MARZ'otto
Marzo... è arrivato l'otto;
ma famme pija' er cappotto;
marzo... lo gioco al Lotto;
e me lo gioco l'otto.
L'otto marzo. Lotto a marzo. Gioco al Lotto a marzo (l'otto marzo...).
"Bambini, scrivete un pensierino su marzo".
"M'arzo, pijo er cappotto e me ne vado".
Di Monteverde 'sfarzo'
è il tram numero otto;
l'ottavo dì di marzo
lo chiamerem Marz’otto.
Trasporterà signore
le quali, quella sera,
per quelle poche ore
vivranno primavera.
Unite ed affiatate,
sedute al ristorante,
sì, libere, affrancate
dal maschio lor sprezzante,
saranno tutte belle,
sontuose, affascinanti,
ridendo a crepapelle
di sguardi un po' ammiccanti
di chi, ben poco scaltro,
del loro opposto sesso,
'E' un giorno come un altro',
pensò, ed uscì lo stesso.
Ma loro, lor, le dame,
saranno le più forti:
in numero di sciame
gli sguardi avran ritorti...
E il povero maschietto
che credesi virile
lo piglieran di petto:
'Ritorna nell'ovile!'
Ma sì, quel giorno otto,
quel giorno, certamente,
lui pagherà lo scotto
di quanto è prepotente...
Coraggio, belle spose
trentenni, o un po' più avanti:
gustate l'overdose
di un giorno come tanti!
Pensatevi fatali,
pensatevi divine,
pensatevi immortali,
pensatevi sgualdrine!
...Ma negli occhi si legge
le cose come stanno:
sapete che non regge,
è solo un giorno all'anno...
E, come in quella storia,
scoccata mezzanotte,
i salmi andranno in gloria
a casa, o sono botte...
Signore, cosa dire?
Se voi siete qualcuno
saprete ben capire
che non è solo uno...
Ma dura tutto l'anno
il giorno della festa;
e gli uomini lo sanno,
e l'hanno bene in testa:
se coppia è forte e unita,
e affetto non ristagna,
farem tutta la vita
festa a questa compagna...