Non sopporto più la vista dello spettacolo che dà di sè l'umanità più disastrata, la mattina presto, per esempio nelle grandi stazioni.
Le sale d'aspetto sono ancora chiuse (e - se aperte - negate a chi non ha il biglietto del treno), e decine di disperati dormono, o cercano di farlo, inebetiti dalla scomodità e dalla fatica della loro non vita, sulle panchine (i più prepotenti o fortunati) o per terra, avvolti in vecchie coperte mangiucchiate dal tempo e dalle tarme, o riparati alla meno peggio dall'aria settembrina - la maggior parte - dai cartoni.
E quell'aria greve dovunque, quella puzza di sudore e di corpi non lavati che ti prende alla gola e ti dà il vomito, mentre - per arrivare al tuo binario - sei costretto a fare lo slalom tra questi cumuli di stracci...
Peggio ancora è assistere, sempre alla stessa ora mattutina, sempre nella stessa zona, allo sbarco da un vecchio Ford Transit con targa romena di alcuni disperati, storpi o mutilati, spesso con cane allegato, accompagnati "al lavoro" ( = l'accattonaggio, quasi sempre molesto) dagli schiavisti loro connazionali, che la sera torneranno a riprendere le loro misere galline dalle uova d'oro (ma quale?) e ad appropriarsi di buona parte se non del 100% degli incassi della giornata.
Una volta mi domandavo che cosa si potesse fare per aiutare questa umanità sciagurata, oltre a quello che già fa la Caritas (un piatto di minestra la sera, bene o male, lo ricevono quasi tutti). Un lavoro? Un briciolo di dignità? Una casa? Un dormitorio, magari? Ma da chi, ma dove?
Ora che barboni, accattoni e disperati si sono moltiplicati, decuplicati, centuplicati - attirati qui non si sa perchè nè da chi dai quattro angoli del mondo - mi domando soltanto come si potrebbe fare a liberarcene, a rispedirli indietro, immaginando (spero non a torto) che a casa loro non possano star peggio di come stanno in Italia.
Forse, per un fenomeno di rispecchiamento, sono preda dell'orrore inconscio di diventare un giorno anch'io come loro: e non li vorrei, no, questi rifiuti umani come "concorrenti" nella lotta per la sopravvivenza.
Forse sono soltanto diventato una merda.