Disneyworld: italiano prende a calci in faccia il figlio di tre anni

L'episodio dopo un litigio tra l'uomo e la moglie. Lui, incriminato per violenza su minori commenta: «Colpa sua: continuava a lamentarsi»

Preso a calci in faccia, a tre anni, da papà fino a sanguinare. E' successo a un bambino in visita, con i genitori all'Epcot Center di Diseny World, a Orlando in Florida. Un episodio di violenza scaturito da uno scatto d'ira del padre avvenuto, secondo i primi accertamenti, dopo un diverbio dell'uomo, Dario Napolitano, italiano, 41 anni, con la moglie.
A farne le spese è stato il piccolo, nel passeggino accanto ai genitori durante la litigata della coppia. Il bimbo infatti, di fronte alle grida della coppia si sarebbe messo a piangere. Il padre infastidito, secondo quanto ricostruito dalla polizia, avrebbe quindi iniziato a prendere a calci in faccia il bambino che, bloccato dalle cinture del passeggino, non si poteva muovere. Una delle guardie del parco di divertimenti, visto il volto insanguinato del piccolo, ha dato quindi l'allarme.
Al padre è stato chiesto quindi di seguire gli agenti per un interrogatorio sull'accaduto. Napolitano non ha negato quindi «di aver colpito il figlio a calci sul viso» spiegando «che la colpa di quanto successo è

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del figlio che continuava a lamentarsi», pur trovandosi in un parco di divertimenti.
Le contusioni del bambino hanno necessitato l'intervento del personale medico di Disney World. Da qui le accuse per il padre di «violenze su minori» che la polizia di Orlando ha formalizzato nei confronti del genitore che è potuto uscire dalla cella solo versando in contanti una cauzione di 2000 dollari.

...solo 2.000, per quanto non credo ci sia somma che possa rappresentare azioni del genere...?

Inoltre: una bella perizia psichiatrica, ma di quelle fatte bene?

Mio figlio più piccolo, ora serafico diciottenne, quando aveva tre anni era l'incubo peggiore che a un genitore potesse capitare.

Vomitava a comando (suo, ovviamente) quindi ricattava in modo plateale chiunque avesse la disgrazia di portarselo appresso. Non sto ad elencare dove vomitasse, ovviamente ogni luogo per lui andava bene.

Quando non voleva fare una cosa, lo si riprendeva, cautamente per la paura di rigetti improvvisi. Se non riusciva a vomitare inghiottiva quello che si trovava per le mani.

Capitò di doverlo portare al pronto soccorso, per ben tre volte, in un mese.

Una volta, giocando con un flipper, lo ruppe (da solo) e si tagliò, tre punti.

Al parco giochi, scendendo da una giostrina di legno, io ero sotto attenta che non cadesse, si infilò nel braccio una scheggia di legno. Questa scheggia prese una venuzza o un capillare, non ricordo, gli si fece il braccio tutto blu. Pomatine, fasciatura e domandine al piccolo....

Giocando a pallone, ovviamente, per dispetto, era quello del fratello, scivolò e si ruppe il perone.

Per farla breve, all'ospedale mi dissero che non avrebbero più sopportato un'indecenza del genere, che erano pronti a denunciarmi ai servizi sociali per maltrattamenti, bla bla bla.

Se mio figlio, "carinissimo", non avesse esordito dicendo: "ah ma io non le prendo mai perchè vomito". Non so cosa sarebbe successo.

Ora, una flagranza di reato più evidente di questa, prendere a calci un figlio..... come sarebbe da punire?

beh ma quello li è un delinquente, cazzo prendere a calci in volto il figlio legato alla carrozzina, fino a farlo sanguinare

ma chi è Hannibal the cannibal Lecter.

Ma gia un anno fa in ..boh.. finlandia, svezia, norvegia, danimarca,non mi ricordo

un genitore italiano è stato denunciato da un paio di cittadini per aver dato no scappellotto al figlio ( in una fase di rompicoglionimento evidentemente)

e s'è fatto 3 giorni di galera.

E' stato dichiarato colpevole di percosse!!

ma dico, porca vacca (nomen omen)

è mai possibile che ora un genitore non possa piu dare na pacca sul culo al proprio figlio senza rischiare una denuncia?

Alle mie figlie non è mai capitato di dover ricorrere a minacce, ma io ai miei tempi

mi ricordo di averle prese, eccome, sia da mia madre che da mio padre..

cazzo se le ho prese, ma

per prima cosa, non me le ricordo come esperienze traumatiche, bensi come un giusto guiderdone da pagare per na qualche stronzata che avevo commesso

secondo, le trovavo naturali e parte di un percorso educativo...insomma, a quei tempi, piu o meno tutti gli adolescenti le prendevano.

Cazzo quando in seguito ad un tiro magistrale ( ma anche di culo) riuscii, con la fionda, a centrare la fronte di un Nemico a 30 metri di distanza

gia sapevo, spentasi l'euforia mia e di tutto il mio clan

che al ritorno a casa si sarebbe scatenato quello che in gergo veniva definito

La legnata e la sberla della madre era parte integrale del processo di crescita.

Una madre che non menasse e non urlasse una dozzina di volte al giorno, era considerata una menefreghista.

Ma quelle erano le cosiddette botte sante, per carità, ne so qualcosa anch'io (e devo dire che spesso me le cercavo col lanternino). E in effetti condannare uno per una sberla occasionale al figlio mi sembra esageratino.

Questo grandissimo figlio di puttana, vabbe', sicuramente deve avere problemi, ma sono affaracci suoi e spero che gli tolgano il figlio e che anche lo diffidino dall'avvicinarsi a meno di tot metri dall'abitazione del pargolo.

Disneyworld: italiano prende a calci in faccia il figlio di tre anni

"il gran tour attorno al tavolo"