Italia e non piuttosto quelle dei banchieri suoi amici?

Respuesta  Mensaje 13 de 31 en el tema 
De: CL 1 Enviado: 09/05/2012 20:17
Un pezzetto tra quelli mancanti...
 
La gestione della comunicazione, infatti, sotto Berlusconi funzionava così: abbassare la quota collettiva di raziocinio, abbattere la Cultura, diseducare la nazione all’applicazione e alla elaborazione di pensiero argomentato, esaltare la volgarità becera, promuovere soltanto chi aderisce al consenso, negare l’esistenza della complessità minimizzando la realtà e riducendola a slogan di carattere pubblicitario, e infine, dulcis in fundo, sostituire il danaro come autentica moneta di scambio sociale elevandola a Valore Assoluto, sostituendola al merito e alla competenza tecnica. In tal modo lui si assicurava due obiettivi strategici contemporaneamente: a) aveva la garanzia di vincere sempre, essendo la consistenza patrimoniale di Berlusconi talmente vasta da poter essere in grado di battere tutti su ogni terreno, dato che si giocava soltanto con e attraverso i soldi; b) abbattere e cancellare il Senso e il Significato, prima dal dibattito, poi dal confronto, e infine dal pensiero; garantendosi in tal modo un sicuro semaforo verde per qualunque nefandezza, illegalità, ruberia, sconcio civico, perché gli atti, le leggi e le decisioni non venivano più né presentate né prese sulla base di un Senso (economico, politico, culturale, comune) né avevano alcun Significato reale (aumento della ricchezza nazionale, risoluzione dei problemi, sviluppo e progresso della nazione, miglioramento delle condizioni, promozione del made in Italy, progressione dell’etnia italiana come popolo e come nazione, investimento in settori strategici come istruzione e ricerca scientifica e innovazione). E’ stato il varo della pornografia civica: la promozione dell’oscenità comportamentale elevata a sistema e Norma.
In tal modo, il paese si è abituato a leggere la realtà come se in verità fosse una piece di Andrè Breton con la scenografia di Salvador Dalì e la regia di Luis Bunuel: un totale surrealismo, dove mascalzoni inseguiti dalla polizia diventavano ministri della giustizia, prostitute in carriera si occupavano di gestire le politiche familiari, ladroni compulsivi gestivano il Tesoro e la Finanza nazionale, gagà semi-analfabeti andavano a gestire i centri propulsivi della cultura, con dirigenti al comando della ricerca scientifica dotati di lauree acquistate on line a fior di soldoni. Il paese si è afflosciato e si è abituato.
Così, è stato narcotizzato.
Quando Mario Monti si è insediato con la sua variopinta squadra di professori seri, compunti, per la massa anonimi, gente che si capiva le lauree se le era conquistate studiando, frequentando l’università e andando a sostenere gli esami, con persone in grado di affrontare e sostenere confronti e  dibattiti sull’economia, sulla finanza, sul lavoro, sull’imprenditoria, sulla cultura, sull’ambiente, sulla società civile, abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo. Al primo giorno del suo insediamento, ricordo benissimo di essere stato uno dei suoi sostenitori.
Ci ha fatto sognare. Ci ha fatto credere che il Risveglio era alle porte.

Respuesta  Mensaje 14 de 31 en el tema 
De: CL 1 Enviado: 09/05/2012 20:23
Guarda che la prima cosa che ho riletto dopo che si è insediato Monti è la storia della trilatelare, non sono davvero un tifoso del professore.Magari ho sperato, come molti.
 
Ma le citazioni a cazzo provenienti dal web sono davvero troppe e quando si mette in circolazione uno scritto di qualunque fonte non è giusto sforbiciarlo a proprio uso e consumo: si copia tutto, piaccia o no.
 
 
 

Respuesta  Mensaje 15 de 31 en el tema 
De: Claretta Enviado: 10/05/2012 00:22
CommissioneTrilaterale = Presidente
 
Bildeberg = membro del Comitato Direttivo
 
Brughel = Cofondatore
 
questo è il contesto in cui si muove Mario Monti, e sono FATTI di cui è orgoglioso,
non pettegolezzi da web
 
così come è orgoglioso di essere dal 2005 Consulente Finanziario Internazionale della
GoldmanSachs e precisamente membro del Research Advisory Council nel  "Goldman
Sachs Global Market Institute" (in quello stesso anno è scoppiata la crisi speculativa)
 
____________________________________________________________________________
 
dell'articolo copincollato vanno prese in considerazione le date, perchè è su quelle che
si può fare una ricerca dei fatti su una base documentale e oggettiva, almeno per quanto
riguarda il passato, perchè il presente è ancora troppo frammentario nel suo divenire
 
sarebbe però un errore, e anche grave, fermare l'attenzione sul solo Mario Monti,
ammesso che lui abbia avuto un ruolo di peso nel disastro del debito italiano, bisogna
ricordare che insieme a lui sono stati protagonisti del disastro come consulenti anche
Giuliano Amato, Mario Draghi, Lamberto Dini, Romano Prodi  e anche iulio Tremonti,
tutti pezzi da 90 nella finanza e nella politica monetaria globale
 
tutti coinvolti nella gestione della crisi argentina, tutti coinvolti nelle speculazioni delle
banche americane e in quelle di Soros, tutti coinvolti nella infezione che dalle banche Usa
si è propagata a quelle europee
 
tutti loro hanno iniziato negli anni 60 come consulenti dei governi italiani e sono arrivati
ad essere consulenti dei banchieri che governano il mondo
 
hanno avuto anche ruoli dirigenziali nel Fondo Monetario Internazionale e nella Banca Mondiale,
in Europa sono stati consulenti delle Banche Centrali e Giuliano Amato è ancora consulente
finanziario per l'Italia della Bundesbank (quella che a luglio si "liberò" del 70% dei titoli italiani
che aveva in pancia, facendo aumentare lo spread di 200 punti in 40 giorni) 
 
Mario Monti ha dato la disponibilità ad assumersi il ruolo di premier il 2 settembre del 2011, ma
l'aveva rifiutata fino a quel momento, pur essendo stato pressato fin dal 2004 dai centri di potere
che volevano liberarsi da Berlusconi
 
come mai si è reso disponibile per Giorgio Napolitano ?
 
forse perchè l'ordine partiva da Obama?
 


Respuesta  Mensaje 16 de 31 en el tema 
De: Claretta Enviado: 10/05/2012 00:27

Ma è l'Europa malata a rendere urgente il consulto di Washington. La paura del contagio costringe un presidente americano fin qui poco interessato a noi, a prendere sul serio la nostra debolezza. Politica oltre che economica. Evidente negli ondeggiamenti dei decisori europei, che secondo Giorgio Napolitano hanno causato «pesanti perdite di prestigio».
Prima di partire, il presidente della Repubblica ha fatto il punto della crisi con il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Ed è previsto anche un colloquio con Giulio Tremonti. Napolitano peraltro sarà assistito a Washington da Franco Frattini. Ma al netto dei contenuti tecnici del colloquio, l'impressione è che alla Casa Bianca interessi soprattutto sciogliere il vecchio rompicapo di Henry Kissinger: «Quando voglio parlare con l'Europa, non so chi chiamare». Dopo la lunga operazione di moral suasion telefonica con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, ora Barack Obama ci prova con un europeista convinto.

 


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