Claretta, mi poni una domanda da 1 milione di euro.
Le risorse che lo stato dà alle scuole, chiamiamole così, servono per il 90% a pagare le supplenze. Il restante va sotto il nome 'fondo d'istituto' e qui c'è il calderone dei vari progetti e degli incentivi, incentivi che di solito sono usufruiti dal personale ATA.
Nella scuola, sono anni che si parla di queste, chiamiamole statalizzazioni, che altro non sono che decentralizzazioni dei soldi che ogni anno una scuola 'merita', lasciami passare il termine. Merita in base al numero degli studenti e agli acquisti che per essi deve fare.
Altre cose ci arrivano direttamente dallo stato, esempio le lavagne LIM, i libri in comodato d'uso.... A quanto ho capito, se tutto passa nelle mani della Banca d'Italia, verranno soppressi degli organi di diritto che sono presenti nelle scuole. Ad esempio il Consiglio d'Istituto, che normalmente delibera come spendere e a chi dare.
La burocrazia fatta a tavolino spaventa, innanzitutto perché non è calata nella realtà e poi perché, diciamocelo, siamo già ridotti all'osso. Un esempio. Io sono obbligata a fare gli esami per la prefettura perché ho la qualifica, non in orario curricolare, il pagamento delle mie spettanze avviene circa dieci mesi dopo. E' un esempio fra tanti.
Questo giochino comunque veniva fatto anche dal direttore dei servizi amministrativi, lasciando in banca i fondi della scuola racimolava qualche euro di interessi, però pagava gli insegnanti dopo 3/6 mesi. Non è una bella prospettiva.
Non è una bella prospettiva soprattutto se vanno ad intaccare i Centri Territoriali Permanenti, io lavoro in questo comparto. L'educazione in età adulta era incentivata al massimo ed essendo nella sede del diurno, di solito si affrancavano le casse con acquisti 'gemellati'. Due anni fa, come CTP abbiamo regalato al diurno 20.000 euro per il laboratorio di informatica. Lo scorso anno abbiamo fatto allestire l'aula magna di vari strumenti per fruire liberamente della LIM. Quindi capisci che se ci sarà un giro di vite saremmo costretti ad andare a cercare degli sponsor per mandare avanti, decentemente, il polo scolastico.
Non so tuo nipote che scuola frequenti, ma per parlare della scuola servirebbe un mese